Costa Concordia, il delirio di onnipotenza che affonda inesorabilmente

Oltre ad aver spezzato vite umane, il naufragio della nave da crociera Costa Concordia rischia di devastare una delle zone naturali più belle d'Italia. Una sciagura, quella avvenuta all'isola del Giglio, riconducibile ancora una volta al delirio di onnipotenza di un'umanità convinta di poter disporre della natura a suo piacimento.

Costa Concordia, il delirio di onnipotenza che affonda inesorabilmente
Ancora una volta assistiamo al trionfo della stupidità umana che è quella che in pompa magna sta cercando in tutti i modi di portarci all'estinzione. Di fronte a noi lo spettacolo indecente di un mostro del mare costruito per persone che non hanno niente di meglio da fare che imbarcarsi su suddetto mostro che riproduce esattamente e fedelmente tutto quello che di frivolo e superfluo queste persone possono ritrovare sulla terraferma. Non l'ebrezza e la bellezza delle vele, non degli umani ed eroici remi, non navi a misura d'uomo, bensì un gigantesco luna park del divertimento in una apoteosi di sprechi, sfarzo e consumo all'ennesima potenza, dove le centrali di bordo forniscono energia elettrica che potrebbe alimentare una città con decine di migliaia di abitanti, alla faccia della crisi e dell'austerità. Dove c'è un equipaggio pari a circa un addetto ogni tre croceristi, in un delirante alveare di oltre quattromila persone in 290 metri di lunghezza. Per una follia del genere, oltre alla tragedia di vite umane perdute, stiamo rischiando di devastare una delle zone naturali più belle d'Italia, forse del mondo, qualora fuoriescano le 2.380 tonnellate di gasolio che sono all'interno di questa bomba ecologica. Il mostro è così pieno di gasolio e ogni sorta di schifezza chimica da poter rendere una pattumiera l'intero Argentario. Sul molo di Porto Santo Stefano troupe e televisioni di ogni parte del mondo aspettano notizie dall'ennesimo Titanic umano. Ma la storia è sempre quella: noi piccoli umani decidiamo che padroneggiamo la natura come vogliamo, poi arrivano tsunami e tempeste che ci spazzano via come fuscelli, o anche semplici scogli di granito che in un attimo affondano tutta la superbia e tracotanza dell'essere più distruttivo mai comparso sulla terra, così distruttivo da minare alla base le stesse condizioni della sua esistenza. Ci si avvia all'epilogo e forse questo accadimento è emblematico di una decadenza inarrestabile. Catastrofi di dimensioni incalcolabili come Fukushima, continui sversamenti di petrolio in mare ed ogni sorta di disastro ecologico, sembra che non ci insegnino nulla e per nulla servano a cambiare rotta. Si continua invece a fare pervicacemente gli stessi tragici errori con una testarda e infinita cecità. Basta sfidare la natura per paranoici deliri di onnipotenza! La natura è più forte di noi sempre e comunque, inutile opporvicisi, inutile pensare di saperla più lunga. Noi non sappiamo assolutamente nulla della sua immensa forza e bellezza e dal basso della nostra ignoranza e arroganza pretendiamo di sottometterla. Pura illusione. Anche in questo caso, non si è trattato di errore umano ma di un'umanità in errore.

Commenti

Come sempre, amaramente monumentale Paolo Ermani! Piena sintonia con le sue parole. E piena, desolata rassegnazione di fronte a questo virus letale chiamato Uomo. Teniamo botta, o almeno proviamoci! Ma non sarà facile...
Andrea Strozzi, 18-01-2012 12:18
Non mi sembra un gran bell'articolo e soprattutto dall'alto di quale podio si criticano persone che scelgono di farsi una crociera? (a parte poi il fatto di avere magari un minimo di rispetto per persone che hanno sofferto o sono morte). Una volta ho visto una maglietta con su scritto: "Dio esiste ma non sei tu, rilassati!" La frase era riferita a qualcun altro, ma mi sembra che andrebbe benissimo per il signor Ermani.
paola costantini, 19-01-2012 04:19
Invece è proprio un gran bell'articolo e credo che se vivessimo in una società civile e responsabile non sarebbe stato neanche il caso di scriverlo: lo avremmo considerato banale e superfluo! Come scrivere, non so, che producendo armi si alimenta la violenza. Elementare! Ovvio! Quindi non adatto all'umanità che popola questa terra. Paola nel suo commento addirittura confonde il pulpito con il podio, evidentemente figlia anch'essa della cultura dominante che individua nel successo, nella vittoria, l'obiettivo primario e fondamentale: se sei sul podio vuol dire che hai vinto, QUINDI hai ragione! E se parli da lassù tutti devono ascoltare e imparare...La verità è che transatlantici come La Concordia non dovrebbero essere neanche progettati, non solo per le evidenti ragioni di un impatto ambientale devastante e insostenibile, ma perché in una società di uomini intelligenti nessuno dovrebbe desiderare (e pagare fior di quattrini per farlo) di andarsene in giro per mare su di una città a motore. Come di andare in Tanzania ... in Madagascar o in qualsiasi altro posto culturalmente diverso dal proprio portandosi dietro, o meglio, esigendo di ritrovare sul posto, le stesse medesime cose che si hanno e fanno a due passi da casa. Voglio dire che non si viaggia per scoprire e conoscere culture, costumi e tradizioni diverse con cui confrontarsi, ma solo per dire di averlo fatto. E più è lontana la destinazione, più soldi sono stati pagati, più si è fichi di fronte agli amici.
ARTURO MARADEI, 19-01-2012 06:19
Paola, anch'io vorrei provare a risponderti, nel modo più civile e costruttivo possibile. Premettendo che Paolo Ermani non ha certo bisogno di avvocati difensori, vorrei però farti una domanda. Poiché tu sostieni che le sue argomentazioni non esprimono "rispetto per le persone che hanno sofferto o sono morte" in questa tragedia (annunciata, aggiungo), io ti chiedo: le persone che hanno staccato il biglietto per la crociera hanno invece avuto rispetto, secondo te, per tutti noi che, invece, siamo rimasti a terra? Io credo, molto serenamente, che il loro gesto sia intrinsecamente una mancanza di rispetto per l'ambiente in cui anche io vivo e ho il diritto di vivere il più a lungo e meglio possibile! Sai come abbiamo trascorso le vacanze, io e mia moglie, la scorsa estate? Percorrendo a piedi, zaino in spalla, la Via Vandelli, una tracciato di collegamento risalente al 1700 che, attraversando l'Appennino ToscoEmiliano, collegava il Ducato di Modena a quello di Massa. E non siamo due ragazzini, navighiamo (per stare in tema...) verso i quaranta! Ci siamo prima documentati, prendendo a prestito i libri in blbilioteca, ci siamo fatti venire l'acquolina in bocca e siamo partiti. Abbiamo dormito in pensioni ormai snobbate dai più, in quanto sperdute in borghi ormai fuori da ogni rotta. Abbiamo conosciuto uomini e donne del nostro territorio e, nel nostro piccolo, li abbiamo in qualche modo finanziati: una cena (sempre squisita) e un pernottamento ci costavano mediamente, in due, poco più di 60 euro. A pranzo mangiavamo panini fatti da noi. La sera scambiavamo due chiacchiere con gli anziani abitanti del luogo, visibilmente fieri di vedere due sconosciuti escursionisti che, in punta di piedi e senza inquinare, valorizzavano così sommessamente il loro terriotorio. Niente discoteche, ma solo il silenzio dei monti. Niente slot-machine, ma solo qualche partita a briscola. Niente cibi esotici, ma solo crescentine di farina integrale e lambrusco. Una vacanza stupenda, che consigliamo a tutti e di cui molti amici, vedendo le foto, hanno subito intuito lo spessore culturale. Hai colto il messaggio, Paola? Io credo che mia moglie ed io (solo per fare due microscopici esempi), nei confronti delle migliaia di persone che spendono interi stipendi a bordo di quegli imperi di consumismo galleggianti come la Costa Concordia, possiamo... vantare qualche credito! So di scomodare qualche benpensante e di risultare "politically uncorrect", ma non mi vergogno di ammettere che, con l'eccezione degli incolpevoli bambini, i morti e i feriti di quel disastro marittimo non destano in me alcuna compassione. Anzi. Prova a rifletterci Paola. E, se lo ritieni opportuno, scrivimi: sono sempre lieto di confrontarmi su questi temi. Ciao, Andrea
Andrea Strozzi, 19-01-2012 07:19

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