A Mantova si progetta la rete delle piste ciclabili

A Mantova tutti d'accordo sulla gestione del territorio: per il 2012 previste una trentina di piste ciclabili tutte collegate tra loro a formare una rete per ciclisti e pedoni. All'orizzonte si intravede un esempio virtuoso di mobilità sostenibile che potrebbe fungere da modello per gli altri centri urbani italiani.

A Mantova si progetta la rete delle piste ciclabili
Una città da girare completamente a piedi e sulle due ruote, questo il sogno condiviso dagli amministratori e dai cittadini di Mantova, che hanno da poco accolto la proposta del consigliere Sergio Ciliegi, della lista civica Forum, a cui il Sindaco del Comune lombardo, Nicola Sodano (Pdl), ha affidato la delega "per la mobilità ciclistica e pedonale". Un piano, quello proposto dal consigliere, che è stato pensato in collaborazione con la Federazione italiana amici della bicicletta (Fiab) e che prevede un intervento in tre fasi volto a trasformare la viabilità urbana a completo servizio di ciclisti e pedoni. L'obiettivo al centro del piano - elaborato a seguito anche di una discussione civica collettiva che aveva portato i grilli mantovani a stilare la 'carta mantovana dei diritti del pedone e del ciclista' - che è stato presentato la settimana scorsa e la cui versione definitiva sarà inclusa nel futuro Piano di Gestione del Territorio comunale (PGT), è proprio quello di dar vita a una rete di piste ciclabili. Iniziando dal centro urbano, l'intenzione è quella di servire le aree più periferiche fino a creare addirittura collegamenti anche con le altre aree urbane della provincia. Alla fine del 2012 si è parlato di arrivare a una trentina di piste ciclabili, tutte collegate tra loro, che formino un vero e proprio reticolo. Bisognerà tuttavia aspettare la versione definitiva del piano per capire effettivamente quali e quante saranno le piste da realizzare e con quali tempi. Se il piano trovasse effettiva realizzazione, Mantova potrebbe davvero rappresentare un modello di cambiamento per gli altri centri urbani italiani: ponendo fine all'utilizzo scriteriato dell'automobile privata da parte dei cittadini, si eliminerebbe il traffico e si ridurrebbe di molto l'inquinamento da smog e acustico. All'orizzonte, insomma, si intravede quella che è già stata soprannominata la piccola Amsterdam italiana, speriamo ce ne possano essere altre.

Commenti

ce ne dovrebbero essere sempre di più di uomini e donne di buona volontà votati al giusto cambiamento
angela, 08-03-2011 09:08

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