Il Wef “assolve” Schwab e nomina ai vertici il Ceo di BlackRock e il vice di Roche

Il World Economic Forum ha chiuso l'indagine che era stata aperta sul suo fondatore, Klaus Schwab, affermando che non risultano illeciti, e ha nominato il Ceo di BlackRock, Larry Fink, e il vicepresidente di Roche Holding, Andre Hoffmann, copresidenti ad interim nel consiglio di amministrazione.

Il Wef “assolve” Schwab e nomina ai vertici il Ceo di BlackRock e il vice di Roche

Il World Economic Forum ha chiuso l'indagine che era stata aperta sul suo fondatore, Klaus Schwab, affermando che non risultano illeciti, e ha nominato il Ceo di BlackRock, Larry Fink, e il vicepresidente di Roche Holding, Andre Hoffmann, copresidenti ad interim nel consiglio di amministrazione.
Come spiega l’agenzia di stampa Reuters, l'organizzazione con sede a Ginevra aveva avviato un'indagine ad aprile su Schwab a seguito di una lettera di un informatore che ne denunciava la cattiva condotta. L'inchiesta era stata annunciata il giorno dopo le dimissioni di Schwab dalla carica di presidente.
Per decenni Schwab ha guidato il Wef, che ogni anno riunisce leader politici e imprenditoriali in svizzera, a Davos, diventata simbolo della globalizzazione.
Sempre secondo la Reuters, «il Wef ha dichiarato che il consiglio di amministrazione ha completato l'indagine sulle accuse mosse contro Schwab e ha riscontrato l'assenza di prove di illeciti sostanziali da parte sua».
Il Wall Street Journal, che per primo aveva dato notizia dell'inchiesta ad aprile, aveva affermato che una lettera anonima sollevava preoccupazioni sulla governance e sulla politica aziendale del Wef, comprese accuse secondo cui la famiglia Schwab avrebbe mischiato i propri affari personali con le risorse del forum senza un'adeguata supervisione.
A maggio, un portavoce di Schwab aveva informato la Reuters che era stata presentata una denuncia penale contro i whistleblower, di cui poi è stato annunciato il ritiro.
Si legge su L’Indipendente: «Noto per le sue riunioni annuali a Davos, nelle Alpi svizzere, il Wef è spesso accusato dai critici di esercitare illegittime interferenze all’interno dei governi, plasmando una vera e propria agenda globale che prevede un nuovo paradigma di governo mondiale, indicato come “governance globale”, che si può sostanzialmente definire tecnocratico».
«Il Wef, che si autodefinisce un’organizzazione internazionale per la cooperazione pubblico-privata, è una realtà costituita da Big Tech (Microsoft, Google, Meta), Big Pharma (Pfizer, Moderna, Roche) e Élites finanziarie (BlackRock, Vanguard, UBS), tutte in grado di influenzare ogni settore della vita pubblica, dalla salute all’istruzione ai media. La nomina a copresidente di André Hoffmann evidenzia bene anche il peso del settore farmaceutico nell’organizzazione: Hoffmann, infatti è l’attuale Vicepresidente del Consiglio di Amministrazione della casa farmaceutica Roche Holding – prosegue Giorgia Audiello su L’Indipendente - Tale potere d’influenza della finanza internazionale è ora apertamente dichiarato con l’elezione a copresidente dell’amministratore delegato del fondo d’investimento più grande al mondo, Larry Fink. BlackRock, con un patrimonio gestito di 12.530 miliardi di dollari nel 2024, è da molti considerato come un “governo mondiale invisibile” per la sua capacità di influenzare le politiche internazionali grazie alle sue ingenti partecipazioni nelle più importanti istituzioni bancarie, assicurative, nei media e nelle principali corporation del mondo, oltre che per la sua capacità di comprare i titoli per il rifinanziamento del debito pubblico degli Stati. Agisce anche come consulente non ufficiale di governi e banche centrali. In Italia, la Roccia Nera gestisce circa cento miliardi di euro con partecipazioni in importanti banche e aziende, tra cui Intesa San Paolo, ENI, Mediaset, Unicredit, Finmeccanica e Atlantia (società che controlla Autostrade per l’Italia). Dietro la maschera della filantropia e del bene comune e attraverso organizzazioni come il Wef, i capitali internazionali riescono, o quantomeno provano, a imporre la propria agenda, facendo leva sul loro potere economico. Il risultato è un accentramento e una verticalizzazione non solo della ricchezza, ma anche del potere decisionale, sottratto sempre più ai governi e ai parlamenti eletti, ormai subordinati al potere del denaro e al Moloch della finanza globale. Non a caso, già nel 2022, il Wef avvertiva che "sia le nostre istituzioni che i nostri leader non sono più adatti al loro scopo" e che i governi non possono più agire da soli, ma devono necessariamente tenere conto del settore privato, delle istituzioni sovranazionali e dello stesso Wef».

 

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