Sulle strade arriva 'Isotta', la prima ambulanza per gli animali

L'Enpa presenta Isotta, la prima unità mobile di soccorso veterinario che arriva sulle strade per aiutare gli animali coinvolti in terremoti, alluvioni e altre catastrofi ambientali. L'ambulanza per le gravi emergenze rientra però in un più ampio progetto dell'associazione che persegue l'obiettivo di sollecitare l'istituzione del 118 veterinario.

Sulle strade arriva 'Isotta', la prima ambulanza per gli animali
Prende il nome dalla gatta salvata tra le macerie di Onna dopo il sisma in Abruzzo la prima unità mobile di soccorso veterinario dell'Enpa (Ente nazionale protezione animali). Dotata dei più moderni dispositivi medico-veterinari, Isotta arriva sulle strade per soccorrere gli animali coinvolti in terremoti, alluvioni e altre catastrofi. A bordo del veicolo vi sono una macchina per l'ossigenoterapia, una lettiga speciale per trasporto di animali fino a 100 kg (che potrà essere utilizzata anche su terreni accidentati e trasformata in tavolo operatorio itinerante), delle guide per il carico di animali pesanti ed un porta-feriti supplementare. La prima ambulanza per gli animali è stata presentata ieri mattina dall' Enpa nel corso di una conferenza stampa a Milano. Alla presentazione, che ha avuto come padrino d'eccezione Edoardo Stoppa di Striscia la Notizia, hanno partecipato i partner dell'Enpa che hanno reso possibile il progetto (Pizzardi Editore e Royal Canin) oltre a Carla Rocchi, presidente nazionale di Enpa, e Marco Bravi, responsabile del Centro Comunicazione e Sviluppo e membro della Giunta esecutiva Nazionale dell'Ente Nazionale Protezione Animali. Quando si verificano disastri e calamità naturali, come ha ricordato Bravi, tra le vittime incolpevoli vi sono moltissimi animali selvatici e d'affezione il cui soccorso è stato finora affidato ad iniziative volontarie dei singoli. Eppure, spiega Bravi, prevedere un'unità destinata agli animali nell'ambito dell'organizzazione generale dei soccorsi comporterebbe “un grande beneficio per l'intera collettività”. L'unità mobile di soccorso per le gravi emergenze rientra però in un più ampio progetto dell'associazione che persegue l'obiettivo di sollecitare l'istituzione del 118 veterinario, un servizio a cui i cittadini possano rivolgersi in caso di ritrovamento di un animale ferito o comunque in difficoltà. A tal fine l'Enpa lancia la campagna Soccorrerli, un gesto di civiltà, un tour itinerante che toccherà alcune delle principali città italiane coinvolgendo i cittadini i quali potranno contribuire attivamente alla creazione del pronto soccorso veterinario firmando la petizione dell'Ente nazionale protezione animali. Come ha spiegato Carla Rocchi, si tratta di un'iniziativa volta ad accrescere “la sensibilità dei cittadini nei confronti dei modi corretti ed utili di intervenire in soccorso degli animali sia in condizioni di normalità sia in condizioni di emergenza”. Il presidente nazionale dell'Enpa ha poi sottolineato che l'animalismo è “un servizio di utilità sociale e va promosso con la testa e con il cuore, ma anche con grande professionalità e con mezzi adeguati se davvero si vuole portare un contributo alla collettività”. “Il nostro auspicio – conclude Rocchi - è che questa ambulanza sia la prima di una grande flotta che potrà essere distribuita in tutte le regioni italiane, così da garantire una capacità di intervento immediato in qualunque situazione di emergenza”.

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Fin da piccola adotto randagi di qualsiasi razza e taglia, rimanendo sempre incredula davanti alla mancanza di cuore di così tanta gente (capace di abbandonare o capace di ignorare un cane destinato a morte certa sulla strada o per fame, oppure a finire i suoi giorni in un canile). L'ultima trovatella, Ginger, raccolta due settimane fa. Due mesi fa Poldo, il mio adorato maremmano, è morto in seguito a un attacco convulsivo causato da un tumore al cervello. Non ho potuto fare altro che monitorare il suo avvicinarsi alla morte dal momento che, essendo giorno festivo, non c'era un veterinario disposto a venire a vederlo. Ben venga Isotta, splendida idea, ma vorrei che i veterinari italiani fossero come quelli britannici: tutti effettuano visite a domicilio e hanno veicoli con equipaggiamento base.
Pati Lucaroni-Broomer, 23-02-2011 11:23

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