Marmolada, si stacca un pezzo di ghiacciaio: morti e feriti. L'esperto: «Mai vista qui una cosa del genere»

Un seracco di ghiaccio si è staccato dalla Marmolada e ha provocato morti e feriti. Le temperature sabato avevano raggiunto i 10 gradi scendendo poi nella notte a 5 e risalendo già in mattinata nuovamente ai picchi del sabato.

Marmolada, si stacca un pezzo di ghiacciaio: morti e feriti. L'esperto: «Mai vista qui una cosa del genere»

Un seracco di ghiaccio si è staccato dalla Marmolada e ha provocato morti e feriti. Le temperature sabato avevano raggiunto i 10 gradi scendendo poi nella notte a 5 e risalendo già in mattinata nuovamente ai picchi del sabato.

Uno dei soccorritori ha dichiarato, come riportato da Il Fatto Quotidiano: "Mai vista una cosa del genere".

Decine di uomini dei soccorsi ed elicotteri sono stati impegnati fin da subito nelle ricerche dei dispersi e nel soccorso delle vittime. A cadere, ha spiegato a Il Fatto il presidente del Soccorso Alpino Maurizio Dellantonio, è stata “una parte di ghiacciaio che era lì da centinaia di anni, è un evento straordinario”. Dai primi sopralluoghi – ha detto ancora – “abbiamo capito che c’è un pericolo a monte del ghiacciaio in quanto la ‘calotta’ di ghiaccio si è staccata, ma è rimasto un pezzetto in bilico, che non è un pezzetto piccolo ma parliamo di centinaia e centinaia di metri cubi” di ghiaccio. “Non ho mai visto una cosa del genere in Marmolada. Non è la solita valanga invernale, grado due, grado tre: è la natura. Se volessimo fare un paragone con l’edilizia potremmo parlare di un cedimento strutturale”, ha spiegato uno dei soccorritori impegnati nel recupero delle vittime e dei feriti. “Lo zero termico è oltre i 4mila metri – aggiunge – ed è chiaro che è una cosa metereologica che nemmeno la migliore delle guide può prevedere”.

“Possiamo ricordare che da settimane le temperature in quota sulle Alpi sono state molto al di sopra dei valori normali, mentre l’inverno scorso c’è stata poca neve, che ormai quasi non protegge più i bacini glaciali” ha spiegato Renato Colucci, dell’Istituto di scienze polari del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isp), come riportato da Il Fatto.

“Il caldo estremo di questi ultimi giorni, con questa ondata di calore dall’Africa, ha verosimilmente prodotto una grossa quantità di acqua liquida da fusione glaciale alla base di quel pezzo di ghiacciaio – rileva l’esperto in una nota diffusa dal Cnr – Siamo quindi proprio nelle condizioni peggiori per distacchi di questo tipo“.

L’esperto rileva che “l’atmosfera e il clima, soprattutto al di sopra dei 3.500 metri di quota, sono in totale disequilibrio” e “purtroppo, questi eventi sono probabilmente destinati a ripetersi nei prossimi anni”. Anche per questa estate, conclude, “dobbiamo mantenere la massima attenzione”.

 

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