Italia Nostra: «La pista della Porsche si amplia abbattendo una foresta»

L'ampliamento della pista Porsche di Nardò, Comune della provincia di Lecce, sarà a spese di una foresta con lo «sradicamento di oltre 400.000 metri quadri di foresta (40,5 ettari) oltre a più di un milione e mezzo di metri quadri (165,5 ettari) di altre superfici boscate, e a 70.000 metri quadri (7,3 ettari) di habitat di steppa, specie prioritaria». Lo denuncia Italia Nostra.

Italia Nostra: «La pista della Porsche si amplia abbattendo una foresta»

L'ampliamento della pista Porsche NTC di Nardò, Comune della provincia di Lecce, sarà a spese di una foresta con lo «sradicamento di oltre 400.000 metri quadri di foresta (40,5 ettari) oltre a più di un milione e mezzo di metri quadri (165,5 ettari) di altre superfici boscate, e a 70.000 metri quadri (7,3 ettari) di habitat di steppa, specie prioritaria». Lo denuncia Italia Nostra.

Gli interventi «interessano direttamente la Zona Speciale di Conservazione “Palude del Conte e Dune di Punta Prosciutto”, un’area di particolare pregio ambientale e che, come risulta dagli stessi documenti di istituzione e gestione dell’area e riportati anche dalla società proponente, registra la presenza di un habitat prioritario 6220 nella zona di sub-steppa e dell’habitat 9340 “foreste di quercus ilex”, boschi di leccio, che “risultano quasi del tutto scomparsi nel Salento. Lo stesso esteso nucleo di mosaici di lecceta/macchia presenti all’interno della proprietà NTC costituiscono l’ultimo relitto di questo habitat nel Salento assieme ad altri piccoli nuclei situati nelle zone limitrofe”. Si tratta di un ecosistema di particolare pregio con specie botaniche rare incluse nella Lista rossa e molto importanti specie animali, anche per la presenza, di ulteriori notevoli estensioni di macchia, gariga e steppa», scrive Mario Fiorella della sezione di Italia Nostra Sud Salento.

«La notizia, diffusa con grande enfasi, che il piano di ampliamento della pista Porsche NTC di Nardò prevede opere di compensazione ambientale per 17 milioni di euro realizzando oltre 500 ettari di rimboschimenti, più che sorprendere per l’entità dell’intervento, dovrebbe farci riflettere su quale sia il pregiudizio per l’ambiente per cui si prevede una così grande impegno economico» si legge nella nota di Italia Nostra. 

«Dovremmo chiederci se l’eliminazione di un polmone verde, così ampio ed evoluto nella sua ricchezza ecologica, può essere realmente sostituito da impianti artificiali, con la messa a dimora, come assicura NTC, di giovani piantine forestali della flora autoctona mediterranea, per ricreare l’habitat, che, a nostro avviso, non deve essere alterato - prosegue Fiorella - Pertanto la Sezione Sud Salento di Italia Nostra chiede alla Regione di sospendere l’efficacia della delibera di Giunta con cui è stato approvato l’Accordo di programma e di attivare un tempestivo confronto per approfondire (anche attraverso appropriati sopralluoghi) le problematiche evidenziate e le reali alternative circa la realizzazione in loco dell’intervento».

«Allo stesso tempo è necessario che si apra un tempestivo e rigoroso confronto tra e con le comunità locali e i portatori di interessi diffusi, per cui Italia Nostra rivolge un accorato appello a tutti i rappresentanti di tutte le istituzioni, alle forze politiche, agli organismi scientifici, alle organizzazioni professionali e alle associazioni del territorio affinché valutino adeguatamente la rilevanza del problema in modo da evitare che una delle ultime foreste del Salento ed una vasta area di macchia mediterranea non vengano sacrificate per uno sviluppo che non risulta assolutamente sostenibile» scrive ancora Fiorella.

 

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