La necessaria rivoluzione verde del lavoro che capisce pure il partito laburista inglese

Preservare l'ambiente è vitale, così come la solidarietà e la tutela dei diritti fondamentale delle persone. Quindi persone e ambiente non possono e non devono essere in contrapposizione.

La necessaria rivoluzione verde del lavoro che capisce pure il partito laburista inglese

Il nostro lavoro, come associazione Paea e come portale di informazione Il Cambiamento, da molti anni si basa su concetti assai semplici e chiari. L’ambiente è centrale perché è la nostra casa e la persona viene prima del denaro. Alle persone deve essere garantito riparo, cibo e una vita degna di essere vissuta senza sfruttamento, oppressioni o minacce, in tutto il mondo. Per fare ciò serve una rivoluzione verde (non quella dell'agrochimica di deceni fa!) che metta al centro persona e ambiente, che non devono essere in contrapposizione.  Si sta affermando una grande presa di coscienza mondiale e sono moltissime le persone che, dal basso e con scelte concrete, rifiutano un sistema dove il denaro è il supremo dio che non rispetta né l’ambiente, né le persone e ci sta portando all’autodistruzione. 

Una rivoluzione verde avrebbe effetti positivi da ogni punto di vista, elenchiamone alcuni: protezione e salvaguardia della nostra casa, creazione di milioni di posti di lavoro ovunque nel mondo, risparmio di tantissimi soldi oggi impiegati dalla collettività a riparare i guasti del sistema del dio denaro, arresto delle migrazioni a causa dei cambiamenti climatici, maggiore eguaglianza sociale, diminuzione di conflitti dovuti all’accaparrarsi delle risorse energetiche fossili e idriche, avere una agricoltura non più inquinatrice ma prospera e assai più produttiva di quella chimica, diminuzione drastica degli sprechi e delle sfruttamento illimitato di risorse con conseguente produzione di masse sempre più ingestibili di rifiuti.

La politica mondiale fa molta fatica a recepire la sola e unica vera direzione da perseguire, che porterebbe vantaggi da ogni punto di vista e che se perseguita con convinzione porterebbe anche grandi ritorni di visibilità e consenso. In questo quadro in cui la politica latita, a parole pare che addirittura il partito laburista inglese abbia capito l’importanza di una svolta radicale e se lo capisce pure il partito laburista inglese…..

Il capo del partito, Jeremy Corbyn, recentemente ha affermato di voler affrontare il maggior problema mondiale, che non sono di certo le persone di un altro colore rispetto al nostro, bensì il cambiamento climatico. Corbyn vuole fare alimentare il Regno Unito per il 60% da fonti rinnovabili creando 400 mila posti di lavoro attraverso una economia ecologista e fare diventare il paese a zero emissioni di gas serra entro il 2050. Per dire cose così sovversive deve essere probabilmente passato in Galles dalle parti del CAT - Centre For Alternative Technology che “solo” dal 1975 sta dimostrando a milioni di persone e al mondo intero che la strada delle energie rinnovabili e della sostenibilità è percorribile e porta esclusivamente vantaggi. E’ interessante notare come Corbyn a capo di un partito con una logica, quella della sinistra, da sempre contro l’ambiente, si sbilanci in questo modo.

Forse ha finalmente capito che economia e ambiente non sono in contrapposizione anzi l’ambiente è bioeconomia, che il lavoro non è in contrapposizione con la salute delle persone e si può lavorare bene e tutti proprio salvaguardando ambiente e salute. Se non sono i solito proclami e sparate pre elettorali, immagino che non sarà facile per Corbyn convincere della rivoluzione verde del lavoro i burocrati del partito e soprattutto sindacati e sindacalisti, ai quali va bene qualsiasi lavoro anche e soprattutto il più distruttivo, basta che dia occupazione. Ma qualora passasse davvero la svolta miracolosa dell’ambiente al primo posto, sarebbe una cosa sensazionale.

Del resto Corbyn avrebbe gioco facile; basti sapere che con la potenzialità che ha la Gran Bretagna, anche solo a livello di ventosità, ci si alimenterebbe mezza Europa. In caso di vittoria, il governo lo insedino direttamente all’interno del CAT così fanno prima e si portano avanti con il lavoro.

Caliamo un velo pietoso sulla cosiddetta sinistra italiana che non sa nemmeno dove sorge il sole, figuriamoci fare proclami del genere.

 

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