Liberi e felici di non comprare

"Liberi di non comprare" è un libro che merita di essere letto anche solo per le citazioni e le testimonianze riportate; oltre al fatto di essere stato scritto da una persona veramente eccezionale. Una donna, Raffaella Milandri, che in barba a tutte le convenzioni e chiusure tipicamente italiane sul sesso femminile, per le quali il termine avventuriera si addice poco, si è girata il mondo da sola. Per dare voce a chi non ce l'ha.

Liberi e felici di non comprare

"Liberi di non comprare" è un libro che merita di essere letto anche solo per le citazioni e le testimonianze riportate; oltre al fatto di essere stato scritto da una persona veramente eccezionale. Una donna, Raffaella Milandri, che in barba a tutte le convenzioni e chiusure tipicamente italiane sul sesso femminile, per le quali il termine avventuriera si addice poco, si è girata il mondo da sola. Ma lo ha fatto non per un turismo fine a se stesso, non per cercare brividi esotici o per trovare sfoghi da una vita grigia nella quale poi immancabilmente ritornare, bensì per dare supporto e farsi portatrice di un messaggio delle popolazioni indigene della terra come ultimo baluardo di speranza, saggezza e intelligenza, in un mondo in mano ai mostri del profitto che distrugge tutto quello che trova di fronte.

La Milandri ha praticato un tipo di turismo che ha senso, cioè visitare posti e incontrare persone con le quali insieme provare a migliorare la situazione locale e globale, dato che il turismo modello cavallette è uno dei tanti sistemi per non lasciarci scampo, visto l’impatto devastante che ha sugli ecosistemi.

Dopo aver scritto vari libri sulle popolazioni indigene che ha conosciuto e che supporta, la Milandri ha scritto Liberi di non comprare, una profonda riflessione sulla società consumistica e le sue follie. Il tutto descritto anche attraverso le parole di Jesus, un senzatetto di New York che con grande saggezza commenta quello che vede intorno, cioè gente nevrotica e di corsa che è molto più povera di lui che non ha nulla. Perchè la vera povertà è quella interiore laddove per riempire la vita di cose si svuota automaticamente tutto quello che di saggio e intelligente si ha dentro.

Così, nella pagine si snodano tanti argomenti e pensieri cari a questo giornale, alle persone e alla storia della nostra associazione PAEA, che da sempre propongono idee e una pratica che possono dare uno scopo, valori e soluzioni concrete in un mondo impazzito che ha perso qualsiasi rotta, qualsiasi senso e che corre velocissimo verso l’autodistruzione.

Non mi dilungo sul testo della Milandri perché, come un bellissimo film merita la visione, così questo volume merita la lettura, e non svelo troppo altro.

Mi limito a riportare alcune citazioni partendo da una semplice frase di Jesus: “Da quando non ho più nulla, sono sereno”.

- «L’Italia sta marcendo in un benessere che è egoismo, stupidità, incultura, pettegolezzo, moralismo, coazione, conformismo: prestarsi in qualche modo a contribuire a questa marcescenza è ora, il fascismo».

Pier Paolo Pasolini

- «La generazione meglio equipaggiata tecnologicamente di tutta la storia umana è anche la generazione afflitta come nessun’altra da sensazioni di insicurezza e di impotenza».

Zygmunt Bauman

- «L’introspezione è una attività che sta scomparendo. Sempre più persone, quando si trovano a fronteggiare momenti di solitudine nella propria auto, in strada o alla cassa del supermercato, invece di raccogliere i pensieri controllano se ci sono messaggi sul cellulare per avere qualche brandello di evidenza che dimostri loro che qualcuno, da qualche parte, forse li vuole o ha bisogno di loro».

Zygmunt Bauman

- «Un uomo veramente civile è un uomo che, seduto sul pavimento della sua capanna, si sente legato con tutte le creature e vede l’unità dell’universo. Quest’uomo e non altri, è giunto alla vera essenza della civiltà».

Standing Bear, Capo Ponca

- «Vi è molto di folle della vostra cosiddetta civiltà. Come pazzi voi uomini bianchi correte dietro al denaro, fino a che non ne avete così tanto, che non potete vivere abbastanza a lungo per spenderlo. Voi saccheggiate i boschi e la terra, sprecate i combustibili naturali. Come se dopo di voi non venisse più alcuna generazione che ha altrettanto bisogno di tutto questo. Voi parlate sempre di un mondo migliore mentre costruite bombe sempre più potenti per distruggere quel mondo che ora avete».

Bufalo Che Cammina, Capo Stoney

- «Noi indiani non abbiamo una banca, ma quando abbiamo molto, sia coperte che soldi, le diamo via ad altri per prenderne di nuove così queste cose che doniamo ci tornano indietro con gli interessi e il nostro cuore diventa la nostra vera banca che è rappresentata dal dare».

Maquinna Capo Nootka

- «Il sistema collasserà se ci rifiutiamo di comprare quello che ci vogliono vendere – le loro idee, la loro versione della storia, le loro guerre, le loro armi, la loro nozione di inevitabilità. Ricordatevi di questo: noi siamo molti e loro sono in pochi. Hanno bisogno di noi, più di quanto ne abbiamo noi di loro. Un altro mondo non solo è possibile, ma sta arrivando. Nelle giornate calme lo sento respirare».

Arundhati Roy

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