Tutti, chi più chi meno, sono intenti a trovare qualcosa che li renda felici, che li soddisfi pienamente e spesso si pensa che questo obiettivo passi dall’acquisto di cose, e più queste cose sono lussuose e più si ritiene che si arriverà alla felicità.
Considerato che i ricchi che possono permettersi di tutto sono spesso persone infelici, frustrate, alcolizzate, dedite alle droghe o ad attività distruttive per se stessi, gli altri e l’ambiente, in costante ansia di avere sempre di più, non sembrerebbe che la dottrina del lusso sia poi fra le migliori per rendere felici le persone. Tanti altri, non ricchi ma più o meno benestanti, sono anche loro alla ricerca di qualcosa che li renda felici e pure in questo caso si pensa che l’accumulo di cose, le esperienze effimere offerte dall’infinito mercato delle distrazioni, siano una soluzione. Ma tutto ciò non fa che aumentare la frustrazione delle persone e ha dei costi non indifferenti per i quali si deve fare una vita di stress e fatica per procurarsi i soldi necessari. In questi passaggi e complicazioni si dimentica che le cose semplici e a portata di mano, sono le più belle e soddisfacenti, una per tutte, la natura. La natura ci regala spettacoli di bellezza da rimanere senza parole e lo fa continuamente soprattutto in maniera gratuita e generosissima. Non c’è bisogno di correre, di ammazzarsi di lavoro, di competere ferocemente con gli altri, di affermarsi calpestando il prossimo, basta prendere esempio dalla natura che è in costante collaborazione e sinergia per donarci abbondanza e prelibatezze che si possono ottenere con relativamente poco sforzo e lavoro e sono quotidianamente a disposizione. In questo senso la pratica del food forest è un esempio eccezionale ma scendendo nel particolare, come esempio semplice ma efficace, basta un albero di ciliege per rendersi conto di quanto la felicità sia a portata di mano. Uno dei frutti più buoni che si possa avere nel proprio frutteto, giardino, food forest che si voglia. E’ incomparabile l’esperienza della raccolta di un frutto meraviglioso a fronte di costi zero, niente pesticidi, niente concimi chimici, niente irrigazione, solo abbondanza miracolosa. E a far crescere un albero di ciliege ci riesce chiunque, non servono lauree in agraria. E non si dica la solita stupidaggine che i terreni costano cifre pazzesche perché l’Italia è strapiena anche di terreni abbandonati che si possono dedicare a queste pratiche. Analizzando l’aspetto del lusso, nella città della moda, del lusso, della finanza, ovvero Milano, le ciliege non biologiche costano più di venti euro al chilo. Allora viene spontanea la domanda: ma chi ha il vero lusso? Chi ha un albero di ciliegie o chi le deve pagare più di venti euro al chilo? Credo che la risposta sia scontata. Tra l’altro è veramente singolare ascoltare chi abita in città simili lamentarsi che tutto costa troppo, che la vita è cara e certo che lo è, soprattutto se si sceglie il posto sbagliato dove abitare. A chi poi interessasse non essere più sfruttato in lavori spesso senza senso e nocivi per se, gli altri e l’ambiente, potrebbe essere utile sapere che con una raccolta di 16 chili di ciliegie da un solo albero di medie dimensioni, si risparmiano la bellezza di 320 euro se si paragona il costo che hanno in una metropoli. Tempo di lavoro: un'ora e mezza. Una cifra che un rider, un addetto al call center, uno delle migliaia di sfruttati in studi professionali o esercizi commerciali di vario tipo, forse guadagna in una settimana, forse. E questo eccezionale risparmio avviene in mezzo alla natura, con aria buona, con sforzi prossimi allo zero, anzi con il vantaggio ulteriore di fare sano movimento, stretching, allungamento, ginnastica oculare, rilassamento, tranquillità. Un affarone perché si risparmia pure sulla palestra, sull’oculista e sullo psicologo e quindi la cifra risparmiata aumenta ancora. Chissà forse è il caso di rivedere i parametri del bombardamento pubblicitario e mediatico che ci dice che la natura e la campagna sono roba per arretrati, zotici ignoranti, che la natura è matrigna, cattiva e nemica, vuole spezzarci la schiena e vederci morti dal dolore fra lacrime, sudore e sangue.
Non sarà che lo dicono altrimenti, se si va veramente a verificare, potrebbero perdere tanti soldi che regaliamo loro comprando montagne di superflue e nocive "cinafrusaglie"?
Ai posteri l’ardua sentenza; intanto ci facciamo scorpacciate di ciliegie celestiali alla salute di chi apprezza la natura per quello che è: fantastica.
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