Il terrore vive sulla costruzione costante di nemici

Guerre su guerre, terrore su terrore, restrizioni, minacce, emergenze: tutto questo pare non avere mai fine. A tutte le persone che ne sono vittima, non importa che colore, nazionalità, religione abbiano, va il nostro pensiero e speriamo che un giorno finalmente su questa terra regni la pace e la solidarietà fra i popoli e non il terrore.

Il terrore vive sulla costruzione costante di nemici

A fine anni Ottanta la sconfitta dell’Unione Sovietica, impossibilitata a gareggiare con il capitalismo su di un terreno che la vedeva inevitabilmente perdente, decreta per gli Stati Uniti da una parte la vittoria, dall’altra il paventarsi di un notevole problema. Finchè c’era lo spauracchio comunista si poteva mantenere un apparato bellico che è la maggiore industria del paese ma una volta venuto meno il nemico, come si poteva giustificare quella gigantesca macchina da guerra che doveva tenere fronte a un altrettanto potente macchina da guerra? Per gli Stati Uniti i guai si presentano molto più seri che non quando c’era la cara e indispensabile minaccia sovietica. Ve le immaginate tutte le industrie, le armi, l’indotto che si riducono drasticamente decretando una crisi massiccia per il paese? Impensabile. O meglio, sarebbe fattibile se si pensasse a un'economia di pace ma non ci sembra che la storia di quel paese contempli a oggi azioni del genere. Ecco quindi che, dalla fine dell’Urss in poi, gli Stati Uniti cercano disperatamente un nemico abbastanza pericoloso e grande con cui continuare a giustificare il loro immenso apparato militare. E se il nemico non c’è (anche perché chi sarebbe così pazzo da sfidare gli Stati Uniti?), allora in qualche modo lo si inventa o lo si costruisce. Iniziano quindi le prove e i nemici vengono sempre più perfezionati. Ci si esercita con Noriega a Panama e poi si prosegue con il molto ambiguo iracheno Saddam Hussen con cui nel 1991 si combatte una guerra “fantasma” nel Golfo Persico e intanto si spostano o si vendono da quelle parti tante armi e armamenti che dovevano sloggiare anche dall’Europa, non essendoci più il comunismo cattivo. E così si arriva all’attentato delle torri gemelle e al Pentagono nel 2001 che crea di nuovo un nemico perfetto: il terrorismo islamico. La storia che gente nascosta in grotte in Afghanistan potesse orchestrare attentati del genere è così ridicola da essere ovviamente inverosimile. Un apparato militare come quello statunitense che sa esattamente anche quanti capelli in testa ha ogni umano sulla terra che si lascia colpire in quel modo? Suvvia siamo seri, al massimo quella versione può essere roba per la televisione, frequentata, come diceva in una sua mitica frase Silvio Berlusconi, da un «cliente, il pubblico, che è un bambino di undici anni neanche tanto intelligente». Da questo episodio strapieno di censure, illogicità, falsità e assurdità, riparte in grande stile il nemico che ricorda i fasti dell’URSS, anche perché il terrorismo può colpire in qualsiasi momento, ovunque e comunque, quindi tutto il mondo è in pericolo e via con guerre a destra e sinistra agli stati “canaglia”. Ma per tenere alta l’allerta, per quanto impressionante fosse stato l’attentato alle torri gemelle, ci vuole un continuo risveglio del terrore nel telespettatore che si assuefà sempre più velocemente al peggio. Ecco quindi arrivare gli attentati terroristici in Europa per esportare anche da noi quanto avvenuto negli Stati Uniti. Ovviamente tutto questo è propedeutico non solo a tenere in piedi apparati bellici enormi ma anche a fare leggi e provvedimenti sempre più orientati alla restrizione delle libertà. Però anche gli attentati terroristici possono alla lunga non essere abbastanza terrorizzanti e allora giunge il terrore di tutti i terrori, il terribile e mostruoso virus o presunto tale.
Il nemico che più perfetto non si può: invisibile, può essere ovunque, può colpire in qualsiasi momento, si annida in tutto il mondo, è contro tutti. E guarda caso anche questa volta ogni provvedimento è teso al controllo e alle limitazioni della libertà che sperimentano un giro di vite a livello internazionale mai visto nella storia. Il virus serve anche a mascherare un altro imminente crollo economico di proporzioni gigantesche dovuto alle spericolate azioni finanziare che ciclicamente portano degli sfracelli così come fu nel 2007 - 2008. E il virus, o chi per lui, non ultimo serve a fare guadagnare cifre stratosferiche sia alle multinazionali del mercato digitale che all’apparato industriale farmaceutico che nel frattempo hanno raggiunto potere e ricchezza che si avvicinano a quello militare ed energetico.
E ancora guarda caso, stranissimo, nel periodo covid anche il terrorismo non virale ma in carne e ossa, si prende una vacanza, non esiste praticamente più; che coincidenza, il virus avrà fatto fuori tutti i terroristi in quel periodo, chissà? Probabilmente il terrore era già abbastanza, non ne serviva di altro supplementare.
Ma a ogni stagione del terrore si fa presto ad abituarsi e bisogna sempre trovare nuovi protagonisti, nuove storie affinché il cittadino sia sempre e comunque in preda al panico, perché si sa che la gente che ha paura, seguirà con avidità i media mainstream e comprerà i prodotti delle loro pubblicità, vorrà avere protezione, sicurezza che gli arriverà da uomini del destino, forti e senza pietà che ci diranno che bisogna sacrificare ancora un pezzo in più di libertà perché con i virus e i terroristi, non si scherza.... Ma è tutto ovviamente fatto sempre per il nostro bene, ci mancherebbe altro.
Finito il virus o meglio messo per il momento in cantina, pronti a ritirarlo fuori al bisogno, arriva la guerra Russia-Ucraina, perché la parte di economia che aveva avuto sofferenza durante la faccenda covid ha bisogno di passare all’incasso. In fondo il capitalismo deve accontentare tutti i suoi potenti fedeli. E così ecco schizzare i prezzi alle stelle in maniera del tutto arbitraria per fare entrare nelle
tasche, sempre guarda caso, soprattutto delle multinazionali dell’energia fossile americane, guadagni stellari, figli di una speculazione artificiale ma tanto il pubblico è lo stesso di cui parlava Berlusconi, quindi gli si può far credere qualsiasi cosa, pure che la colpa dei prezzi alti è della guerra Russo-Ucraina.
Però anche a questa guerra il pubblico si abitua e così c’è bisogno di nuovo terrore e allora pronta la guerra delle guerre, quella arabo-israeliana dove il servizio segreto più potente del mondo e uno degli eserciti più potenti cioè quello israeliano, si lascia sorprendere da un grande attacco alle porte di casa... Sì certo, ci crediamo di sicuro, come agli asini che volano e alla fata turchina... Una guerra che porta con se gli attentati terroristici che nel frattempo si sono ripresi dal covid e assai stranamente sono di nuovo in azione... E anche qui ancora una volta si ripiomba nel terrore, nella restrizione delle libertà, nell’aumento delle spese militari, copioni visti e stravisti...
Ora è pensabile che tutti questi anomali accadimenti, queste stranissime coincidenze siano solo il frutto del caso?
Ai posteri l’ardua sentenza ma ho l’impressione che a un pubblico adulto, maggiore di undici anni che non sia stupido, non sfugga la chiara e semplice risposta.
Il risultato di tutto ciò è purtroppo sempre la stesso: il massacro di persone che sono la carne da macello delle mostruose azioni dei padroni del mondo.
A quelle persone, non importa che colore, nazionalità, religione abbiano, va il nostro pensiero e speriamo che un giorno finalmente su questa terra regni la pace e la solidarietà fra i popoli e non il terrore.

 

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