L’Italia ripudia la guerra, a meno che non si debbano salvare i nostri condizionatori

Articolo 11 della Costituzione: L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.

L’Italia ripudia la guerra, a meno che non si debbano salvare i nostri condizionatori

Articolo 11 della Costituzione: L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.
Un altro esempio tragico, purtroppo fra i tanti e sotto gli occhi di tutti, che la Costituzione per i nostri politici non conti più nulla è la partecipazione del nostro paese alla attuale guerra tra Russia e Ucraina. Ben 450 milioni di euro in armi sono stati dati dall’Italia ad uno dei due contendenti cioè l’Ucraina, facendo in questo modo due atti gravissimi.

Il primo tradendo completamente il dettato costituzionale, quindi sancendo ancora una volta che i cittadini e la Costituzione sono ininfluenti e qualsiasi decisione viene presa altrove che non sia l’Italia e da altri personaggi che non siano i nostri politici, i quali obbediscono a ordini superiori che vengono da oltre confine, così come avviene dalla fine della seconda guerra mondiale. Siamo infatti un paese suddito, uno dei tanti che sono arruolati dagli Stati Uniti per le loro manovre di egemonia nel mondo.

Il secondo atto gravissimo è indirettamente di farci entrare in guerra con la Russia, con tutto quello che può determinare come rischi e lutti possibili; personalmente non ho nulla contro gli ucraini e i russi, come non ho nulla contro nessun altro popolo della terra. Le motivazioni addotte per fare indirettamente la guerra alla Russia sono state, per bocca dell’ex ministro del consiglio Draghi, uomo di punta dei suddetti poteri sovranazionali, quelle di mettere gli italiani davanti alla scelta se volere la pace o i condizionatori accesi. Una dichiarazione che da sola denota per l’ennesima volta che chi sta al potere pensa di avere di fronte degli incapaci di intendere e di volere, se può permettersi delle affermazioni che sono quanto di più incredibile, assurdo, illogico e irrazionale. Partecipare a una guerra per tenere i condizionatori accesi era certo una motivazione che mancava nell’albo nero delle follie belliche e di sicuro si posiziona ai primi posti. Secondo Draghi il condizionatore acceso vale la guerra, di sicuro non la pace. E se per così poco si scende in guerra, non oso immaginare con motivazioni ben più serie cosa si sarebbe capaci di fare. Tra l’altro dichiarazioni del genere denotano anche una sconfinata ignoranza del tema energia, dove se non si trattasse di fatti tragici si travalicherebbe il ridicolo. Per non avere bisogno del condizionatore e quindi secondo Draghi della guerra, basterebbe coibentare le abitazioni. Meglio coibentare le abitazioni e quindi stare freschi in estate, caldi in inverno, risparmiare soldi, tutelare l’ambiente, non dipendere da nessuno o fare la guerra? Qualsiasi persona sana di mente saprebbe la ovvia risposta. E tutto ciò senza prendere in considerazione il fatto che la nostra Costituzione, sulla quale giurano i vari ministri e presidenti del Consiglio, afferma chiaramente che la guerra va ripudiata; altro che condizionatori... Una Costituzione che vale meno di un... condizionatore...
Altra perla di “saggezza” di cui i politici sono maestri inarrivabili è il buttare tutti quei soldi pubblici in armi quando fino a ieri ci hanno detto che eravamo in guerra contro un terribile virus e ci è stato raccontato che tutte le forze dovevano servire per combatterlo. Quindi uno si immagina che tutto sia stato fatto e si faccia per rinforzare la sanità pubblica, ma neanche per sogno. Non solo la sanità pubblica è stata spolpata in tutti questi anni dagli stessi politici che dopo hanno gridato al lupo al lupo, ma si continuano a buttare soldi pubblici nelle attività più folli, come può esserlo appunto una partecipazione bellica. Con tutti i soldi che i nostri politici buttano e sprecano in ogni modo possibile e immaginabile, ci coibentavamo tutto il patrimonio edilizio e ci alimentavamo l’intera Italia con le fonti rinnovabili, altro che gas e condizionatori... Ma la pace, la prosperità, il benessere dei cittadini, farli risparmiare, creare posti di lavoro, la tutela dell’ambiente, non rientrano nelle azioni di chi obbedisce ad altri ordini e poteri.
Come si possa ancora credere a quanto ci viene raccontato è un mistero tutto italico ma del resto i nostri politici stanno facendo un lavoro così egregio che il maggior partito nazionale è quello di chi non li vota più. Di questo passo non li voteranno neanche i parenti stretti, ma pure in quel caso stiamo sicuri che grazie ai loro datori di lavoro internazionali sapranno farci andare in guerra e decidere le peggiori nefandezze lo stesso; tanto quando si hanno i media mainstream e infinite quantità di soldi a disposizione, puoi fare credere di tutto, anche che si va in guerra per un condizionatore.
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