Il rilancio della bicicletta: passa la legge alla Camera

Approvata alla Camera la legge sulla mobilità ciclistica che, tra le altre cose, prevede la messa in rete di circa seimila chilometri di percorsi ciclabili e politiche di agevolazione per cambiare il paradigma della mobilità. Ora si attende il passaggio al Senato; ma ci sarà prima della fine della legislatura?

Il rilancio della bicicletta: passa la legge alla Camera

L'approvazione alla Camera della legge sulla mobilità ciclistica presentata nel 2014, che già aveva avuto una battura d'arresto, si è guadagnata il plauso delle associazioni che in Italia coltivano la passione delle due ruote. Ora però si dovrà attendere la votazione al Senato. «Con l’approvazione, lo Stato assume pienamente la pianificazione della mobilità ciclistica, insieme alle Regioni - spiega la Fiab - Esattamente come il sistema autostradale o il sistema ferroviario, con questa legge la ciclabilità fa parte di una strategia di mobilità che diventa prioritaria nei centri urbani e per lo sviluppo del turismo nel Paese».

Alcune misure coinvolgono anche i livelli locali di governo: è previsto infatti che tutti i comuni, anche quelli al di fuori delle città metropolitane, predispongano dei Piani urbani della mobilità ciclistica.

Qui trovate la proposta di legge; qui il resoconto dei lavori.

Nel settembre scorso, però, le cose erano andate diversamente. Era stata ritirata dalla discussione in Parlamento a causa di un parere non positivo ricevuto dalla commissione del Ministero dell’Economia e Finanze (MEF). A essere messa in dubbio era stata la copertura economica della legge.

Commenta Giulietta Pagliaccio, presidente Fiab: “E’ un grande traguardo quello raggiunto oggi con l’approvazione della Legge sulla mobilità ciclistica. E’ un premiare le tante città che stanno faticosamente portando avanti politiche per la mobilità sostenibile e che oggi possono avere il supporto di una politica nazionale. Sappiamo che c’è ancora molta strada da fare per portare la mobilità ciclistica ad un livello dei migliori paesi europei, ma oggi ci piace vedere un po’ di luce in fondo al tunnel. Ci piace sapere che il tanto lavoro fatto da FIAB Onlus in questi anni sta portando dei frutti, ci piace pensare che questo passaggio possa essere l’inizio di un percorso verso un nuovo modello di sviluppo della nostra economia, ci piace credere che possiamo dare ai nostri bambine e bambini città nuove e più vivibili e se lo sono per loro lo sono per tutti. Un grazie di cuore, mio personale e a nome di FIAB Onlus, va a Paolo Gandolfi che so che ci ha messo non solo la sua esperienza di amministratore pubblico, competenza tecnica e tenacia per portare a casa questo risultato, ma ci ha messo soprattutto il cuore».

«Il via libera della Camera alla legge sulla mobilità ciclistica dota finalmente il nostro Paese di uno strumento importante per lo sviluppo della ciclomobilità», ha detto il presidente nazionale di Legambiente, Rossella Muroni.

Legambiente sottolinea come «a questo risultato si sia arrivati con un grande lavoro di squadra, grazie alla tenacia di Paolo Gandolfi e Antonio Decaro, rispettivamente relatore e primo firmatario e della legge, cui sono state abbinate anche altre proposte, tra cui quella per la tutela e lo sviluppo della mobilità in bicicletta di Ermete Realacci, nonché il contributo e il sostegno delle associazioni nazionali».

Legambiente ha stimato che «già oggi il PIB, il Prodotto Interno Bici del nostro Paese, è pari a 6 miliardi, 206 milioni e 587.766 euro».

«Questo patrimonio - somma della produzione di bici e accessori, delle ciclovacanze e dell'insieme delle esternalità positive generate dai biker (come risparmio di carburante, benefit sanitari o riduzione di emissioni nocive) - appare ancora più rilevante soprattutto in considerazione del carattere adolescenziale della ciclabilità in molte parti d'Italia, sia per gli aspetti relativi alla mobilità (usa sistematicamente la bici per i propri spostamenti appena il 3,6% della popolazione), sia per quello che riguarda il turismo su due ruote».

 

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