Sono insorti, le prime 15 vittime 'ufficiali' dei bombardamenti NATO

Malgrado i nobili propositi umanitari, i bombardamenti della coalizione occidentale sulla Libia hanno già fatto molte vittime tra quegli insorti contro il regime di Gheddafi che la guerra dovrebbe proteggere. Per avere notizia di persone ammazzate dalle bombe degli alleati si è dovuto però attendere la fine della seconda settimana di guerra, quando nei pressi della città di Brega un attacco aereo ha ucciso almeno 15 ribelli.

Sono insorti, le prime 15 vittime 'ufficiali' dei bombardamenti NATO
Stando a quanto riportato da giornali e TV, fin dall'inizio dell'insurrezione le truppe di Gheddafi (leggasi esercito libico) bombarderebbero i civili, facendone scempio indiscriminatamente. Nonostante nessuna di queste stragi sia mai stata documentata e contestualizzata oggettivamente e le truppe libiche possiedano un arsenale (oggi privo anche dei pochi caccia ormai distrutti) estremamente modesto, se confrontato con quello messo in campo dalle potenze occidentali. Gli alleati volenterosi hanno già lanciato centinaia di missili da crociera, dal potere distruttivo enorme, usano cacciabombardieri di ultima generazione, sparano proiettili e missili all'uranio impoverito, ma stampa e TV raccontano che vengono colpiti solo obiettivi strategici militari e soldati dell'esercito libico che in quanto tali non hanno diritto di assurgere allo status di martiri carbonizzati, ma solo quello di appartenere alle infrastrutture militari inanimate. La TV libica ha a più riprese documentato molti bombardamenti, fra i quali quello di un ospedale, che hanno fatto stragi fra la popolazione civile di ben più ampia portata rispetto a quelle attribuite a Gheddafi. E la cosa non dovrebbe in fondo stupire più di tanto, alla luce dell'armamentario pesante usato dalla coalizione occidentale... Ma la TV libica, a differenza di Al Jazeera e della CNN, non è affidabile, fa solo propaganda di regime e dispensa un'informazione faziosa. Come si potrebbe fidarsi di quello che mostra? Oltretutto sul posto c'è solo lei, dal momento che i giornalisti politicamente corretti si tengono lontani da Tripoli non volendo correre il rischio di entrare nel novero degli effetti collaterali, e se c'è solo lei può raccontare tutto quello che vuole. Per avere notizia di persone ammazzate dalle bombe dei volenterosi si è dovuta attendere la fine della seconda settimana di guerra, quando venerdì nei pressi della città di Brega un attacco aereo alleato ha distrutto una colonna di mezzi di quegli insorti che la guerra dovrebbe proteggere, carbonizzando anche un'ambulanza, insieme ad almeno 15 persone. In questo caso anche i media che stanno dalla 'nostra parte' non hanno potuto tacere, dal momento che gli insorti, anche qualora soldati e mercenari rimangono sempre e comunque persone. Se esiste un fatto che ormai dovrebbe essere chiaro a chiunque non sia dichiaratamente in malafede, è quello che i bombardamenti alleati in queste prime due settimane di guerra hanno già fatto molte più vittime di quelle attribuite a Gheddafi in precedenza. Senza dubbio un ottimo risultato per la banda di colonizzatori che si nascondeva dietro il lenzuolo dei nobili propositi umanitari. Un lenzuolo troppo corto e troppo sporco di sangue, per possedere ancora qualche parvenza di credibilità. VAI AL DOSSIER SULLA GUERRA IN LIBIA

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