La nuova normativa in arrivo per i farmaci omeopatici: il punto della situazione

Le nuove tariffe previste per il rinnovo della registrazione dei farmaci omeopatici e antroposofici rischiano di bloccare la produzione in Italia di moltissimi rimedi di questo tipo. La situazione è in stallo e se da un fronte le associazioni di imprese del settore si organizzano per far sentire la loro voce da un altro sembra non esserci particolare ascolto da parte delle istituzioni anche se alcuni soggetti interessati esprimono un cauto ottimismo

La nuova normativa in arrivo per i farmaci omeopatici: il punto della situazione
La petizione lanciata dal Comitato a difesa dell'omeopatia, Omeocom, ha già  superato le 54.000 firme tra cartaceo e online e prosegue nella sensibilizzazione sul tema della modifica legislativa delle tariffe di rinnovo di autorizzazione alla produzione e commercializzazione dei farmaci omeopatici. Questa nuova disposizione prevede e impone costi altissimi per i produttori e attualmente non appare all'orizzonte una soluzione positiva che permetta a milioni di persone di ricorrere ancora in piena libertà all'utilizzo di questo tipo di medicinali. Infatti, l'emendamento che alcuni senatori, appartenenti a diversi partiti e da sempre sostenitori dell'omeopatia, avevano proposto alla legge di stabilità  non è passato. Esso avrebbe salvato le piccole produzioni dando la possibilità  ai prodotti che erano venduti in pochi pezzi ogni anno di non pagare le nuove tariffe previste e di restare sul mercato con autorizzazione del ministero della Salute. Ora si attende che venga riscritto il decreto stesso delle tariffe per poter operare per abbassarle. Il Comitato ha dichiarato più volte per bocca del proprio portavoce Marino Tomà che “Se non cambiano le regole questi medicinali non saranno più in vendita in Italia e sarà così tolta la libertà di scelta dei cittadini, un principio costituzionale e fondante il nostro Sistema Sanitario Nazionale”. Anche Echamp (l'Associazione europea dei medicinali omeopatici e antroposofici) ultimamente ha espresso (www.echamp.eu) il timore che questa normativa “rappresenti una grave minaccia per i suoi membri operanti in Italia, e per i pazienti e i medici prescrittori che aspirano all'accesso a questi medicinali”. Anzi, ciò “Potrebbe significare la fine della disponibilità della maggior parte dei farmaci registrati ufficialmente in Italia”. Questa carenza di disponibilità a fronte della domanda da parte dei pazienti italiani potrebbe portare secondo Echamp a importazioni transnazionali e allo sviluppo di un mercato nero. Altri protagonisti della vicenda esprimono invece una posizione più possibilista come ad esempio Claudia Gurschler, Amministratore delegato di Boiron Italia che sostiene che: «È abbastanza complesso fare qualsiasi previsione in uno scenario oggi ancora incerto e in continua evoluzione. Allo stato attuale, non trovo comunque particolari irrigidimenti da parte delle istituzioni e degli organi preposti a legiferare. Dopo 18 anni di attesa, finalmente, i medicinali omeopatici potranno essere registrati con una modalità semplificata, mentre prima erano solo notificati. È un chiaro segnale che, così come è già avvenuto negli altri Paesi europei, anche l’Italia sta riconoscendo all’omeopatia un ruolo importante all’interno della Medicina. Resta da chiarire il nodo delle tariffe che le aziende dovranno pagare per la registrazione. Già da un po’ di tempo, ministero della Salute e AIFA (Agenzia italiana del farmaco) hanno dimostrato l’interesse a dialogare con le aziende e le associazioni su questo tema, ragione per cui, anche se non è ancora stato emesso un decreto sulla questione - probabilmente anche a causa dell’impegno delle istituzioni sulla legge di stabilità - siamo fiduciosi che si troverà una soluzione. Dopotutto, la registrazione sarà un percorso impegnativo sia per le aziende, che per l’AIFA, ma siamo molto motivati perché sappiamo che si tratta di un impegno che da una parte porterà al riconoscimento a tutti gli effetti di questi farmaci, dall'altra al consolidamento del settore all'interno del mercato farmaceutico». L'allarme quindi rimane alto sebbene ci si auspichi rimangano margini di trattativa e modifica della situazione attuale. Chi volesse firmare a sostegno dell'omeopatia lo può fare qui: www.omeocom.it
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