La norma sugli shopper ecologici sparisce dal decreto Milleproroghe

'Sparisce' dal decreto Milleproroghe il provvedimento che imponeva l'obbligo di utilizzare gli shopper ecologici. La norma – annunciata dai ministri dello Sviluppo economico Corrado Passera e dell'Ambiente Corrado Clini - avrebbe abolito tutti i sacchetti realizzati con la vecchia plastica, adeguando l'Italia alla normativa europea.

La norma sugli shopper ecologici sparisce dal decreto Milleproroghe
'Sparisce' dal decreto Milleproroghe la norma che imponeva l'obbligo di utilizzare gli shopper ecologici. Si tratta di un provvedimento che stabiliva i corretti parametri di dissolvenza nell' ambiente dei sacchetti di plastica. La norma – annunciata dai ministri dello Sviluppo economico Corrado Passera e dell' Ambiente Corrado Clini - avrebbe abolito tutti i sacchetti realizzati con la vecchia plastica, adeguando l'Italia alla normativa europea. “È grave e anche dannoso aver cancellato quell’articolo, non solo per l’ambiente ma anche per l’immagine stessa dell’Italia. La messa al bando dei sacchetti di plastica è un primato che ci ha fatto riconoscere come uno dei Paesi più all’avanguardia, pioniere di un modello guardato con ammirazione in tutto il mondo e che così rischia di essere seriamente compromesso”. Questo il commento del vicepresidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani alla sparizione dal testo del decreto Milleproroghe dell’articolo che stabiliva i corretti parametri di biodegradabilità nell’ambiente e compostabilità degli shopper annunciato ufficialmente dal governo il 23 dicembre. Secondo Ciafani quella norma “è fondamentale per fare chiarezza nel mercato della piccola e media distribuzione, che è già stato invaso da sacchetti di plastica con additivi chimici che non possiedono le corrette caratteristiche di biodegradabilità e soprattutto è utile a evitare scappatoie da parte di alcuni produttori che evidentemente si sono già attivati”. Da quando un anno fa è entrato in vigore il divieto di commercializzazione delle buste di plastica la situazione è infatti confusa in quanto nei supermercati si trovano i nuovi sacchetti biodegradabili, mentre in molti altri punti vendita (tra cui negozi tradizionali, bancarelle degli ambulanti, farmacie) ci sono tuttora i vecchi sacchetti di polietilene. Negli ultimi mesi sono poi apparsi 'finti' sacchetti ecologici di bioplastica che contengono componenti non biodegradabili . La cancellazione della norma, se confermata, sarebbe secondo Ciafani “un chiaro tentativo di salvaguardare i profitti di alcune lobby a scapito dell’interesse generale, dei cittadini, dell’ambiente e dell’economia italiana”. “Ci auguriamo quindi – ha concluso il vicepresidente nazionale di Legambiente – che il Governo e il Parlamento rimedino al più presto a questo evidente  tentativo di sabotaggio di un ottima norma che privata di determinati parametri rischia di perdere la sua efficacia”. I ministri di Ambiente e Sviluppo Economico hanno garantito che il provvedimento può essere reintrodotto sia attraverso un emendamento al Milleproroghe stesso sia formulando un decreto specifico in materia entro i prossimi 6 mesi.

Commenti

ciao vittorio, potresti specificare a cosa ti riferisci? grazie
Redazione, 03-01-2012 09:03
Li manderei a fare le ferie sulle isole di plastica che girano per mare!! La politica fa sempre più pena. Per non dire altro ovviamente.
Roby, 02-01-2012 05:02
Al governo bisognerà costantemente ricordare l'antico detto "ogni promessa è un debito". Tanto più in questo caso promessa e ripromessa. Non sfugge a nessun onesto osservatore della "cosa" italiana il fatto che ormai dai cambi di governo le buone norme stabilite per il...futuro dall'uno siano state disattese o addirittura cancellate dall'altro ( esempi eclatanti: l'obbligo dei doppi prezzi e dei controlli all'entrata dell'euro,il falso in bilancio, le dimissioni in bianco, etc. etc.). E SICCOME QUESTE NORME-PROMESSA HANNO VALSO VOTI E POTERE I GOVERNI DOVREBBERO AVERE QUEL MINIMO DI SERIETA' ISTITUZIONALE -indipendente cioè dalla maggioranza elettoralmente vincente- DI CONTINUITA' TECNICA. Dal momento però che attualmente sia PDL che LEGA NORD veleggiano da condor e annusano da iene la caduta del governo dopo la somministrazione della stangata, l'attenzione e il controllo della società civile devono essere massimi.
Franco, 02-01-2012 07:02
questo articolo è pieno zeppo di inesattezze...
vittorio brun, 02-01-2012 11:02
per esempio non è vero che in tutti i paesi UE sono stati aboliti i sacchetti di plastica, era successo in francia e per la libera circolazione delle merci era stata revocata. oltretutto, il mercato che si è venuto a creare è di tipo strettamente monopolistico, dato che in italia una sola azienda controlla il mercato della bioplastica, impedendo di fatto alle altre aziende di ottenere le certificazioni necessarie per la biodegradabilità. inoltre, le stesse associazioni ambientalistiche si sono espresse in maniera estremamente critica nei confronti delle bioplastiche stesse. insomma, l'articolo ha mancanze ed errori che rendono oggettivamente difficile la comprensione dell'argomento stesso a chi non lo conosce già per cultura personale.
vittorio brun, 03-01-2012 12:03
Il contributo di Vittorio Brun fa certamente mettere i piedi per terra nella discussione. Io l'avevo evidentemente affrontata da un punto di vista ideologico e motivato soprattutto dall'indiscutibile danno ambientale prodotto dalla plastica nella terra e nel mare oltre che nell'aria per quanto riguarda i processi di fabbricazione. Ma, a voler considerare la questione da un punto più propriamente politico e fermo restando l'invito alla serietà tecnica dei vari governi,non può non riconoscersi la serietà e complessità del problema se non altro alla luce del fatto che a tutte le enunciazioni di principio per l'abolizione -sia in sede europea che italiana- non hanno mai fatto seguito i decreti attuativi necessari.Ecco perchè adesso nel 2012 bell'e che iniziato appaiono discordanti annunci sui quotidiani e dire che c'è confusione e incertezza è poco. Vogliamo costringere questi governanti dalle mille-proroghe ad essere seri e a non affidare continuamente al "fai da te" questioni di tale importanza? La proroga è l'avversario più subdolo e inaffidabile del cambiamento.
Franco, 03-01-2012 07:03
In effetti bisogna distinguere un attimo il mondo ideale da quella che è la dura realtà. Se in linea di principio usare un sacchetto biodegradabile è sempre cosa buona e gusta, dal punto di vista pratico bisogna chiedersi quali siano i pro e i contro. E il fatto è che prima bisogna capire bene che fine fanno questi sacchetti. Vanno a finire in discarica? In inceneritore? Quanti di essi sono buttati nella frazione organica? O vanno a finire nel ruscello dietro casa? Se uno li ricicla ber buttarci la spazzatura e non vanno a finire nell'ambiente, a quel punto se a 5 kg di immondizia uno ci aggiunge 10 g di busta e va tutto correttamente in discarica non cambia quasi nulla.... anzi, buttar via in questo modo un sacchetto in plastica biodegradabile subito dopo il primo utilizzo è un delitto, in quanto il nuovo sacchetto è molto più costoso (costoso non solo per il consumatore ma anche anche per l'ambiente, perché per produrlo ci vogliono materie prime ed energia in quantità molto superiore). Stessa discorso vale per l'inceneritore: i nuovi sacchetti dovrebbero essere compostati con la frazione organica, ma quanti lo fanno davvero? La differenza vera si avrebbe se il sacchetto uno lo abbandonasse davvero sulla riva del ruscello: allora si vedrebbe che il nuovo sacchetto si scioglie in qualche mese anziché in diecimila anni....Ma questo comunque non dovrebbe mai succedere (e per fortuna!!!) Se uno invece magari riutilizza lo shopper per fare la spesa, allora io penso qualunque tipo di shopper sia meglio di questi in plastica biodegradabile che si rompono dopo due o tre utilizzi. Ecco perché si vede gente portarsi dietro lo shopper "vecchio stile" da casa. Per il cui discorso degli imballaggi andrebbe affrontato in maniera 1) seria (non demagogica - non corporativista) 2) completa (risistemando tutto il sistema imballaggi, non solo la storia dei sacchetti) 3) da persone competenti (i nostri governanti lo saranno?) 4) trovando un giusto compromesso tra i bisogni dell'ambiente e quelli delle persone (che poi non sono assolutamente in antitesi....) Siccome non siamo in Svezia o in Finlandia, dove hanno stipendi due o tre volte più alti dei nostri, ma invece siamo a rischio di insolvenza, vale la pena di chiedersi: la buste di plastica biodegradabile sono veramente la soluzione migliore ai nostri problemi?
nick, 06-01-2012 02:06
siamo governati da incompetenti. se il decreto passa ci saranno 20000 lavoratori a spasso. il bio shopper non serve per avere il permesso di buttarlo a mare... le isole di plastica come dice qualcuno non nascono da solo e' sempre l'uomo che le crea con la sua incivilta'
pasquale, 15-01-2012 11:15

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