«In assoluto silenzio, arriva una nuova centrale Edison a Marghera»

«Alla Centrale Edison di Marghera Levante si stanno approntando lavori enormi, di cui nessuno in città ha mai discusso né saputo nulla». È la denuncia che arriva nella lettera aperta che Michele Boato, Franco Rigosi e Carlo Giacomini, per Ecoistituto del Veneto e Medicina Democratica, hanno inviato al Comune di Venezia, alla Giunta regionale del Veneto e al ministero dell'ambiente.

«In assoluto silenzio, arriva una nuova centrale Edison a Marghera»

«Si tratta della costruzione di un nuovo gruppo a Turbogas da 775 Mega Watt, con l’eliminazione di 2 turbogas vecchi e con il terzo tenuto in “riserva fredda”, cioè fermo e fatto funzionare solo in caso di manutenzione del nuovo - si legge nella lettera aperta - La potenza prodotta non cambia di molto (da 740 a 775 MWe di potenza netta),  ma la nuova la macchina sarà migliore, per cui le NOx emesse dovrebbero ridursi del 20 % rispetto alle attuali, si dovrebbe usare il 15 % di acqua in meno, e ridurre la CO2 emessa (ma non è chiaro di quanto). Inoltre, il rendimento dovrebbe passare dal 50 al 61,5 %. Dal punto di vista tecnico, quindi, nulla da dire. Ma dal punto di vista gestionale e politico sì : scopriamo per vie traverse che in commissione VIA nazionale stanno discutendo un progetto Edison per Marghera, di cui la città è del tutto all’oscuro. Come mai nessuno parla di una nuova centrale che rimarrà a Marghera per i prossimi 30 anni e oltre? Una centrale che continua l’attuale scelta di produzione elettrica a Marghera ? Quando è stata presentata al pubblico e dove, come tassativamente previsto dalla legge sulla Valutazione di Impatto Ambientale? La nuova centrale migliora gli standard emissivi; ma ci va bene continuare ad averla?».
«Non è il caso che le autorità locali chiedano di porre almeno due prescrizioni alla centrale, se approvata e cioè:
1. Subordinare il suo funzionamento al rispetto dei limiti dell'aria urbana: se si superano i limiti ammissibili, come succede ora in inverno, la centrale deve fermarsi.
2. Imporre ai 47.200 mc/ora acque calde scaricate in laguna un utilizzo per
teleriscaldamento, acquacultura, serre, o altro, da far gestire dalla Edison stessa, come una minima compensazione dell’impatto ambientale provocato dall'impianto».

Per contattare Michele Boato QUI

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