La memoria, la cultura e la conoscenza dei giovani

"Sul mio viso è arrivato quel vento rigeneratore, simile alle folate che giungevano sulla moto di Marco, sul suo viso. Una coscienza laica, consapevole, che chiede giustizia, nella libertà, che scendendo per tutto il corpo ha dato vigore alle mie gambe ormai traballanti e non sentirli più vacillare durante il mio cammino." Da Falcone a Borsellino, passando per la scomparsa di Dalla e Simoncelli, pubblichiamo le riflessioni di un nostro lettore.

La memoria, la cultura e la conoscenza dei giovani
Egregio Direttore de Il Cambiamento sono lietamente sorpreso del servizio che avete trasmesso sui martiri laici Falcone e Borsellino sacrificati dallo 'stato' per quei patti scellerati pattuiti dalle 'istituzioni' con le caste mafiose (sono riportati in minuscolo perché come 'status' sono apparsi banali e non meritevoli di dignità). Le luci della diretta e il segnale web non erano il massimo; ciò nonostante il risultato finale non è da considerarsi negativo. Pesa invece in modo determinante il contenuto, che era di pregevole fattura tanto da essere a livello delle più blasonate emittenti nazionali. Il contributo del video sapeva coinvolgerti ed emozionarti. Davvero toccante la testimonianza del fratello di Borsellino. Nella mia gioventù sono stato un sostenitore acclarato della Sicilia, ma con il tempo questo sostegno è scemato continuamente per certi risvolti politici nebbiosi e dissacranti, unitamente a dei contenuti incivili che l’estremo meridione ha mostrato e continua ad ostentare in tante occasioni. Altre volte ho espresso opinioni poco lodevoli sui giovani che a volte mi apparivano distratti e distanti dai problemi reali e poco sensibili ad eventi di matrici morali. Non sono un opinionista, non ho titoli o elevata cultura per poter celebrare aspetti politici e sociali da sollevare polveroni, ma mi permetto da uomo 'libero' di rubarle qualche minuto e di dialogare con la linea editoriale del suo giornale Il Cambiamento. Perché invio questo contributo? Sento la necessità di esprimere un apprezzamento mai riferito sui giovani; ammettere di essermi ricreduto su loro e cogliere con stupore le cordate di forza, di sensibilità e di energia che la loro esistenza alimenta; inoltre “quando occorre sanno raddrizzare la rotta della nave diretta verso una collisione”. Nel mio cassetto avevo posato un foglio tracciato sull’onda emotiva per la dipartita di Lucio Dalla, dove accennavo sui giovani che avevano mostrato sgomento per l’evento funesto ed imprevisto, che li aveva stretti in un movimento di compattezza e umanità, perché Lucio ci implicava la fantasia con la sua poetica sul mare e le stelle. Un altro scomparso e suo conterraneo che ci ha lasciato da pochi mesi è Marco Simoncelli. Trascinatore di sogni per quella sua passione generosa e di libertà quando correva con il viso al vento, anche lui tanto amato dai giovani. Ma quando si parla di Falcone e di Borsellino è la coscienza che si ribella, sono i visceri che stanno dentro che si rivoltano, come per buttare fuori tutto il marcio, tutto quel che è putrido, che sa di carogna fradicia che si vuol disconoscere e non vuol sentirne la puzza nauseabonda. I giovani non li hanno conosciuti, non hanno vissuto quei tragici momenti che ci lasciavano storditi. Però hanno ritrovato una memoria, un 'file' che sembrava fosse stato cancellato dalla robottiana mente della coscienza civile e amano anche la poesia, la libertà. Amavano Lucio, l’artista poeta che aspettavamo ancora al concerto del primo maggio a San Giovanni; quel 'disordinato' cantante generoso e disponibile, che elevava i cuori e la mente verso l’alta poesia, amico e vicino ai tormenti dei giovani. Il presupposto per l’invio di questa nota sono proprio i giovani. Il flash è su di loro, sui nuovi: vitalità e fermento che accresce la coscienza, come il lievito che matura la farina e ne fa un buon pane. Forse è solo un sogno, ma nel sentirli parlare di Falcone e Borsellino qualche nube che oscurava il cammino della mia vita è stata spazzata via. Sul mio viso è arrivato quel vento rigeneratore, simile alle folate che giungevano sulla moto di Marco, sul suo viso. Una coscienza laica, consapevole, che chiede giustizia, nella libertà, che scendendo per tutto il corpo ha dato vigore alle mie gambe ormai traballanti e non sentirli più vacillare durante il mio cammino.

Commenti

Caro Lucio, con un po' di ritardo ti ringrazio per il tuo pensiero in merito alla serata del 24 maggio e alla ventata di speranza che ha rappresentato per te. Sono parola che toccano i nostri cuori e che ci stimolano ancora di più ad andare avanti con sempre maggiore convizione. La serata è stata una prima tappa di una progettualità più ampia ... in breve non volgiamo fermarci alla commemorazione e alla memoria ... un caro saluto e grazie tante ;-)
Dario, 19-06-2012 11:19

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