L’informazione è in cronica crisi da molti anni visto che è prezzolata, controllata dalla politica e dipendente dalla pubblicità senza la quale chiuderebbero praticamente tutte le televisioni, canali web, giornali e riviste mainstream, quindi figuriamoci che indipendenza possono avere. In questo quadro sono nati molti canali informativi cosiddetti indipendenti di cui alcuni fanno anche un buon lavoro. L’indipendenza però vacilla quando pur non essendo dipendenti da partiti, grandi gruppi industriali, multinazionali, pubblicità di ogni tipo, si basano pressochè esclusivamente sul fatto di veicolare il loro messaggio sui cosiddetti social mainstream quali Facebook, Instagram, X, ecc.
Dire di essere indipendenti e poi affidarsi a gente del calibro di Zuckerberg o Elon Musk è un ossimoro.
Si tratta di personaggi dalle ricchezze stratosfericamente vergognose e immorali, che hanno in mano il mondo della comunicazione indirizzandolo a loro piacimento, coinvolti nel settore degli armamenti e della repressione, profilano e controllano totalmente le persone sia per sorvegliarle che per vendergli qualsiasi cosa, applicano la censura a seconda delle convenienze politiche ma soprattutto imprenditori senza scrupoli che hanno il solo e unico obiettivo quello di fare profitti non importa come e a scapito di chi.
Pensare che una vera informazione indipendente passi dalle loro strade è ben oltre la pia illusione, figuriamoci infatti se questi soggetti facessero qualcosa che va a loro svantaggio, praticamente impossibile.
I presunti aspetti positivi che da questi social si possono trarre, perché diffondono le varie notizie che si pubblicano (ammesso che non diano troppo fastidio, così come per la faccenda Covid, dove la censura è stata largamente applicata), sono ben poca cosa rispetto al potere che viene loro costantemente dato e che alimenta la loro forza per fare diventare il mondo intero un Grande Fratello sorvegliato, ingiusto, pericoloso e ambientalmente devastato.
Dopo aver ritenuto erroneamente che si potessero usare questi canali a fin di bene e avendone studiato a fondo le caratteristiche e scopi, abbiamo capito che non è così e quindi abbiamo deciso di non usarli.
Se si vuole davvero cambiare in positivo la situazione è necessario trovare nuove forme per veicolare la libera informazione, altrimenti rischia di non essere né libera, né informazione.
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