Eolico e avifauna, nasce l’Osservatorio nazionale

Monitoraggi e studi per rafforzare la tutela di avifauna e biodiversità, e sviluppare l’eolico in tutte le aree compatibili. Anev e Legambiente hanno annunciato la nascita dell'Osservatorio nazionale su Eolico e Avifauna.

Eolico e avifauna, nasce l’Osservatorio nazionale
Ampliare le conoscenze scientifiche sul tema del rapporto tra eolico e avifauna, in modo da rafforzare la tutela e al tempo stesso continuare lo sviluppo di impianti eolici sul territorio italiano. È questo l’obiettivo dell’Osservatorio Nazionale su Eolico e Avifauna, promosso da ANEV e Legambiente con la collaborazione di Ispra, presentato il 16 settembre scorso dal presidente di ANEV, Simone Togni e il responsabile energia di Legambiente, Edoardo Zanchini, nel corso di un incontro nell’ambito di Eolica Expo Mediterranean, il salone internazionale per l’Energia dal Vento che si conclude oggi alla Nuova Fiera di Roma. Secondo le due associazioni, in Italia l’energia eolica svolge, e svolgerà sempre di più, un ruolo decisivo nella crescita del contributo delle fonti rinnovabili rispetto alla richiesta di energia, anche per la spinta degli obiettivi fissati dall’Unione Europea al 2020 in materia di lotta ai cambiamenti climatici. Per questo le interazioni tra impianti eolici e avifauna assumono un ruolo di grande importanza per evitare o limitare gli impatti nei confronti della biodiversità e per capire quali siano le situazioni specifiche nei territori. “L’eolico in Italia ha superato i 6mila MW installati e sta dando un contributo sempre più significativo ai fabbisogni energetici – ha spiegato Edoardo Zanchini di Legambiente -. Lo sviluppo delle installazioni eoliche nei prossimi anni in Italia, dunque, dovrà continuare attraverso nuovi progetti e con interventi di sostituzione e repowering di impianti esistenti. Ovviamente – ha aggiunto Zanchini - parliamo di impianti di piccola e grande taglia, ma anche di impianti off shore non ancora installati nel nostro Paese. Questa sfida di sviluppo – ha concluso il responsabile energia di Legambiente - passa oggi per una grande attenzione alla tutela ambientale e della biodiversità, e l’osservatorio vuole essere un contributo in questa direzione”. L’osservatorio si occuperà di ampliare le conoscenze scientifiche sul tema per mettere poi a disposizione studi, ricerche e metodi di monitoraggio che contribuiscano a dare un’informazione sempre più approfondita sull’argomento. A questo scopo sarà costruito un sito internet ad hoc per una maggiore e puntuale diffusione dei risultati delle ricerche, mentre sarà un comitato scientifico, formato da ricercatori e esperti del tema, a definire i criteri per il monitoraggio pre e post impianto e durante le fasi di cantiere, basati sulle specie presenti, le caratteristiche dei territori coinvolti e il tipo di impianti. “L’Osservatorio vuole contribuire ad accrescere la cultura della tutela ambientale, rendendo più efficaci le normative nazionali per le autorizzazioni – ha sottolineato Simone Togni di ANEV –. L’eolico oggi in Italia è la tecnologia con i controlli più avanzati e con le maggiori tutele per l’ambiente, il paesaggio e la fauna. In tema di salvaguardia della fauna e sviluppo dell’eolico, insomma, ci sono tutte le condizioni per garantire la corretta integrazione anche grazie all’impegno delle aziende coinvolte. La produzione di energia pulita da fonte eolica si conferma un settore su cui puntare sempre più per raggiungere grandi traguardi in termini sviluppo sostenibile e di protezione del clima”. All’incontro sono intervenuti Fernando Spina e Salvatore Curcuruto per ISPRA, e sono stati presentati studi e monitoraggi inediti sull’avifauna realizzati negli impianti eolici in funzione a Stella (Savona), a Montecatini Val di Cecina (Pisa) e a Casoni di Romagna (Bologna).

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