Italiani "pazzi" per la Lega...

L’inversione dei rapporti di forza è compiuta: la Lega è il primo partito d’Italia. Alle europee il Carroccio di Matteo Salvini sfonda quota 30 percento e raggiunge persino il 34.In mattinata arriveranno i risultati definitivi.

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L’inversione dei rapporti di forza è compiuta: la Lega è il primo partito d’Italia. Alle europee il Carroccio di Matteo Salvini sfonda quota 30% e raggiunge persino il 34. Due punti in più rispetto ai voti raccolti alle ultime politiche dal Movimento 5 stelle. Che al contrario finisce sotto il 20%, stabilizzandosi al 17%, cioè la stessa percentuale presa dalla Lega il 4 marzo del 2018. Le due forze di governo vedono praticamente invertire i rispettivi pesi specifici. Con l’esecutivo che a quasi un anno dalla sua nascita rimane ancora espressione del 50% degli elettori: solo che da una governo gialloverde si passa a uno verdegiallo. 

Per il Movimento di Luigi Di Maio la sconfitta è apparsa netta già dai primi exit poll. Soprattutto perché ha subìto il sorpasso del Pd di Nicola Zingaretti che oltrepassa il 20% (benché con consensi dimezzati rispetto alle Europee del 2014).

Resiste Forza Italia intorno all’8%, mentre Fratelli d’Italia è al 6%. Tutti gli altri non arrivano alla soglia di sbarramento: rimangono fuori dal Parlamento europeo, dunque, +Europa di Emma Bonino, Europa verde, La Sinistra e Rifondazione comunista.

Chi entrerà dunque a Bruxelles da vincitore è Salvini. Che esulta sui social network, bacia il rosario in conferenza stampa, ringrazia la Madonna per il successo, e poi mette per la prima volta le mani avanti collegandosi con le trasmissioni televisive. Il leader della Lega ha appena incassato un risultato senza precedenti nella storia del suo partito, ma ci tiene subito a sottolineare la sua preoccupazione per il futuro: “Tra una settimana scommetto che arriva la lettera da Bruxelles. Ai richiamini dei professorini agli studenti che si permettono di investire sul lavoro risponderemo, senza preoccupare i mercati che vogliono un’Italia che cresce”. In pratica il ministro dell’Interno approfitta della nottata di vittoria per manifestare subito i suoi timori sul fronte dei conti: “Siamo perfettamente consapevoli che ci attende un periodo economico complicato“. Quindi rivendica subito per il suo partito la poltrona di commissario europeo: “Non abbiamo nomi e cognomi. Chiederemo un commissario di economia e non certo di filosofia: commercio, agricoltura o concorrenza. E come Lega avremo una chance in più di avere una voce in più. I miei avversari sono i Renzi, i Boschi, gli Orlando del Pd mentre gli amici del 5S sono alleati”.

Si ringrazia Il Fatto Quotidiano

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