Il Parco Nazionale Foreste Casentinesi

Paolo Merlini, esperto di vie traverse, ci racconta un’altra delle sue piacevoli scoperte. Animato dalla sua passione per la mobilità pubblica stavolta ci conduce attraverso il Parco Nazionale Foreste Casentinesi situato nel territorio delle province di Forlì, Arezzo e Firenze.

Il Parco Nazionale Foreste Casentinesi
Qualche anno fa, leggendo il bel libro di Claudio Sabelli Fioretti e Giorgio Lauro, A Piedi (Chiarelettere), appresi del Sentiero 00 del C.A.I. cioè del sentiero Camaldoli - Passo della Calla. Era l’autunno del 2007 e qualche giorno fa, mi sono tolto lo sfizio di andare a vedere di persona la tanto citata bellezza del Parco Nazionale Foreste Casentinesi. Il Parco, istituito nel 1993, è situato nel territorio delle province di Forlì, Arezzo e Firenze, pertanto, innumerevoli sono le possibilità di raggiungerlo con i mezzi pubblici. Io, abitando sulla Costa Adriatica, ho deciso di entrare nel parco a Bagno di Romagna (FO). Bagno di Romagna è facilmente raggiungibile grazie alla ATR-Agenzia per la Mobilità della Provincia di Forlì-Cesena. L’ATR è molto efficiente e perciò molto usata dai romagnoli che giustamente vanno fieri delle loro autolinee. Oltre a svolgere servizio urbano nelle città di Forlì, Cesena, Cesenatico ed in altri comuni, l’ATR è concessionaria di importanti linee extraurbane. Il viaggiatore attento non potrà che gioire della planimetria offerta dal sito dell’azienda . Imperdibili capolinea appenninici della rete ATR sono, da nord verso sud: Passo del Muraglione, Premilcuore, Campigna-Passo della Calla e Bagno di Romagna. Bene, Bagno di Romagna è raggiungibile da Cesena. L’autostazione di Cesena, chiamata dall’ATR 'Cesena Punto Bus' è proprio di fronte alla stazione ferroviaria. Immaginate un ampio piazzale con apposite pensiline, 2 bar ed una biglietteria sul fondo. La mattina è una goduria partire da quest’autostazione, con tutti gli studenti che la frequentano, è facile, per chi come me ha superato i quaranta, tornare con il pensiero ai bei tempi delle superiori. La Linea 138 Cesena–Balze è quella che ci interessa. Lascia molto presto il centro città ed inizia a 'montare' l’Appennino. Mercato Saraceno, Montecastello, Montepetra, Sarsina, Valbiano, Quarto, San Piero in Bagno e Bagno di Romagna. In tutto 100 minuti di corsa Appenninica lungo la Strada Statale 71 Umbro Casentinese Romagnola. La strada costeggia la bella valle del Fiume Savio e lo sguardo spazia su una natura rigogliosa. Il biglietto del bus Cesena-Bagno di Romagna costa la metà di un biglietto del cinema, cioè 3.40 euro, ma vi assicuro che se lo prenderete, non vi pentirete del film… Già la sola Bagno di Romagna vale il costo del biglietto. Bagno di Romagna sorge ad un’altitudine di 462 metri sul livello del mare ed è uno splendido paese dell’Appennino famoso per le sue terme. Io l’ho sempre associato ad un passo Appenninico: il Passo dei Mandrioli (1.173 m.s.l.m.) che dista solo 13 chilometri dal paese. Nell’orario estivo dell’ATR, sono previste molte corse da Bagno di Romagna fino a Badia Prataglia (AR) via Passo dei Mandrioli, mentre nell’orario invernale c’è solo una corsa la mattina alle 6.25. In alternativa c’è un magnifico sentiero, abbastanza duro a causa del dislivello da coprire, che in circa 3 ore di cammino permette di sbucare un chilometro dopo il passo, in provincia di Arezzo, nel territorio del comune di Poppi, ed in particolare nella sua frazione Badia Prataglia. Prima di avventurarsi per i sentieri del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, è d’obbligo una sosta al Centro Visita del Parco in pieno centro a Bagno di Romagna (tel. 0543 - 911304 0543 - 911304), dove la gentile ed accogliente Margherita, si metterà a vostra disposizione svelandovi i segreti del parco che tanto ama. Io sono stato particolarmente fortunato, ha condiviso con me anche il suo caffè ed io ho contraccambiato con i miei biscotti. Dal Passo dei Mandrioli, solo 6 km di strada ci separano dal simpatico borgo appenninico di Badia Prataglia servita dai mezzi della LFI. LFI è l’acronimo di La Ferrovia Italiana. La LFI gestisce sia parte delle autolinee della provincia di Arezzo, sia la Ferrovia Sinalung-Arezzo-Pratovecchio/Stia, della quale parleremo un’altra volta. Bene, senza entrare troppo nel tecnico, la LFI è entrata nel società Etruria Mobilità che, copio dal sito: "dal 30 Giugno 2005 svolge i servizi di Trasporto Pubblico Locale (TPL) su gomma urbano ed extraurbano del Bacino di Arezzo, risultando aggiudicataria per il Lotto unico aretino della gara di affidamento dei servizi bandita dalla Provincia di Arezzo". In parole povere, guardate l’ottimo sito dell’Etruria Mobilità in particolare nella sezione Orari. Ma l’Etruria Mobilità ha un 'magico' numero verde per avere gli orari da addetti informatissimi e gentili. Il Numero verde è: 800115605. Da Badia Prataglia, è facile raggiungere Bibbiena. Il bus LFI della linea LFH2 Badia Prataglia-Partina-Bibbiena-Poppi, in 20 minuti di una splendida discesa tra le foreste del casentino, vi deposita a Bibbiena Stazione. Il biglietto Badia Prataglia-Bibbiena costa 1.70 euro, ci sono 9 bus al giorno ed una delle fermate di questa linea è la 'mitica' Bivio Serravalle. È mitica perché a pochi chilometri da questo bivio, c’è Camaldoli… ma ogni cosa a suo tempo. Uno dei motivi che mi hanno spinto a condividere in rete le cose che ho imparato grazie alla mia passione per la mobilità pubblica è anche la voglia di elogiare pubblicamente i tantissimi operatori del settore che si prendono cura del cliente, o meglio del passeggero, o meglio del viaggiatore. Di certo, un degno rappresentante della categoria alla quale mi riferisco è l’autista della LFI che mi ha accolto a bordo del suo mezzo nell’apposita piazzola di sosta di Badia Prataglia. Mi ero informato e sapevo che potevo acquistare il biglietto anche a bordo del mezzo pagando un piccolo sovrapprezzo, ma l’autista mi ha suggerito di andare al vicino bar per acquistare il mio titolo di viaggio, garantendomi che mi avrebbe aspettato. Preso atto della mia destinazione dell’indomani, cioè l’Eremo di Camaldoli, si è fatto in quattro per scovare tra le pieghe dell’orario la migliore delle soluzioni possibili per farmi arrivare alla meta. Non pago di avermi fatto guadagnare minimo 4 ore di prezioso tempo dedicato al viaggio, mi ha pure accompagnato, nei suoi 15 minuti di pausa, alla biglietteria della Stazione di Bibbiena per "accocchiarmi" i biglietti necessari per l’indomani, quando sarei dovuto partire molto prima dell’apertura della biglietteria medesima. Non ho avuto né il tempo di chiedergli il nome, né di offrirgli un caffè. Il mio autista, ligio alla tabella di marcia è ripartito non appena ho finito di ringraziarlo. Magici autisti della LFI. Spero di non annoiarvi raccontandovi pure che con pochi chilometri di strada ferrata, sono arrivato a Pratovecchio, dove un grande oste mi ha accolto per la cena e mi ha suggerito di pernottare presso il convento delle suore domenicane. Ha insistito per accompagnarmi, quasi a voler garantire per me. Una suora di clausura, dallo spioncino, furbescamente applicato all’interno della ruota tipica dei conventi di clausura, verificato di persona il mio stato di 'pellegrino', mi ha dato una confortevole camera nella foresteria del monastero in pieno centro di Pratovecchio. L’indomani, usando i saggi consigli del 'mio autista', all’aurora, risalivo su un minibus la foresta casentinese, abbagliato dalla bellezza di tutte le sfumature di verde che solo la primavera dopo un inverno piovoso può dare. Al Bivio di Serravalle, ho aspettato la coincidenza e poco dopo le 7 ero al Monastero di Camaldoli. 3 chilometri di una comoda strada, affiancata da un buon sentiero alberato, separano il monastero dall’Eremo di Camaldoli dove sono arrivato alle 8.30. Non vi dico nulla dell’eremo perché dovete andarci di persona! Quando ci andrete, non mancate di bere una delle acque più buone del mondo, quella che sgorga senza fine dalle 2 fontane incastonate nel muro di cinta dell’eremo. Sulla sinistra del muro di conta inizia il Sentiero 00 del CAI per il Passo della Calla. Bello è dire poco. Corre quasi tutto sul crinale e raggiunge quota 1.520 m s.l.m. in località Poggio Scali, punto panoramico per eccellenza. Comodamente, in 3 ore si percorre tutto il sentiero e si sbuca proprio al Passo della Calla 1.296 m s.l.m., direttamente sulla Strada Provinciale 310 del Bidente a 27 chilometri da Santa Sofia (FC) ed a 68 chilometri da Forlì. A 3 chilometri dal passo, in direzione Forlì c’è Campigna dove il viandante trova un benemerito bar punto di ristoro, aperto tutto l’anno e da dove può prendere il bus ATR per Santa Sofia e quindi procedere, sempre con i bus della stessa compagnia per Forlì: Linea 132 Campigna, S.Sofia-Galeata, Meldola -Forlì. Il biglietto ATR da Campigna a Forlì costa solo 4 euro. Un Furto! Invito tutti coloro che fossero curiosi di sapere i particolari del mio viaggio di ritorno, che mi ha portato in dote la fortuna di conoscere il Vice Direttore del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi Nevio Agostini, a contattarmi via mail. Concludendo: Partite!

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