Nasce l'Alleanza per una nuova riforma dell'agricoltura

Si terrà il 23 maggio l'assemblea pubblica di costituzione di quella che è stata chiamata "Alleanza per la nuova riforma dell'agricoltura". Appuntamento alla Città dell'Altra Economia a Roma.

Nasce l'Alleanza per una nuova riforma dell'agricoltura

L'appuntamento è per il 23 maggio a Roma, alla Città dell'Altra Agricoltura, in piazza Giustiniani 4, dalle 10 alle 14. «L’Alleanza per la nuova riforma dell'agricoltura è la proposta di dare vita uno spazio di iniziativa comune e plurale, aperto a movimenti, associazioni, uomini e donne delle istituzioni, della scienza e della cultura, agricoltori e cittadini per porre nel Paese il tema di una riforma del ciclo del cibo e del lavoro della terra per uscire dalla crisi. In una parola: per la Nuova Riforma Agraria» spiegano i promotori: Liberi Agricoltori, Rete Municipi Rurali e Coordinamento Altragricoltura.

«Come la riforma fondiaria degli anni ‘50 fu la risposta alle istanze e alle lotte dei contadini e permise al Paese di uscire dal Medioevo del latifondo, così, oggi, abbiamo bisogno di riconquistare una riforma che faccia i conti con il nuovo latifondismo, la speculazione, la perdita di funzione della nostra agricoltura produttiva, l’abbandono della terra, i rischi per sicurezza alimentare e ambiente. L’assemblea per l’Alleanza è un processo costituente e aperto che parte da sei primi obiettivi:

-regole per il mercato e gli scambi agroalimentari e contrasto al dumping

-riforma degli Enti e uso della spesa pubblica in agricoltura responsabile, efficace, giusta e trasparente

-sostenibilità dei cicli produttivi (del lavoro, ambientale, energetica, economica)

-garantire i diritti (accesso alla terra, alle risorse fitogenetiche, alla salute, al reddito e al salario)

-ricontrattare in Europa le scelte fondamentali a tutela e rilancio dell’Agricoltura Mediterranea

-riforma del sistema della Rappresentanza agricola fondata sulla libertà e l’autonomia sindacale.

Intanto, oggi, lunedì 21 maggio, e domani è invece convocata la quarta assemblea congressuale di Altragricoltura, che si tiene a Roma presso la sala riunioni della Cooperativa Agricoltura Nuova in Via Castel di Leva.

Sempre oggi, 21 maggio, conferenza stampa di presentazione della iniziativa, alle ore 11,30, presso la Sala Rossa della Fondazione Don Luigi Sturzo. Intervengono: Gianni Fabbris (coordinatore nazionale di Altragricoltura), Furio Venarucci (vicepresidente nazionale di LiberiAgricoltori) e alcuni rappresentanti delle Associazioni proponenti.

«L’incontro Costituente dell’Alleanza, preceduto da mesi di preparazione ed elaborazione anche con diverse iniziative tematiche e territoriali, vedrà la partecipazione di sindaci e rappresentanti istituzionali di territorio, di protagonisti dal mondo dell’impresa agricola ed agroalimentare, dell’Associazionismo, del mondo sindacale, della cultura e della scienza, di diversi parlamentari e rappresentanti di forze politiche che sono stati invitati in questi giorni sia da un appello firmato da soggetti autoconvocanti in continua elaborazione, sia da LiberiAgricoltori, Altragricoltura e dalla Rete dei Municipi Rurali - spiegano i promotori - Due gli obiettivi dell’incontro: quello di dare forma alla rete di quanti oggi condividono lo sforzo di una profonda inversione nelle scelte politiche e sociali su agricoltura, territorio e ciclo del cibo e quello di aprire con la classe dirigente politica un confronto sul merito delle proposte nel medio periodo e sulla messa in campo di iniziative urgenti per affrontare la profondissima crisi delle aree rurali del Paese. L’Alleanza in costruzione non si è data solo il compito di promuovere nel Paese una discussione e un dibattito sull’esigenza delle Nuova Riforma e sulla responsabilità di conseguenti scelte sociali, produttive, culturali ma, anche, di incidere cocretamente nelle azioni politiche e di governo. La proposta concreta di dare vita ad un tavolo di confronto permanente con i parlamentari e gli attori istituzionali che condivideranno lo sforzo è uno degli esiti attesi per una verifica di quanto il nuovo Parlamento sarà in grado di segnare quegli elementi di discontinuità con le scelte del passato, indispensabili per invertire gli esiti di una crisi che, solo negli ultimi dieci anni, ha visto in Italia la chiusura del 20% delle aziende agricole e la perdita dell’8% del lavoro».

 

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