Hamburger artificiali creati in laboratorio, ma a chi servono?

Un team di studiosi olandesi ha ricreato la carne in laboratorio, a partire da staminali di carne animale. Nonostante le buone intenzioni, la scoperta continua a sostenere uno stile alimentare fortemente orientato al consumo di carne che, come evidenziano diversi studi scientifici, risulta energivoro e poco compatibile con stili di vita sostenibili.

Hamburger artificiali creati in laboratorio, ma a chi servono?
I ricercatori sostengono che potrà arrivare sui mercati mondiali e sulle tavole dei cittadini, ma per far questo occorrono fondi, che invece scarseggiano. Si tratta dell’hamburger artificiale, prodotto interamente in laboratorio, a partire dalla coltura in vitro di cellule staminali animali. E mentre la scoperta è pronta a sollevare nuovi dibattiti sul rapporto tra “scienza ed etica”, i ricercatori del team fanno sapere che necessitano di altro tempo e denaro per risolvere molti problemi tecnici. La carne artificiale riprodotta in laboratorio ha una forma e una consistenza non proprio apprezzabile e molto diversa da quella tradizionale, che invece proviene dal convenzionale processo di allevamento e macellazione. Per esempio non ha il tipico colore rosso, ma è biancastra e si presenta con una forma strana, in striscioline lunghe poco meno di 3 centimetri e dal gusto ancora indefinibile. Eppure c’è chi ritiene che la scoperta abbia un valore interessante sul piano socioeconomico, dal momento che riuscirebbe a soddisfare la crescente domanda di carne. Ma non basta, l'alimento sarà anche caro e poco accessibile, considerando che potrebbe arrivare a costare fino a 250mila euro. In assenza di regole certe, la scoperta resta nei laboratori, anche se i ricercatori sostengono che, una volta risolti i problemi tecnici e assicurata una produzione stabile, i costi scenderanno e anche il clima ne potrebbe giovare grazie alle minori emissioni di gas serra che provengono dagli allevamenti intensivi. Nonostante le buone intenzioni, la scoperta sembra comunque sostenere uno stile alimentare fortemente orientato al consumo di carne che, come evidenziano diversi studi scientifici, risulta energivoro e poco compatibile con stili di vita sostenibili. Le conclusioni a cui è giunta la conferenza Climate Smart Agriculture: Africa - A Call to Action, che si è tenuta a Johannesburg in Sudafrica, riportano tutt'altro tipo di esigenze rispetto a quella di assecondare la domanda di carne. La Fao e i governi africani hanno dichiarato che è quanto mai indispensabile lavorare, tenendo uniti i fondi destinati all’agricoltura e al clima, per promuovere l'adozione di un approccio climate-smart per l'agricoltura, riuscendo a far fronte all'impatto del cambiamento climatico ed alle difficoltà di accesso alle risorse naturali. Accrescere in maniera sostenibile la produttività agricola, soprattutto nelle aree rurali, e la capacità di adattamento ai cambiamenti climatici sono gli obiettivi stringenti per garantire la sicurezza alimentare. La ricerca, su questo piano, deve giocare un ruolo chiave e soprattutto nei Paesi poveri proprio per trasformare in misura concreta le pratiche agricole intelligenti per il clima, che possono incrementare la fertilità del suolo, sequestrare carbonio nel suolo, gestire in maniera ottimale la risorsa idrica e favorire il mantenimento della biodiversità e quindi delle colture locali.

Commenti

Cara e cattiva, nonchè enormemente faticosa da produrre? Sarà anche etica, ma a questo punto meglio la carne normale o il "vecchio" seitan. Che cambia per l'ambiente se invece di inquinamento da industria alimentare abbiamo quello da centrali elettriche (necessarie alle complicate alchimie per avere la pseudocarne)?
Marco, 21-09-2011 12:21
Che livelli sti umani!!
giuseppe, 21-02-2012 03:21

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