Libia, il terzo giorno dei bombardamenti 'umanitari'

L'operazione militare denominata 'Odissea all'alba', intrapresa dalla 'coalizione occidentale', giunge al terzo giorno ma la situazione è lontana dall'essere facilmente interpretabile. Continuano gli attacchi delle truppe internazionali sulla Libia mentre le forze fedeli a Muammar Gheddafi stanno portando civili a Misurata per usarli come scudi umani. Intanto alla Nato si discute per arrivare ad un accordo sul comando delle operazioni. Emergency: "Nessuna guerra può essere umanitaria. Ogni guerra è un crimine contro l'umanità".

Libia, il terzo giorno dei bombardamenti 'umanitari'
Alle ore 17.45 di sabato scorso gli aerei francesi hanno iniziato i bombardamenti sulla Libia, concentrandosi su una zona compresa entro un raggio di 100-150 chilometri da Bengasi. È partita così l'operazione militare denominata 'Odissea all'alba' e intrapresa dalla 'coalizione occidentale' in seguito all'approvazione della risoluzione dell'Onu che prevede l'imposizione di una no-fly zone sulla Libia e autorizza il ricorso alla forza contro le truppe di Muammar Gheddafi per proteggere i civili. Ieri un missile ha colpito e completamente distrutto un edificio “di comando e di controllo” del leader libico nel complesso di Bab el Aziziya a Tripoli. I funzionari libici hanno condotto i giornalisti nell'area per vedere i danni provocati dai missili. Interrogato sulla possibilità di raid finalizzati all'eliminazione fisica del colonnello, il segretario alla Difesa Usa, Robert Gates ha affermato che l'uccisione di Muammar Gheddafi non è un obiettivo della coalizione internazionale che deve rispettare la risoluzione delle Nazioni unite che ha autorizzato il ricorso alla forza per proteggere i civili. Fonti del Pentagono hanno inoltre ribadito che Gheddafi “non è nella lista dei bersagli della coalizione” e che la sua residenza è stata obiettivo di un attacco aereo in quanto si ritiene che dal suo interno si eserciti il comando e il controllo sulle forze libiche e che è proprio ridurre il potenziale militare delle forze fedeli a Gheddafi lo scopo dell'intervento della coalizione. Ieri, poi, oltre agli aerei Usa, britannici e francesi, sono entrati in azione anche i primi Tornado italiani che non hanno bombardato ma solo pattugliato, secondo quanto riferito da uno dei tre piloti che hanno partecipato alla missione italiana. Di ritorno dal cielo di Bengasi nella tarda serata di ieri e schierati sulla pista della base militare di Trapani Birgi, i Tornado Ecr sono di nuovo pronti per altre operazioni militari, come ha affermato il Comandante del 37esimo Stormo dell'Aeronautica militare, il colonnello Mauro Gabetta. Interpellato sulla partecipazione dell'Italia alla missione in Libia, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha affermato che “la Comunità internazionale ha fatto le sue scelte e l'Italia partecipa a queste scelte”. Questa mattina sono ripresi gli attacchi. I primi a riprendere le operazioni aeree sono stati i francesi. Intanto, secondo quanto ha riferito uno dei portavoce dei ribelli, le forze fedeli a Muammar Gheddafi stanno portando civili a Misurata dalle città vicine per usarli come scudi umani. Il rais, dopo l'annuncio di ieri del 'cessate il fuoco' da parte delle forze armate libiche, è intervenuto alla televisione di stato minacciando le truppe internazionali: “la nostra terra sarà un inferno per voi. Siete barbari, terroristi, mostri, nazisti, non lasceremo la nostra terra. Tutto il popolo libico è in armi. Siamo pronti a una guerra lunga, volete solo il nostro petrolio”. In queste ore circolano inoltre notizie riguardo alla morte di un figlio del colonnello, Khamis Gheddafi, che sarebbe deceduto ieri a Tripoli. Khamis sarebbe morto a causa delle ferite riportate nei giorni scorsi quando un pilota dell'aviazione libica passato con l'opposizione avrebbe aperto il fuoco contro di lui nei pressi della caserma di Bab al-Aziziya, nel centro di Tripoli. La notizia non è stata confermata. Intanto alla Nato si discute per arrivare ad un accordo sul comando delle operazioni per evitare l' “anarchia” dei bombardamenti a cui si sta assistendo in queste ore. Nell'Unione Europea crescono le pressioni affinché sia la Nato ad assumere il comando dell'intervento militare in Libia. Russia e Cina hanno ribadito il proprio “rammarico” per i bombardamenti ed hanno chiesto di “cessare l'uso indiscriminato della forza”. Anche la Lega Araba ha riferito che “quanto sta accadendo è diverso da ciò che era stato chiesto alla comunità internazionale”. Una decisa condanna contro una guerra “che ci viene presentata, ancora una volta, come umanitaria, inevitabile, necessaria” giunge da Emergency. Come si legge in una nota dell'associazione, “nessuna guerra può essere umanitaria. La guerra è sempre stata distruzione di pezzi di umanità, uccisione di nostri simili. 'La guerra umanitaria' è la più disgustosa menzogna per giustificare la guerra: ogni guerra è un crimine contro l'umanità”. VAI AL DOSSIER SULLA GUERRA IN LIBIA

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