Se un'impresa rifiuta una commessa militare per motivi etici

Può un’impresa italiana, in piena crisi economica e nonostante il calo di ordinativi e fatturato, rifiutare un’importante commessa militare per motivazioni etiche, d’accordo con i propri dipendenti? La risposta stavolta è sì. Lo rende noto l'Officina dell'Economia Solidale di Pisa, che ci racconta un esempio di coraggio e di coerenza proprio in un momento storico in cui sembra prevalere l'economia del ricatto.

Se un'impresa rifiuta una commessa militare per motivi etici
Incredibile, ma vero! Un’impresa italiana, in piena crisi economica, nonostante il forte calo di ordinativi e fatturato, ha rifiutato un’importante commessa militare per motivazioni etiche, d’accordo con i propri dipendenti, che sono stati opportunamente informati e consultati. E tutto ciò è avvenuto sebbene le difficoltà aziendali siano ancora piuttosto lontane dall’essere risolte o migliorate. Davvero una positiva ed inaspettata notizia nel panorama economico nazionale: la commessa militare, infatti, avrebbe consentito all’azienda di tamponare i problemi contingenti: stipendi, contributi, pagamenti ai fornitori, imposte, ecc. La notizia è stata resa nota la scorsa settimana dall'Officina dell'Economia Solidale di Pisa (OdES) e non dall'azienda interessata, che, al contrario, mi ha comunicato espressamente di aver scelto il silenzio stampa, per non scadere in inopportune operazioni di marketing, totalmente contrarie alla politica aziendale. Le informazioni e le foto contenute in quest’articolo, infatti, non sono frutto di comunicati stampa aziendali. Ma qualche dato devo pur darvelo: il coraggioso titolare d’azienda di cui sto parlando è l’ingegnere Valerio Morellato - poco più che trentenne - alla guida di due aziende a Ghezzano, in provincia di Pisa: la Morellato Termotecnica (che opera nei settori termotecnica, climatizzazione e risparmio energetico) e la Morellato Energia (pioniere nel settore fotovoltaico e nell’installazione di impianti ad energie rinnovabili) . Come si evince dai siti aziendali stessi, le imprese di Morellato operano in base ad alcuni principi considerati fondamentali: tutela dell’ambiente, economia solidale, sostenibilità ed etica. In questo caso, però, non si tratta affatto di parole svuotate di ogni significato, di mero green washing o di 'furbo' green marketing, ma di azioni concrete e di assoluta (e coraggiosa) coerenza tra parole e fatti. Di recente, a causa della crisi economica, Morellato è stata costretta a ricorrere alla cassa integrazione, ed è proprio in questo preciso momento che arriva una commessa molto particolare. La WAAS, Whitehead Alenia Sistemi Subacquei, che fa parte del gruppo Finmeccanica e che contribuisce allo sviluppo di tecnologia militare, richiede alla Morellato Termotecnica un sopralluogo ed un preventivo per una serie di lavori. Una commessa da circa 30.000 euro (dei quali circa 8-10.000 di utile netto) per effettuare diversi interventi, tra i quali un sistema di raffreddamento per una vasca da 10.000 litri, usata nei loro laboratori. La WAAS, come ben specificato sul proprio sito aziendale, produce siluri “per varie importanti Marine, distribuite in tre diversi continenti”. “È una cifra importante - afferma Valerio Morellato - che potrebbe corrispondere a quello che si potrebbe ottenere con l'installazione di 38 climatizzatori o di 12 impianti di solare termico e che ci aiuterebbe a tamponare, almeno temporaneamente, i problemi dell'oggi. L'attuale situazione di crisi economica, il crollo del fatturato e le difficoltà che stanno affrontando le nostre aziende, ci hanno messo nelle condizioni di dover scegliere tra coerenza e necessità, tra accettare una commessa che avrebbe dato ossigeno alle casse, ma derogando sui principi etici oppure rifiutare in nome di una coerenza di base, ma contraddicendo le basi della razionalità economica”. Ed è cosi che l’intraprendente ingegnere decide, senza indugiare oltre, di aprire una discussione all’interno dell’azienda che porta a sviluppi importanti (ed unici nel nostro panorama economico): dopo una lunga e sofferta riflessione, lunedì scorso, 9 luglio 2012, l’azienda decide di mandare alla WAAS un'e-mail confermando l'intenzione di non procedere con la proposta commerciale, nonostante la crisi aziendale non sia ancora risolta, né migliorata. Non c’è che dire: è davvero un grande esempio di coerenza e di coraggio. Un’ottima notizia, che fa ben sperare per il futuro del nostro paese, anche se, come precisa molto bene Valerio Morellato in una  lettera inviata all'OdES di Pisa e datata 11 luglio 2012: “rimane però aperto tutto il resto: la necessità di dare risposte all'interno dell'azienda a chi, tra i lavoratori, potrebbe non capire; l'importanza di approfondire il ruolo positivo che ha giocato e che potrebbe giocare l'economia solidale nell'aiutare le persone (prima che le aziende) a non rimanere compressi tra necessità e coerenza”. L’economia etica e solidale italiana può essere protagonista di strategie di uscita dalla crisi che siano davvero sostenibili e che diano davvero vita ad un nuovo paradigma socio-economico. L’esempio della Morellato ci mostra come, davanti a percorsi coerenti, e di fronte ad un’economia solidale e non autoreferenziale, sia possibile far emergere il meglio della piccola imprenditoria italiana, che sta alla base dell'economia del nostro paese.  “Per questo - conclude Morellato - crediamo sia importante andare avanti assieme, anche con il supporto delle reti dell'economia solidale e sociale, perché non debba più accadere che imprese come la nostra si debbano trovare in situazioni simili”. A questo punto, ci auguriamo che chi di dovere intervenga al più presto con misure efficaci e concrete, affinché aziende come questa, tanto coerenti quanto coraggiose, non siano lasciate sole, ma possano diventare esempi virtuosi da seguire e fonti di ispirazione (perché no?) per altre aziende italiane.

Commenti

Se esistono ancora realtà come questa si può ancora sperare in un futuro migliore!
Giorgio, 17-07-2012 04:17
Sono ammirato! In un mondo dove ogni giorno trovo coraggiosi da salotto, ipocriti che senza aver mai dovuto sudare un giorno di lavoro si permettono di discutere degli spiccioli della gente comune, tette rifatte che si grogiolano nell'idiozia del "non voglio fare nulla perchè sono bella e lavorare non mi compete" .... Insomma in un mondo dove Etica e Morale sono classificate religioni e quindi scollate da qualsiasi coinvolgimento sociale, civile e umano, io dico "VI AMMIRO". Ammiro quella persona che ha finalmente rotto, almeno per un pochino, il perverso e agonizzante principio "domanda-offerta", "tanto se non lo faccio io lo fa qualcun altro".
Massimo Fantauzzi, 18-07-2012 08:18
grazie..se possiamo far qualcosa per aiutarvi...siete un faro nella notte..
maria rosaria bianchi, 18-07-2012 05:18
Morellato è una grande impresa. Anzi ha compiuto la più grande impresa dei nostri giorni: ha rifiutato liberamente e democraticamente di asservirsi. Seguiamo e aiutiamo, facciamo nostre, quotidianamente, queste imprese perchè il lavoro e l'imprenditoria crescano come fratelli gemelli e sbattano in faccia al Grande Fratello il piatto di lenticchie !
Franco, 20-07-2012 04:20
Mi inchino. Potrebbe essere u bell'esempio da seguire in tanti altri ambiti. Padre Davis maria Turoldo (mio zio) già 30 anni fa ausoicava (ed invitava a percorrere) scelte come questa vostra che vi fa onore. Con tutti gli amici che concordano con la vostra decisione vi sono, vi siamo vicini. Bella lezione di civiltà ed umanità. Anna Maria
anna maria turoldo, 23-07-2012 11:23
Cara Anna Maria, sono lieto di leggere le tue parole e di sentirmi unito nella memoria e nella presenza del tuo grande Zio testimone e interprete dello spirito profetico della Chiesa che deve spingere l'umanità al superamento di ogni egoismo. Una preghiera e un abbraccio.
Franco, 24-07-2012 12:24
Grazie per il vostro esempio. Leggendo notizie del genere, non mi sento solo. Mettere da parte la "razionalità economica" in nome di un bene superiore è atto di grandezza. Da fervente cattolico so che la Provvidenza divina non tarderà ad arrivare per i fratelli e le sorelle che fanno parte dell'azienda in questione: ciò non vuol dire che l'azienda si riprenderà necessariamente, o addirittura che si arricchirà (in senso materiale), ma vuol dire che di sicuro Dio non farà mai mancare il pane sulla vostra tavola! Lui da da mangiare agli uccelli del cielo senza che essi coltivino i campi, figuriamoci cosa farà per voi, che vi date da fare e che siete amati da Lui in maniera speciale e immensa! Secondo me questa che chiamiamo "fede", in realtà ha un che di razionale: una "razionalità economica della fede" in un certo senso. Il Signore vi dia Pace.
Simone, 24-04-2013 12:24

Lascia un commento


Per lasciare un commento, registrati o effettua il login.