Ilva. Se Taranto muore, “è una minchiata”

“Due tumori in più... una minchiata”. Commentando i rischi per la salute derivanti dallo stabilimento siderurgico di Taranto, si è espresso così l'amministratore delegato dell'Ilva Fabio Riva, arrestato due giorni fa insieme ad altre sei persone.

Ilva. Se Taranto muore, “è una minchiata”
Emerge da indiscrezioni riportate dai media che per Fabio Riva, uno dei padroni dell’Ilva, qualche tumore in più a Taranto sia una “minchiata”. Ma il problema sono solo e unicamente queste persone terrificanti per le quali la vita non vale nulla o anche chi va a lavorare per questi soggetti? Cosa deve succedere per iniziare una massiccia campagna di 'obiezione al lavoro' in cui ci si rifiuta di fare lavori pesantemente e palesemente nocivi per se stessi e per gli altri? Bisogna che si muoia come mosche e vengano uccise centinaia di persone in un giorno? E cosa cambia fra centinaia in un giorno e centinaia in qualche anno? Si dice che il lavoro non c’è e quindi bisogna accettare quello che ci offrono, ma di sicuro ce ne sarà sempre meno di lavoro se le braccia vengono costantemente regalate a persone senza scrupoli. A causa dell’Ilva a Taranto sono andati in fumo migliaia di posti di lavoro in settori non inquinanti e sensati. Possibile che di imprenditoria ci sia solo l’Ilva, possibile che non si possa costruire un avvenire migliore per noi e i nostri figli? Non siamo agli albori della rivoluzione industriale, siamo nel ventunesimo secolo, oggi possiamo scegliere. Perché non puntare al risanamento ambientale, alle fonti rinnovabili, alla riqualificazione energetica, al turismo di qualità, all’agricoltura locale, all’autoproduzione alimentare ed energetica, anche per ridurre il ricorso ai soldi? Tanto fra un po’, fra crisi economica e ambientale, saremo costretti per forza ad intraprendere questa virtuosa strada. Non si può fare? È irrealistico, è impossibile? È più realistico continuare a morire di cancro e inquinare interi paesi piuttosto che provare delle alternative? L’Italia in generale e il sud in particolare ha (aveva?) quella ricchezza che fa le persone sane e forti: cibo, terra fertile, acqua, aria pulita, tutto è stato svenduto a mafie, padroni, inquinatori e compagnia bella, in cambio di soldi, in cambio della macchina nuova e dell’ennesimo cellulare. Dalle persone normali cioè il famoso 'popolo', la terra è stata svenduta due volte, votando i politici che hanno permesso ogni scempio e lavorando per i padroni che lo hanno realizzato. Io al popolo che subisce sempre ed è vittima, non ci credo più. Si può vivere con poco se ci si autoproduce il possibile, se si condivide, se ci si aiuta, se non si spreca, se non si crede alla pubblicità e si cestina la televisione ma soprattutto se si costruisce una società in cui i Riva della situazione non hanno nessuno al loro servizio. Come il buon Simone Perotti ci insegna, si campa con pochi euro al giorno mangiando benissimo, quindi di fame è assai difficile morire. E se morire di fame è assai difficile, non si capisce allora perché si sottostà a ricatti così pesanti. Sarà che il lavaggio del cervello che ci è stato fatto è così forte che non riusciamo più a pensare, costruire, realizzare una società e una vita che non abbia l’acquisto di merci inutili o superflue come obiettivo. Abbiamo accettato la distruzione della comunità, abbiamo abbandonato terra e natura, abbiamo accettato di vivere ognuno chiuso nel suo bell’appartamento dove siamo dipendenti da tutto, abbiamo accettato la logica del mors tua, vita mea, abbiamo accettato che il nuovo dio fosse il denaro. Adesso per lamentarsi, urlare e protestare, forse è troppo tardi. La petizione "Chiude l'Ilva, avviamo le bonifiche e la riconversione".

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Leggere questo articolo mi ha fatto sentire meno solo: vuol dire che forse non sono impazzito completamente! Già! perchè queste cose le vado ripetendo da anni e in cambio ho sempre ricevuto sorrisetti, sberleffi e spesso anche durissimi attacchi da quelli che ... "farei qualsiasi cosa pur di avere un lavoro"... I potenti lo sanno e vi accontenteranno, state tranquilli, ripetevo io che il "posto" invece l'ho lasciato. Il lavoro dipendente infatti, così come il credito bancario, sono proprio gli strumenti più efficaci che essi hanno a disposizione per tenere in schiavitù intere popolazioni. Non c'è più bisogno di usare la forza fisica, se non in rari casi tipo gli studenti, poichè la stragrande maggioranza degli uomini e delle donne si consegneranno spontaneamente e completamente ai loro carnefici, e lo faranno con orgoglio e soddisfazione. E il fatto che la situazione non cambi neanche di fronte all'evidenza, come nel caso dell'Ilva, credo sia la prova che purtroppo nulla potrà mai condurci a un reale cambiamento della nostra società fondata sulla schiavitù e la disuguaglianza. Mesi fa ho postato uno scritto di Jean Meslier che diceva queste cose già nel 1700... credo sia il caso di riproporlo: "La vostra salvezza è nelle vostre mani, la vostra liberazione dipenderebbe solo da voi, se riusciste a mettervi d'accordo; avete tutti i mezzi e le forze necessarie per liberarvi e per rendere schiavi i vostri stessi tiranni. I vostri tiranni, infatti, per quanto potenti e terribili possano essere, non avrebbero alcun potere su di voi senza voi stessi; tutta la loro potenza, tutte le loro ricchezze, tutta la loro forza, viene solo da voi: sono i vostri figli, i vostri congiunti, i vostri alleati, i vostri amici che li servono, sia in guerra sia nei vari incarichi che essi assegnano loro: essi non saprebbero far niente senza di loro e senza di voi. Essi utilizzano la vostra stessa forza contro voi stessi, per ridurvi tutti quanti in schiavitù [...]. Ciò non succederebbe davvero se tutti i popoli, tutte le città e tutte le province si coalizzassero e cospirassero insieme per liberarsi dalla comune schiavitù. I tiranni sarebbero subito schiacciati e annientati. Unitevi dunque uomini, se siete saggi, unitevi tutti se avete coraggio, per liberarvi dalle vostre comuni miserie". "Trattenete con le vostre mani tutte queste ricchezze e tutti i beni che producete in abbondanza col sudore del corpo, teneteveli per voi e per i vostri simili, non date niente a questi superbi e inutili fannulloni, che non fanno nulla di utile, e non date niente di tutto ciò a tutti questi monaci e questi ecclesiastici che vivono inutilmente sulla terra, non date niente a questi nobili fieri e orgogliosi che vi disprezzano e vi calpestano [...]. Unitevi tutti nella stessa volontà di liberarvi da questo odioso e detestabile giogo del loro tirannico dominio, nonché dalle vane e superstiziose pratiche delle loro false religioni. E così non vi sia tra di voi religione diversa da quella della saggezza e della moralità, da quella dell'onestà e della decenza, della franchezza e della generosità d'animo; non ci sia religione diversa da quella che consiste nell'abolire completamente la tirannide e il culto superstizioso degli dèi e dei loro idoli, nel mantenere viva la giustizia e l'equità ovunque, nel lavorare in pace e nel vivere tutti in una società ordinata, nel mantenere la libertà e, infine, nell'amarvi l'un l'altro e nel salvaguardare da ogni pericolo la pace e la concordia tra di voi [...]". Jean Meslier (1664-1729) fonte: Wikipedia
ARTURO MARADEI, 28-11-2012 06:28
Grazie Paolo! Grazie Adespoto! Gridiamo il nostro dissenso. Non siamo soli, perchè in realtà siamo tanti.Ma non scendiamo solo nelle piazze. Ma cambiamo nel nostro quotidiano. Cambiamo il lavoro che ci rende schiavi e alimenta questo sistema!E' quello che stiamo tentando di fare con il progetto Ufficio di Scollocamento. E'nostro DOVERE riprendere in mano la nostra vita. Non deleghiamola a nessuno!
PAola Cappelazzo, 30-11-2012 10:30

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