Ogm: la Corte di Giustizia europea dà ragione alla Monsanto

La decisione delle autorità francesi di sospendere la coltivazione del mais geneticamente modificato MON 810 della Monsanto è illegale. Ad affermarlo è stato martedì scorso l'avvocato generale della Corte di giustizia europea Paolo Mengozzi dopo una denuncia da parte della multinazionale, colosso dell'agrobusiness da anni responsabile di una serie di scempi ambientali. Si tratta di una decisione che sferra un duro colpo per fronte anti-Ogm e per tutti quelli che da anni stanno chiedendo terreni agricoli liberi da organismi geneticamente modificati.

Ogm: la Corte di Giustizia europea dà ragione alla Monsanto
La decisione delle autorità francesi di sospendere la coltivazione del mais geneticamente modificato MON 810 della Monsanto è illegale. La Francia, infatti, non poteva imporre il divieto senza aver prima chiesto alla Commissione europea di adottare le misure di emergenza previste nel caso sussistano rischi per la salute e l'ambiente. Ad affermarlo è stato martedì scorso l'avvocato generale della Corte di giustizia europea Paolo Mengozzi in merito ad una denuncia da parte della multinazionale statunitense. Secondo quanto sostenuto da Mengozzi, gli Stati membri dell'Unione europea non possono in assoluto vietare l'utilizzazione, la cessione e in generale la coltivazione, nel loro territorio (tranne alle condizioni definite nella legislazione dell'UE) di un organismo geneticamente modificato quando questo è autorizzato ai fini della coltivazione a norma del quadro legislativo Ue e soddisfa, per quanto concerne la varietà da immettere in commercio, le prescrizioni della legislazione Ue sulla commercializzazione delle sementi e dei materiali di moltiplicazione delle piante Eventuali misure d'urgenza possono essere adottate soltanto da parte della Commissione poiché la clausola di salvaguardia ha una valenza temporanea, perché si fonda su presupposti di rischio accertati e se è in corso la procedura per il rinnovo dell'autorizzazione al commercio del prodotto. Resistente ai parassiti e usato per l'alimentazione animale, il mais Ogm MON810 è stato autorizzato per la prima volta nella Comunità nel 1998, sulla base della direttiva sull'emissione deliberata nell'ambiente di organismi geneticamente modificati (90/220, modificata ed abrogata dalla direttiva 2001/18/CE). Nel 2007 la multinazionale Monsanto ha richiesto il rinnovo dell'autorizzazione all'immissione sul mercato non sulla base della direttiva ma su quella del regolamento 1829/2003 riguardante gli alimenti e i mangimi geneticamente modificati il quale prevede che, nelle more del procedimento per il rinnovo, l'autorizzazione esistente continua a produrre effetti. Nel febbraio 2008 con apposito decreto la Francia ha bandito il mais OGM invocando la cosiddetta clausola di salvaguardia della direttiva 2001/18/CE per “gravi rischi per l'ambiente”. Altri sei Paesi hanno posto il divieto: Lussemburgo, Germania, Austria, Ungheria, Bulgaria e Grecia. Germania, Austria, Ungheria, Bulgaria e Grecia. La Monsanto, l'Association générale des producteurs de maïs e altri produttori hanno reagito chiedendo al Consiglio di Stato francese di annullare il decreto del 2008. Il giudice francese, a quel punto, ha sollevato la questione alla Corte di giustizia che dovrà ora emettere il verdetto. Sebbene il parere dell'avvocato generale non sia vincolante, nella maggioranza dei casi questo è di fatto decisivo.

Lascia un commento


Per lasciare un commento, registrati o effettua il login.