Napoli a rifiuti zero? Sarebbe una svolta epocale

Napoli vuole adottare la strategia 'zero waste', rifiuti zero, che prevede il riciclo e riuso totale dei materiali e l'abolizione delle tecniche di incenerimento dei rifiuti. L'ufficialità della notizia è attesa per oggi pomeriggio, quando il sindaco De Magistris lo annuncerà in una conferenza assieme all'ideatore della strategia virtuosa, Paul Connet. Si tratterebbe di una svolta epocale per una città come Napoli, che da anni affronta un'emergenza perenne nella gestione dei rifiuti.

Napoli a rifiuti zero? Sarebbe una svolta epocale
La notizia, epocale, è attesa per oggi. Napoli passerà alla strategia 'rifiuti zero'. Il sindaco De Magistris dovrebbe annunciarlo con una conferenza stampa nel pomeriggio, attorno alle 15, ma ormai sembra tutto deciso: la città della perenne “emergenza rifiuti” adotterà – prima in Italia fra i grandi centri – la tecnica “zero waste” messa a punto negli Usa da Paul Connett e diffusasi in gran parte del mondo. Lo stesso Connett è giunto a Napoli in mattinata per presenziare alla conferenza. Si tratta di una strategia che mira ad abolire del tutto l'incenerimento dei rifiuti incentivando il riuso ed il riciclo degli oggetti e dei materiali non solo nella fase del consumo, ma anche in quelle di progettazione e produzione. Connett basa la sua teoria non solo su basi etiche ed ambientali, ma anche di convenienza economica. “Non ha senso – spiega in nell'intervista sotto – spendere così tanti soldi dei contribuenti per distruggere risorse che dovremmo invece condividere con i nostri figli e nipoti”. “Con gli inceneritori – continua – si paga due volte: non solo per il modo più costoso per liberarsi dei rifiuti, ma anche per il modo più costoso per produrre elettricità. È ironico che li chiamino termovalorizzatori in Italia, 'dai rifiuti all'energia' negli Usa o 'energia dai rifiuti' in Inghilterra, perché nonostante gli aiuti dai governi questi sono sprechi di energia; si ottengono dalle tre alle quattro volte più energia riusando, riciclando o compostando gli stessi materiali che qui vengono bruciati”. Negli Usa il metodo “zero waste” è stato adottato da varie città di diversa grandezza, persino da megalopoli come San Francisco. In Italia è stato introdotto inizialmente dal comune di Capannori ma è rimasto confinato ai piccoli e medi centri, che in nessun caso superano i 100mila abitanti. Fino ad oggi. Napoli sarà infatti la prima metropoli italiana a passare a rifiuti zero. La decisione arriva dopo che già a settembre il vicesindaco Tommaso Sodano aveva annunciato la sua partecipazione al convegno internazionale “Esperienze comuni verso rifiuti zero” organizzato dal 6 al 9 ottobre prossimi dal comune di Capannori. Resta da capire in quanto tempo una strategia come quella messa a punto da Connett possa andare a regime in una città come Napoli, in cui la cui gestione dei rifiuti presenta criticità sistemiche, con quattro grosse crisi negli ultimi dieci anni, ed un'emergenza oramai perenne. Ad ogni modo, quella intrapresa dalla giunta De Magistris sembra l'unica strada percorribile in prospettiva futura e potrebbe segnare una svolta decisiva nella storia della città partenopea. Porre fine, in questo modo, alla strategia dei piani d'emergenza, fatti d'inceneritori e discariche, che mirano a soluzioni istantanee ma evitano di affrontare il problema alla radice; far intravedere finalmente, ad una delle città più belle del mondo, l'orizzonte di un domani senza rifiuti.

Commenti

Altra dimostrazione dell' inettitudine dei politici avvicendatisi al governo. Hanno solo pensato ai fatti loro. Possino ....
stefano collica, 03-10-2011 09:03

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