L'epidemia vera c'è e non è quella per cui vendono i vaccini!

Quasi 500mila morti all'anno in Europa a causa dello smog. Il dato, sconcertante, è stato divulgato dall'Agenzia Europea per l'Ambiente ed è stato rilanciato senza convinzione dai media mainstream. Molto più redditizio puntare sulle vaccinazioni di massa, dalla culla alla tomba...

L'epidemia vera c'è e non è quella per cui vendono i vaccini!

Pochi giorni fa l’Agenzia Europea per l’Ambiente ha presentato il suo rapporto e lanciato l’allarme. Il lancio non è stato fatto con molta forza, a dire il vero, e neanche con profonda convinzione. Tant’è che l’allarme, invece di venire raccolto e rilanciato dai cosiddetti “organi d’informazione” (ah ah ah!), è stato lasciato miseramente cadere, mentre chi doveva raccoglierlo si girava dall’altra parte.                                                   

Ma, comunque, l’allarme “lanciato” noi lo raccogliamo e lo rilanciamo: 467.000 morti l’anno in Europa a causa dello smog, cioè dell’inquinamento atmosferico, cioè di quello che respiriamo. A causa del traffico automobilistico, del trasporto di merci, di quelle poche industrie rimaste, degli impianti di riscaldamento ecc.           

Cosa hanno fatto, di fronte a questa ecatombe, i nostri politici?

Si sono affrettati a chiudere al traffico privato tutte le città; stanno progettando e attuando piste ciclabili che le percorrano in lungo e in largo; hanno aumentato i trasporti pubblici e triplicato le ferrovie per i pendolari e per le merci; offrono incentivi e sgravi fiscali e consulenza gratuita a chi attrezza la propria casa in modo da ridurre il consumo di combustibili o di annullarlo (dato che oggi è possibile pure questo con le case passive); stanno facendo piantare interi boschi intorno alle scuole e agli asili per ossigenare l’aria almeno vicino ai bambini?

No, politici e media si sgolano frenetici nella campagna terroristica per convincere il popolo a vaccinarsi e a vaccinare le proprie fragili e innocenti creature, magari ancora prima che nascano. Fantomatici morti per meningite o influenza o difterite appaiono abbagliandoci da giornali e televisioni, come fiaccole brandite ad accendere i roghi delle streghe di turno: genitori e medici malfidati che hanno più paura dell’autismo e della colite ulcerosa che dei fantasmi.

I quattrocentosettantamila morti per smog sono ignorati, spazzati sotto il tappeto, mentre ogni morto da malattia infettiva, anche se aveva più di ottant’anni e il cancro, ci viene sventolato sotto il muso come la mantiglia al toro. E con lo stesso scopo.

Il fatto è che i vaccini fanno guadagnare alla grande industria (non chiamiamola più “farmaceutica”, gli stessi padroni fanno le medicine, i pesticidi, i semi OGM, il poliuretano espanso ecc. ecc.) decine di miliardi ogni anno. Sono ben disposti a farci morire per questo.

Mentre tutto quello  che si potrebbe e dovrebbe fare contro l’inquinamento dell’aria, che uccide 467.000 persone ogni anno, farebbe perdere alla grande industria centinaia di miliardi. Sono ben disposti anche ad ucciderci per non rinunciarvi.

E governanti e media non sono altro che i loro lacchè, dal che possiamo tranquillamente dedurre che chi ci governa e chi ci (dis)informa sono sempre loro: i padroni della grande industria sovranazionale.

Negli USA nel 1975 c’era un bambino autistico ogni 5.000, nel 2010 erano ormai uno su 68, e questi sono i dati ufficiali delle istituzioni statunitensi. Il numero, oltretutto, continua a crescere. Al 2014 negli Stati Uniti i bambini a cui era stato diagnosticato l’autismo erano 1.082.353. Più di un milione di famiglie a combattere con una malattia terribile, a condividere una sofferenza inimmaginabile.

Come si possono chiamare i 470.000 morti per smog, i milioni di bambini colpiti da autismo e le loro famiglie? Un genocidio? Un olocausto?

Qual è la differenza tra un sistema che nasconde prove scientifiche, corrompe politici, censura notizie e ne diffonde di false provocando tutto questo, e il nazismo? Non il numero delle vittime, che è anche oggi enorme; non la differenza nelle sofferenze, che sono anche oggi enormi.

La differenza sta nella nostra libertà: ancora possiamo reagire, parlare, lottare, contrastare questi poteri. E abbiamo il dovere di farlo.

Indigniamoci! Nessuno che abbia un briciolo di umanità può oggi fare a meno di indignarsi, e l’indignazione deve essere la spinta per agire. Le Madri di Plaza de Majo hanno sfilato per anni in Argentina con le foto dei loro figli scomparsi, rischiando anche la vita. Io mi auguro che in un futuro prossimo le immagini dei bambini e dei giovani autistici possano far perdere il sonno ai dirigenti delle multinazionali farmaceutiche e ai loro consapevoli e colpevoli lacchè.

Per cominciare possiamo fare una cosa semplice e alla portata di tutti: vedere Vaxxed, il documentario pacato e incontrovertibile che Boldrini e Grasso hanno impedito di proiettare in Senato; comprare il DVD, organizzare la visione pubblica dove possibile, quella privata con amici e parenti e vicini e conoscenti a casa propria. Forse, vedendo insieme un film che informa davvero, ci verranno altre idee per sfondare il muro di gomma degli interessi criminali che ci minacciano tutti.

“Il Ka-Be è il lager a meno del disagio fisico. Perciò, chi ha ancora un seme di coscienza, vi riprende coscienza… In questo Ka-Be abbiamo imparato che la nostra personalità è fragile, è molto più in pericolo che non la nostra vita… Se dall’interno del lager un messaggio avesse potuto trapelare agli uomini liberi, sarebbe stato questo: fate di non subire nelle vostre case ciò che a noi viene inflitto qui.” (Primo Levi -“Se questo è un uomo”)

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