Imu agricola. Per AIAB le modifiche sono ancora insufficienti

Secondo l'Associazione Italiana Agricoltura Biologica (AIAB), l'emendamento al decreto fiscale sull'Imu agricola non è sufficiente ad alleggerire il carico fiscale che grava sulle imprese agricole, settore già allo stremo delle forze.

Imu agricola. Per AIAB le modifiche sono ancora insufficienti
Se il Governo ritiene che l'agricoltura rappresenti un settore strategico per l'Italia deve intraprendere politiche che sostengano l'agricoltura estensiva, modello che preserva il territorio e fornisce gran parte dei prodotti del Made in Italy. È quanto ha affermato il presidente dell'AIAB, Alessandro Triantafyllidis, in merito alle proposte del Governo di emendamento sull'IMU al decreto fiscale. Secondo l'AIAB l'emendamento al decreto fiscale sull'IMU agricola non è sufficiente ad alleggerire il carico fiscale che grava sulle imprese agricole, settore già allo stremo delle forze. Secondo il presidente dell'AIAB, ad esempio, l'esenzione sui fabbricati rurali dovrebbe essere estesa a tutto il territorio nazionale, almeno per la fattispecie dei fabbricati strumentali, e non soltanto ai comuni montani sopra i mille metri. Inoltre secondo Triantafyllidis dovrebbero avere diritto all'esenzione tutti i fabbricati rurali strumentali come fienili, magazzini per attrezzi, depositi macchine e le stalle degli allevamenti con terra. Si dovrebbero piuttosto escludere da questa rimodulazione gli allevamenti senza terra, quindi intensivi. L'emendamento al decreto fiscale sull'IMU agricola è stato invece accolto positivamente dalla Coldiretti. Secondo il presidente della Coldiretti Sergio Marini è positiva la riduzione del moltiplicatore per il calcolo dell'Imu sui terreni posseduti e condotti da coltivatori diretti o Imprenditori agricoli professionali (Iap) per i quali viene anche ripristinata la franchigia. Marini ha sottolineato che è stato confermato il percorso stabilito al tavolo fiscale, ovvero che il gettito in agricoltura non debba superare per l'anno in corso un contributo aggiuntivo di 135 milioni di euro per i fabbricati rurali ad uso strumentale e di 89 milioni di euro per i terreni, per complessivi 224 milioni, molto meno rispetto alla stima di oltre un miliardo. Sulla base dell'analisi dell'ufficio fiscale della Coldiretti per quanto riguarda i terreni agricoli, posseduti e condotti da coltivatori diretti o Iap (Imprenditori agricoli professionali) iscritti nelle relative gestioni previdenziali, oltre alla conferma del coefficiente moltiplicatore a livello ridotto a 110, viene ripristinata sia la franchigia, al di sotto della quale non è dovuta l'imposta, che alcune riduzioni.

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