Natale, la festa dello spreco

Lo spreco è propedeutico al sistema della crescita del Prodotto Interno Lordo, senza spreco non si compra e ricompra e il PIL non sale. Ecco perché viviamo in una società dove la pubblicità ci martella da ogni parte, su ogni schermo, su ogni cartellone pubblicitario, senza darci alcuna tregua, mai.

Natale, la festa dello spreco

Lo spreco è propedeutico al sistema della crescita del Prodotto Interno Lordo, senza spreco non si compra e ricompra e il PIL non sale. Ecco perché viviamo in una società dove la pubblicità ci martella da ogni parte, su ogni schermo, su ogni cartellone pubblicitario, senza darci alcuna tregua, mai. E più si progredisce e più si deve comprare assolutamente, se no che progresso è? Il cittadino modello è quello che si compra e ricompra tutto, qualsiasi oggetto, qualsiasi servizio. Tanto con il pagamento elettronico è pure più soft, paghi e non te ne accorgi nemmeno, che bella cosa. Ogni merce acquistata è buona per il progresso del paese, non importa se inutile, superflua che si rompe subito, anzi meglio, così ci vorranno altre materie e altro lavoro per farla, quindi altra crescita del PIL.
Che tutto questo significhi un inquinamento alle stelle, uno sfruttamento bestiale delle persone in posti lontani dagli occhi e dal cuore, una produzione senza fine di rifiuti ingestibili, sono tutti dettagli trascurabili, anzi non ci interessa proprio, perché la gloria del PIL e dell’economia che cresce è sopra a ogni cosa. E poi le persone che fanno se non producono servizi, merci inutili e dannose? Mica potranno utilizzare il loro tempo per migliorare il mondo e la loro qualità della vita...
No, sarebbe impensabile, sovversivo e anti moderno agire in questo modo. E così lo spreco è ovunque e comunque, si spreca cibo, si spreca ogni tipo di materiali, si spreca energia, si spreca acqua, si sprecano soldi, si spreca tempo in lavori (la stragrande maggioranza) che non hanno nessuno senso e scopo se non quello appunto di alimentare lo spreco. Ed è veramente singolare nonché ridicolo osservare le persone sempre più di corsa, sempre più indaffarate a sprecare tempo e dire ugualmente di non avercelo, presi fra mille impegni di niente ma inderogabili. E ora con il Natale siamo all’apoteosi dello spreco nello spreco. Non bastano i black friday di tutti i giorni, non bastano i miliardi di cellulari quante sono le persone al mondo, che con un comodo veloce e indolore click senza pensieri, ti fanno arrivare a casa anche un elefante entro la giornata, ci vuole ancora di più. Ecco quindi il fu ex santissimo Natale che di santo ha ormai solo lo spreco. Un Natale in cui si comprerà ancora l’impossibile dopo aver già comprato l’impossibile. Dove le percentuali di regali superflui, inutili o di cose che già si hanno e che quindi verranno buttate o messe in un cassetto e mai più utilizzate, raggiungono vette inarrivabili, ma lo stesso ci si ostina a sprecare. Vuoi non regalare nulla a Natale? Non sarai mica matto o così crudele?
E i risultati di questa delirante orgia consumistica si vedono chiaramente nei cassonetti post natalizi stracolmi fino all’inverosimile.
Ma il vero Natale è di chi ci vende ogni cosa e fa oceani di quattrini alle nostre spalle mentre noi ci lamentiamo delle bollette e di questo e quello ma poi quando si tratta di sprecare, siamo fra i campioni del mondo e ce la giochiamo con i super pesi massimi degli Stati Uniti. Beh, in fatto di spreco sono un osso duro da battere ma ce la stiamo mettendo tutta per fare la nostra ottima figura nell’olimpo dello spreco. Quindi non rimane che gettarci nel rush finale di regali e frenesia festeggiando come al solito nel peggiore dei modi la sagra dello spreco per antonomasia: il Natale.
Auguri.

 

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