La Lav a Semproniano: «Ridiamo una speranza agli animali vittima dell'uomo»

Il centro di recupero animali selvatici ed esotici di Semproniano (GR) accoglie animali liberati da diverse situazioni di maltrattamento e detenzione illegale.

La Lav a Semproniano: «Ridiamo una speranza agli animali vittima dell'uomo»

Al momento, tra gli altri animali, vi sono ospitati 47 primati arrivati dai centri di sperimentazione di Modena e di Padova. Ad occuparsene è la LAV che, con proprie risorse e la collaborazione dei volontari gestisce il loro recupero e reinserimento in un ambiente il più possibile rispettoso delle loro necessità di specie.

Ne parliamo con Michela Kuan, biologa e responsabile LAV (Lega Antivivisezione) Area Ricerca senza animali

Come riuscite a far arrivare gli animali dai centri di sperimentazione al centro LAV di Semproniano? Sta forse cambiando qualcosa? C'è una presa di coscienza nel campo della sperimentazione animale?

In maniera ottimistica direi che comincia a cambiare qualcosa. La dismissione  degli animali è legata alla possibilità di recuperare gli animali da laboratorio: cani, gatti e ratti e sistemarli in situazioni familiari. Per quanto riguarda i primati questo non è possibile, naturalmente, ma è qualcosa che è scritto nero su bianco nella direttiva europea che incoraggia il recupero di animali a fine esperimento purché essi non rappresentino un pericolo per la salute e l’ambiente. Spero che questo porti negli anni ad incentivare questo tipo di promozione perché, come insegna il caso Green Hill, spesso gli animali in esubero o che non servono vengono semplicemente soppressi.

I primati, quindi, continuano ad essere usati per la sperimentazione animale?

L'uso dei primati è fortemente vincolato sia dalle leggi italiane che dalla direttiva europea. Nel quadro scientifico internazionale, il ricorso ai primati non umani è visto come qualcosa di eticamente sbagliato. Più che rispetto ad altre specie. Credo che nel tempo sia nata una sensibilità particolare verso questo tipo di animali che hanno oggettivamente delle complessità caratteriali e comportamentali molto simili all'uomo. I primati presenti nei laboratori vengono spesso prelevati in natura in quanto la loro riproduzione in cattività è difficile. Per la LAV, che siano stati prelevati in natura o nati in cattività dentro a un laboratorio, non fa differenza dal punto di vista del loro utilizzo nella sperimentazione. Questa, infatti, rimane un delitto ma, nel caso di animali che vengono prelevati da paesi molto lontani e trasferiti nei laboratori, si aggiunge la paura, lo stress e l’angoscia di voli transoceanici all’interno di stive buie e fredde.

Da quali paesi continuiamo a prelevare primati in natura?

Dal Sudamerica, dalle Filippine, dalle Isole Mauritius e dal Sud Est Asiatico in genere. Gli animali fanno viaggi lunghi più di 70 ore all'interno delle stive, arrivano a Fiumicino e poi allo stabulatore (il luogo in cui vengono tenuti gli animali nei laboratori), dopo aver superato la quarantena. C'è una violenza aggiuntiva oltre alla sperimentazione vera e propria. Si tratta di infliggere un dolore profondo che crea ansia e forte stress.

Quanti ospiti sono presenti al momento e quanti  provengono dai centri di sperimentazione animale?

Abbiamo la colonia di circa 20 macachi di Modena  che un anno fa sono arrivati dopo 7 anni di campagna e un impegno costante dei movimenti animalisti: manifestazioni, cortei e pressioni politiche. Dopo proteste incisive si è arrivati a un accordo tra il comune e l'università che hanno poi individuato la LAV come il referente giusto per prendersi carico di questi animali. Abbiamo due grandi strutture all'interno del centro che comprendono dei rifugi chiusi, ventilati e con aria condizionata. Hanno grandi spazi nel verde e hanno a disposizione diversi alberi perché sono una specie arboricola.

Che cosa succede quando vengono liberati? Qual è la loro reazione alla "libertà"?

Il modo in cui sono stati trattati prima incide molto sul comportamento al centro. Si tratta sempre di condizioni inaccettabili ma chi segue l'animale durante il periodo in cui gli animali sono sottoposti a sperimentazione può fare la differenza. Si tratta di sfumature importanti: il contatto con l'uomo e il tipo di rapporto instaurato, gli arricchimenti dedicati all'animale come, ad esempio, i giochi, il cibo, la possibilità di movimento.

In che condizioni arrivano normalmente?

L'anno scorso sono arrivati dall’Università di Modena e presentavano comportamenti stereotipati tipici degli animali tenuti in cattività: movimenti continui, ad esempio, nello spazio piccolo cui l'animale è abituato, vengono poi ripetuti allo stesso modo anche se lo spazio a disposizione è molto più grande. Se l'animale è stato trattato meglio, invece, reagisce meglio. Se ha subito violenze  ulteriori rispetto alla privazione della libertà, si tratterà di un animale particolarmente stressato e i tempi di riabilitazione saranno maggiori. L'iter è comunque graduale e si fanno ambientare gli animali pian piano esponendoli gradualmente agli spazi esterni. Abbiamo predisposto spazi in cui gli animali hanno a disposizione amache ed altri strumenti.

Seguite un protocollo di reinserimento?

Abbiamo una primatologa e un veterinario presenti 7 giorni su 7 nel centro. Ci sono poi i volontari che collaborano al progetto.

Che tipo di alimentazione seguono gli animali sottoposti a sperimentazione e cosa cambia una volta arrivati al centro?

Si segue un protocollo alimentare molto rigido. Nei centri di sperimentazione mangiano quasi esclusivamente pellet: un cibo prefabbricato molto povero fatto sostanzialmente di turaccioli. E' un cibo che costa poco e non sporca. In modo molto graduale cambiamo l'alimentazione inserendo la frutta e la verdura in foglia con altri arricchimenti come tubi, palline e altri strumenti in cui vengono inserite delle granaglie. Gli animali devono fare un lavoro per trovare il cibo e questo sviluppa la loro parte cognitiva. Mantenere gli animali in un centro di recupero è molto costoso e dietro c'è un'opera molto grande che molte persone ignorano. Si tratta di animali che vivono anche fino a  30 anni in cattività.

Questo è un impegno economico ingente anche per la LAV.

Sì. Già soltanto il trasferimento degli animali è particolarmente impegnativo ma si tratta di assicurare loro negli anni tutte le cure di cui hanno bisogno: dall'alimentazione e la sistemazione a tutto il percorso di recupero. L'investimento è grande e rischioso.

Chi vi sostiene in questo lavoro?

Siamo solo noi. E infatti è un'impresa titanica: dalla costruzione dei recinti costruiti appositamente per ospitare questa specie: dai condizionatori all'impianto di monitoraggio. Abbiamo il 5 per mille e il sostegno dei nostri soci. Abbiamo il personale specializzato e abbiamo un programma di volontariato. Nient'altro.

Quali sono i requisiti richiesti per chi volesse partecipare al programma di volontariato?

Ci vuole spirito di adattamento e il desiderio di rimanere almeno due settimane perché c'è una formazione per i primi giorni di permanenza. Abbiamo la possibilità di ospitare due volontari alla volta.

Il centro si può visitare?

Al momento non è aperto al pubblico ma in futuro speriamo di sì anche per una parte didattica visto che ci sono molti animali ospiti provenienti dalla situazioni più disparate: dai circhi alle detenzioni private.

Gli ultimi animali arrivati a Semproniano in che modo sono stati "dismessi" dal centro di sperimentazione di Padova?

Nel caso di questo tipo di deliberazione, invece, c'è stato un accordo che non è stato frutto di battaglie o di una lunga campagna ma è stata il frutto della volontà del centro di chiudere quell'area di ricerca e di liberare gli animali. Si tratta di un esempio positivo di collaborazione.

E' pensabile un graduale reinserimento in natura nel futuro di questi animali?

Assolutamente no, gli animali sono adattati a situazioni di cattività da decenni, quindi non è più possibile, purtroppo, liberarli in natura.

 

Amici Fino in Fondo
Emozioni a Sei ZampeVoto medio su 2 recensioni: Buono

Lascia un commento


Per lasciare un commento, registrati o effettua il login.