Orti scolastici per la Capitale

Firmato un protocollo tra Roma Capitale e la Condotta Slow Food di Roma: verrà creato un orto in una scuola, primaria o dell’infanzia per ciascun Municipio di Roma. Gli alunni potranno così cimentarsi nella coltivazione dei prodotti imparando divertendosi i processi produttivi biologici e biodinamici di ortaggi del territorio.

Orti scolastici per la Capitale
Per ciascun Municipio di Roma verrà creato un orto in una scuola, primaria o dell’infanzia. Questa nuova iniziativa, facente parte del progetto Orti in Condotta del settore Educazione di Slow Food Italia, è stata suggellata dalla firma di un protocollo tra Roma Capitale e la Condotta Slow Food di Roma. «C'è un aspetto educativo, di esperienza che i ragazzi poi portano nelle famiglie e nella loro vita», ha detto il sindaco di Roma Capitale Gianni Alemanno a margine della sottoscrizione del protocollo. «Anche il Campidoglio avrà il suo orto come coronamento, come simbolo evidente di questo tipo di strategia. Si tratta di immaginare uno sviluppo urbano diverso», ha aggiunto Alemanno. E all’incontro Carlo Petrini ha lanciato questa provocazione: «Questa progettualità si deve estendere ad altre realtà e portare nei centri anziani, nelle strutture sanitarie e di assistenza». Proposta che ha trovato subito l’appoggio del Primo cittadino di Roma. Grazie agli orti gli alunni potranno cimentarsi nella coltivazione dei prodotti imparando divertendosi i processi produttivi biologici e biodinamici di ortaggi del territorio. I prodotti poi saranno utilizzati per preparare i pasti alla mensa. Sono previsti inoltre corsi di aggiornamento rivolti agli insegnanti sull’educazione ambientale e alimentare, sensoriale e del gusto, nonché sulla gestione dell’orto e sull’attività didattica da svolgere in aula e all’aperto. I momenti di formazione vedono la partecipazione di operatori del settore enogastronomico, nutrizionisti e gli interventi di famosi chef Heinz Beck e Angelo Troiani. Per le scuole poi sono in programma visite guidate in aziende agricole e fattorie, che seguono il principio biologico. Articolo di Luca Bernardini tratto da Slow Food

Commenti

Perche' non lanciamo la stessa idea nelle citta' ed ovviamente ai cittadini che lo desiderano.Non vorrei chiamarli "orti di guerra" ma orti della speranza.Forniti dalla regione con un piccolo affitto "figurativo" e gestito dal cittadino per il suo benessere.In futuro lo rimpiangeremo sicuramente costretti ad ingoiare pillole fornite dalle multinazionali dei farmaci
Gaetano, 20-11-2010 07:20

Lascia un commento


Per lasciare un commento, registrati o effettua il login.