L’accordo Fincantieri Francia è una sciagura

Nell’accordo fra la Francia e la Fincantieri verranno prodotte navi da crociera e navi da guerra, quale sciagura maggiore ci potrebbe essere? Non abbiamo bisogno né dell’uno né dell’altro ed entrambe queste produzioni sono un male per le persone e l’ambiente.

L’accordo Fincantieri Francia è una sciagura

Il mondo è già saturo di armi e violenza, ne vogliamo aggiungere ancora?  Ci dicono che siamo senza soldi e vogliamo buttarne in queste follie? Non bastava il tragico esempio degli F35, non solo per i soldi sprecati ma anche dal punto di vista occupazionale; i dati reali sull'occupazione attesa sono molto inferiori a quello che affermavano i politici quando hanno proposto questa assurdità. E cosa dicono i sindacati in merito all’accordo della Fincantieri e alle produzioni che ne deriveranno?  A loro va bene tutto, basta che si mettano in tasca lo stipendio da sindacalisti; se poi le produzioni dei lavoratori hanno conseguenze tragiche, al sindacalista non interessa granchè.

Le navi da guerra non ci servono e le navi da crociera sono fra gli elementi più inquinanti di un mare che è già in agonia a causa nostra. Una nave da crociera getta in mare ogni rifiuto possibile e immaginabile, prodotto da migliaia di persone che vivono su queste discariche naviganti. Una nave di questo tipo per essere costruita e per navigare ha bisogno di infinita energia e materiali pregiati.  Questi mostri costano cifre astronomiche sia da un punto di vista energetico per la costruzione, sia per la produzione di tutto quello che ci andrà dentro. Senza navi da crociera vivremmo tranquillamente e anche meglio visto l’inquinamento che producono. Lo abbiamo visto drammaticamente anche con la Costa Concordia semi-affondata sulle coste toscane. Ma così come per Fukushima e altri disastri simili, sembra che all’uomo nella sua profonda stupidità, non basti mai il rischio e il pericolo. Dopo la Costa Concordia ci sarebbe dovuta essere come minimo una moratoria e anche un rifiuto da parte delle persone di andare per mare in questo modo, invece niente di tutto questo; c’è stata una piccola flessione del mercato subito dopo l’evento, ma poi tutto è stato riassorbito e si continuano a costruire questi giganti dello spreco e dell’inquinamento sempre più grandi. Intere città galleggianti che portano la loro rovina anche in mare. Immaginate poi cosa vuol dire per il mare il possibile affondamento di una bomba ecologica del genere.  Si fanno andare questi mostri addirittura dentro ai canali veneziani per fare provare al turista mangiatore di hamburger e patatine, il brivido di toccare San Marco con un dito. Immaginate se un giorno una di queste navi sbaglia manovra e si va a schiantare sulle meraviglie veneziane. Solo questo pericolo dovrebbe allontanare questi mostri varie centinaia di chilometri da Venezia, le sue bellezze e i suoi cittadini. Ma all’idiozia non c’è limite e si continua questa roulette russa.

Costruire navi da crociera e da guerra è inutile, dannoso, inquinante, dispendioso e va assolutamente rifiutato, non sono produzioni dell’orgoglio italico ma caso mai una vergogna italica.

A questo punto si dirà: ma se non si costruiscono più mostri da crociera o da guerra, cosa fanno quei poveri lavoratori? Innanzitutto chiediamoci se per fare lavorare qualcuno dobbiamo per forza produrre danni ai quali si potrà (forse) rimediare solo facendo spendere alla collettività più soldi di quelli che la collettività stessa ha guadagnato con il lavoro ottenuto. Inoltre, ormai è sempre più chiaro che la terra non assorbe tutte le nostre nefandezze perchè qualsiasi cosa fatta contro la natura ci si ritorce contro. Se qualcosa è palesemente dannoso e rischioso per noi e per l’ambiente, non si produce e basta. Possibile che il famoso genio italico non abbia alternative? Con le stesse conoscenze, tecnologie e maestranze si possono realizzare lavori sensati per la pace e la salvaguardia dell’ambiente, questo è il futuro oppure di futuro non ce ne sarà nessuno.

Facciamo solo alcuni esempi di quello che potrebbero realizzare quei cantieri e quei lavoratori: sistemi di efficientamento energetico e di fonti rinnovabili per ogni genere di imbarcazione di piccola e media taglia compresi sistemi di micro idroelettrico applicato anche alle condizioni marine, generatori eolici soprattutto di taglia micro da distribuire dappertutto su di una penisola con migliaia di chilometri di costa e di catene montuose e quindi con ottime performance di ventosità per una miriade di abitazioni da rendere maggiormente autonome a livello energetico, sistemi di efficientamento idrico e di recupero di acqua piovana in un paese a rischio di desertificazione, collettori solari ad aria e acqua calda nel paese del sole, sistemi di micro cogenerazione. Tutto questo generebbe molto più lavoro ed economia che quello che la Fincantieri produrrà di dannoso nei prossimi anni, anche per il semplice motivo che l’Italia in questi settori è un terreno vergine e dalle potenzialità immense, mentre nel settore armi e crociere purtroppo c’è grande concorrenza. Di esempi che hanno seguito strade virtuose e intelligenti ce ne sono molti, basti pensare alla  Danimarca che sull’eolico ha puntato moltissimo e si ritrova paese leader al mondo di questa tecnologia. La sola ditta danese Vestas occupa oltre ventunomila persone, più di tutta la Fincantieri, tanto per parlare di occupazione su lavori sensati e utili.

Il paese del sole quando inizierà a utilizzare le sue eccezionali risorse e capacità, salvaguardando ambiente e persone?

 

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