In Molise, la Regione paga per ripopolare paesi in abbandono

In Molise la giunta regionale ha deciso di sperimentare una forma di reddito per chi prenderà la residenza in alcuni paesi che si stanno spopolando e aprirà un attività da portare avanti per almeno cinque anni. Plauso a iniziative come questa.

In Molise, la Regione paga per ripopolare paesi in abbandono

Sono molti anni che lo diciamo, come portale Il Cambiamento e come associazione Paea, e l'ho scritto, insieme a Valerio Pignatta, in maniera specifica e dettagliata nel libro Pensare come le montagne: bisogna ripopolare le campagne, i borghi, i luoghi abbandonati o in spopolamento, spesso situati in luoghi di grande bellezza di cui l’Italia è piena.

E pare che seppur in maniera lenta anche alcune amministrazioni pubbliche stiano recependo questo messaggio. Dopo i vari Comuni in zone decentrate che vendono case ad un euro, ecco un’altra interessante iniziativa, in Molise la giunta regionale ha deciso di sperimentare una forma di reddito per chi prenderà la residenza in alcuni paesi che si stanno spopolando e aprirà un'attività da portare avanti per almeno cinque anni. Vengono stanziati settecento euro mensili che sono una cifra di tutto rispetto se si considera che in questi posti è molto facile raggiungere una buona autosufficienza alimentare ed energetica.

Le crisi climatiche, le difficoltà di approvvigionamento e la vita sempre più stressante delle città contribuiranno al ripopolamento delle campagne e di luoghi abbandonati che sono delle vere e proprie miniere di ricchezza e di qualità della vita. Sono innumerevoli le attività che si possono fare in questi luoghi riducendo di molto spese, sprechi e consumi inutili che fanno costosissima la vita nelle città.

Nelle campagne si può fare agricoltura biologica, praticare la sussistenza con vendita delle eccedenze, creare filiere corte, prodotti tipici, recuperare antiche coltivazioni autoctone, fare eco turismo. Si possono poi utilizzare le energie rinnovabili e ridurre drasticamente i consumi energetici. Tutto ciò porta una serie di risultati positivi: aumento della qualità della vita, riduzione dei costi, vicinanza alla natura, lavori sensati, basso inquinamento. Una opportunità quindi davvero interessante quella che dà la regione Molise che, come del resto tutto il sud Italia, ha potenzialità enormi da ogni punto di vista. E se poi le persone che si trasferissero fossero molte e si organizzassero assieme,  potrebbero creare cooperazioni di comunità che abbassano ancora di più i costi e aumentano ulteriormente la qualità della vita. Praticamente c’è tutto per iniziare una esperienza davvero stimolante e arricchente.

Immaginiamo già le critiche o le obiezioni di chi automaticamente attacca sempre e comunque chi vuole fare o propone di fare, commentando ad esempio, che settecento euro sono pochi (ma criticherebbe anche se gli euro fossero il doppio). Per rispondere a queste critiche rimandiamo ad un altro nostro articolo in cui si faceva la comparazione fra i costi di una città come Bolzano e una come Noto in Sicilia dove la differenza è imbarazzante.

Per chi vuole solo demolire ogni tentativo di soluzione, lo lasciamo a lamentarsi costantemente contro tutto e tutti mentre corre disperatamente dentro la ruota del criceto e fuori ci sono occasioni eccezionali a portata di mano.

E se cercate un'occasione per ottenere strumenti, informazioni e contatti per fare il passo e cambiare vita e lavoro, allora l'appuntamento giusto è per il 12 e 13 ottobre al PeR, il Parco dell'Energia Rinnovabile in Umbria, dove si terrà la nuova edizione del corso "Cambiare vita e lavoro. Istruzioni per l'uso".

QUI trovate il programma completo e le info per iscrivervi

 

Pensare come le MontagneVoto medio su 6 recensioni: Buono
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