La felicità secondo Christian Boiron

Che cos’è la felicità? È possibile essere felici nonostante gli eventi che ci circondano e le sfide del quotidiano? Un tema, quello della felicità, per niente banale e sul quale si sono interrogati da sempre molti filosofi, studiosi e pensatori, ognuno con l’obiettivo di arrivare a una definizione il più chiara possibile di felicità e, magari, anche alla “ricetta” per essere più felici. Scopriamo qual è la visione di Christian Boiron su questo argomento…

La felicità secondo Christian Boiron
La felicità è, da quasi 40 anni, uno dei temi al centro degli studi e delle riflessioni di Christian Boiron, Direttore Generale del Gruppo Boiron, imprenditore di successo e definito in Francia “manager filosofo”. Laureato in Farmacia, ex vicesindaco di Lione, docente nella facoltà di medicina di Lione, Boiron è da sempre impegnato nel sociale e nella ricerca. Nel suo ultimo libro “Siamo tutti fatti per essere felici” (Sperling&Kupfer, 2011), Boiron spiega che la felicità corrisponde allo stato radioso di chi riesce a esprimere il proprio essere profondo, a vivere il proprio destino personale e a dare un senso alla propria vita, a divenire l’eroe di se stesso e a «volare ogni giorno più in alto». Secondo Boiron, gli esseri umani sono concepiti per essere felici, tutti senza eccezioni. Per ognuno di noi, quindi, è possibile acquisire la felicità in modo duraturo e profondo. Christian Boiron ci dimostra, infatti, che la ricerca della felicità non è solo una possibilità, ma anche e soprattutto un dovere etico e ci indica la strada: una comprensione del meccanismo psicologico e del ruolo dei diversi piaceri e della felicità. Boiron ci ricorda che spesso la felicità viene confusa con il piacere. Si tratta però di due cose ben diverse. Il piacere è instabile, evanescente, individuale e legato a un’azione…inoltre, può anche essere in conflitto con il benessere altrui. La felicità, invece, è qualcosa di ben diverso: è lo stato in cui si riesce a esprimere il proprio essere autentico e a sentirsi ogni giorno più libero, incita al dinamismo ed è fonte di generosità. Nelle pagine del suo libro, Christian Boiron spiega che la felicità ha origine nella parte del cervello che solo l’uomo ha, cioè la neocorteccia, sede dell’intelligenza razionale e intuitiva. La felicità è dunque peculiare dell’essere umano e la vera felicità non ha niente a che vedere con il piacere fisico (fame, sete, sonno, sesso) né con il piacere psichico (essere amato, o riconosciuto, l’istinto di competizione, l’istinto materno). Boiron sottolinea inoltre che la felicità non dipende né dalla ricchezza, né dalla salute, né tantomeno dallo status sociale: dipende solo dalla capacità di accettarsi veramente e di prendere consapevolezza di sé. Soprattutto la felicità è normalità: siamo tutti “programmati”, “costruiti” per essere felici, è una questione biologica. La felicità, per Christian Boiron, è in ognuno di noi. Ma c’è di più: è nostro dovere etico e biologico trovarla e coltivarla, anche perché - come sottolinea l’autore - la felicità è l’unico modo per rendere felici gli altri. Nel suo libro, Christian Boiron non si limita solo a gettare le fondamenta della felicità come stile di vita, ma invita anche a mettersi in gioco in prima persona e nel proprio quotidiano. Boiron spiega infatti che il percorso verso la felicità comincia con la decisione di scegliere di essere felici e di dedicare a questo progetto almeno 30 minuti al giorno, per seguire quella che lui chiama “La ginnastica della felicità”. Si tratta di una serie di esercizi semplici, originali e alla portata di tutti che, se praticati quotidianamente, permetteranno, già in 6 mesi, di riappropriarsi della propria vita, cambiare prospettiva ed esprimere il proprio sé profondo. ALCUNI CONSIGLI DI CHRISTIAN BOIRON 1. MEDITAZIONE LAMPO Fermarsi anche solo per qualche minuto, fare degli esercizi di stretching, chiudere gli occhi, rilassare la muscolatura e ascoltarsi respirare profondamente lasciando andare i pensieri. 2. RIFLETTERE SU CONCETTI IMPORTANTI Quali emozioni evocano in noi temi come “coraggio”, “egoismo”, “generosità”, “senso di colpa”? Riportare su un taccuino quello che ci viene in mente, rileggerlo e integrarlo con i nostri pensieri, ci porterà a scrivere qualcosa di “equilibrato” che non ci farà provare emozioni forti. 3. CIRCONDARSI DI PERSONE CHE CONDIVIDONO IL NOSTRO PROGETTO DI VITA Cerchiamo di avere vicino persone che ci permettono di manifestare il nostro essere profondo, senza giudicarci. 4. CONFESSARE LE EMOZIONI Quando un’emozione sopraggiunge non va repressa ma, prendendo un po’ di distacco, va confessata a chi ci sta vicino. 5. CONCEDERSI DEI MOMENTI “PER NON FARE NULLA” Permettersi di non fare niente, anche solo per pochi minuti al giorno, ci aiuta a scegliere con più consapevolezza le nostre attività e gli amici che frequentiamo. 6. SDRAMMATIZZARE Si può iniziare praticando l’umorismo con gli altri e con sé stessi. Per riuscire a sdrammatizzare, soprattutto nei momenti di tensione, è meglio prendere una pausa per riesaminare la situazione con più serenità e libertà. 7. TROVARE UN POSTO PER NOI STESSI Individuare un luogo tutto nostro, dove stiamo bene, dove poterci ritagliare dei momenti di tranquillità e di solitudi 8. ESPRIMERE LA PROPRIA CREATIVITÀ Ogni giorno, per un quarto d’ora, ci si può dedicare a un’attività artistica o ad un hobby. È importante farlo lasciando margine all’improvvisazione, alla libertà di creare e di esprimerci in modo assolutamente originale. 9. IMPARARE A PERDONARSI Può essere d’aiuto, la sera, fermarci per ripensare alla giornata: se ci dovessimo sentire in colpa per qualcosa che abbiamo fatto o per una situazione che ci ha fatto sentire in errore o inadeguati, ripetiamoci che la perfezione non esiste e che non possiamo sempre piacere a tutti. 10. IL SORRISO INTERIORE Chiudere gli occhi, rilassarsi e sorridere: in questo modo, non solo i muscoli ma anche le tensioni si possono distendere. È un sorriso aperto al prossimo e dunque a sé stessi, pieno di serenità e fiducia.

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