Omeopatia: le domande ricorrenti

1 italiano su 6 è ricorso ai medicinali omeopatici nell’ultimo anno, tuttavia sono ancora molti i dubbi sul loro utilizzo. Risponde ad alcune delle domande più ricorrenti il dott. Alessandro Targhetta.

Omeopatia: le domande ricorrenti
Secondo una recente indagine condotta da DoxaPharma per Omeoimprese - l’associazione italiana che raggruppa le 16 aziende produttrici o distributrici di medicinali omeopatici in Italia - l’82,5% della popolazione adulta conosce i medicinali omeopatici e, tra questi, 1 italiano su 6 li ha utilizzati nell’ultimo anno. Si tratta di dati che dimostrano come i medicinali omeopatici si siano ritagliati uno spazio sempre più significativo all’interno dell’armadietto dei farmaci di molte famiglie. Nonostante la loro sempre maggiore diffusione, però, sono ancora molti i dubbi dei pazienti, il più delle volte legati alle indicazioni terapeutiche, che per una legge tutta italiana, i consumatori non trovano né sulla confezione, né all’interno del foglietto illustrativo. Per rispondere ad alcune delle domande più frequenti riguardanti i medicinali omeopatici, abbiamo approfondito l’argomento con il dott. Alessandro Targhetta, medico omeopata e fitoterapeuta presso il “Centro di Medicina” di Mestre Venezia (Ve). Partiamo da una domanda molto frequente, perché nei medicinali omeopatici non vi sono foglietto illustrativo, posologia e indicazioni terapeutiche? In Italia le confezioni dei medicinali omeopatici non presentano le indicazioni terapeutiche, che possono essere comunicate soltanto a medici e farmacisti perché una legge, il D.Lgs. 219/2006, ne vieta la comunicazione al pubblico. Questo aspetto riguarda in particolar modo i medicinali omeopatici specialità, che presentano precisi campi d’applicazione. Il problema non si pone invece per i medicinali omeopatici a nome comune, contraddistinti da un nome latino e disponibili a diverse diluizioni omeopatiche. In questo caso il foglietto illustrativo non è presente perché la posologia e l’indicazione terapeutica variano a seconda della patologia per la quale vengono prescritti. In quali casi si può ricorrere ai medicinali omeopatici? Dalla mia esperienza di medico posso affermare che i medicinali omeopatici hanno dato dimostrazione di efficacia e rapidità d’azione per diversi disturbi, sia che si tratti di malattie acute (come raffreddore, faringite, influenza, diarrea, nausea, ecc), sia in caso di malattie croniche, quali molte forme allergiche respiratorie o cutanee (oculorinite allergica, eczemi), e ancora per le cistiti ricorrenti, le bronchiti croniche, l’artrosi… Ai miei pazienti prescrivo spesso medicinali omeopatici anche per disturbi che riguardano la pelle (Herpes, orticarie, ecc.), il sistema nervoso (ansia, insonnia, ecc.) e per i dolori che interessano l’apparato osteoarticolare (artriti, ecc.) Qual è la corretta modalità di assunzione? Consiglio l’assunzione del medicinale omeopatico almeno un quarto d’ora prima o dopo i pasti. La posologia dei tubi granuli è solitamente di 5 granuli, 3-5 volte al giorno, mentre la dose globuli si assume in un’unica soluzione, indipendentemente dall’età e dal peso della persona. In ogni caso, il medicinale omeopatico va posizionato sotto la lingua. Ai miei pazienti ricordo inoltre che, in caso di disturbi acuti (es. traumi o mal di gola) è bene prendere il medicinale omeopatico ai primi sintomi, per poi diradare l'assunzione progressivamente con il miglioramento degli stessi. Per le patologie croniche, invece, il medicinale omeopatico va assunto regolarmente una volta al giorno o una volta alla settimana o una volta al mese, a seconda delle indicazioni specifiche del medico. I medicinali omeopatici hanno una data di scadenza? Certo, come tutti i medicinali anche i medicinali omeopatici hanno una data di scadenza. Di solito è di 5 anni dalla data di produzione ed è indicata nella confezione. Ci si può curare da soli con l’omeopatia? Molti pazienti ricorrono in alcuni casi all’automedicazione, spesso in associazione al consiglio del farmacista. Personalmente, ritengo che l’automedicazione sia possibile, laddove ci siano dei piccoli disturbi acuti (es. raffreddore, contusione, ecc.) E’ bene evidenziare che, se i sintomi persistono è necessario rivolgersi al proprio medico omeopata per avere una diagnosi precisa e stabilire una terapia adeguata. Un’ultima curiosità: quando si segue un trattamento omeopatico bisogna avere particolari attenzioni nell’alimentazione? Non ci sono alimenti controindicati, ma ai miei pazienti consiglio sempre di assumere i medicinali omeopatici “a bocca pulita”. Le sostanze aromatiche forti come menta, caffè, tè, tabacco, camomilla ecc., anche se sono compatibili con l’assunzione dei medicinali omeopatici, vanno consumate lontano dalla loro assunzione.

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