Partita la petizione: «Togliete il super green pass dai mezzi pubblici!»

"Togliete il super green pass dai mezzi pubblici!" è la petizione lanciata da Linda Maggiori, attivista ambientale, ecopacifista e fondatrice del gruppo Facebook "Famiglie senz'auto". Riportiamo il testo integrale.

Partita la petizione: «Togliete il super green pass dai mezzi pubblici!»

"Togliete il super green pass dai mezzi pubblici!" è la petizione lanciata da Linda Maggiori, attivista ambientale, ecopacifista e fondatrice del gruppo Facebook "Famiglie senz'auto".

Ecco il testo integrale della petizione:

«Dal 10 gennaio solo chi possiede il super green pass (vaccinati/guariti) può salire sui mezzi pubblici. Non possono salire tutti coloro che, seppure sani, con tampone negativo e con mascherina FFP2, non detengono tale lasciapassare. 

Eppure i mezzi pubblici (treni regionali, tpl, bus interurbani, tram e metro) sono servizi di base, essenziali, che dovrebbero restare garantiti a tutti, almeno finché è permessa la libertà di circolazione. 

Sebbene l’Italia sia il paese più motorizzato d’Europa, non tutti hanno l’auto di proprietà per spostarsi. Esistono (per fortuna) famiglie senza auto, che per scelta etica, ecologica o economica, usano solo mezzi pubblici, piedi, o bici. Queste famiglie andrebbero incentivate, non penalizzate con ulteriori ostacoli. Anche i migranti, che magari sono vaccinati con vaccini non riconosciuti in Occidente, sono impossibilitati a muoversi con i mezzi pubblici. Per non parlare dei tanti studenti, a partire dai 12 anni.  (Il Ministro della Salute prevede una deroga all’uso del super green pass solo per gli scuolabus, ma dal 10 febbraio il super gp sarà richiesto anche negli scuolabus.)

Il super green pass sui mezzi pubblici non è una misura sanitaria:  il vaccino non impedisce il contagio, d'altra parte le fasce di popolazione (che per età e patologie pregresse) sono più a rischio di terapia intensiva, hanno una buona copertura vaccinale, e sono protette dalla malattia grave.

Questa misura non è quindi utile alla salute pubblica ma paradossalmente spinge la gente ad usare l’auto, a tutto detrimento della salute pubblica.

Secondo l’Eea (European Environment Agency)  “l’inquinamento dell’aria è la causa maggiore di morte prematura e malattie ed è il più grande fattore di rischio ambientale per la salute, in Europa”. 

Secondo un recente studio comparso sulla rivista Occupational & Environmental Medicine del gruppo BMJ, c'è una relazione tra l'esposizione continua agli inquinanti dell'aria, e l'incidenza dei casi da Sars-Cov2. Uno studio simile era apparso nel 2020 dalla Sima, la società di medicina ambientale, che già ipotizzava un legame tra inquinamento e Covid nella pianura Padana.

Oltre al contraccolpo sul piano ambientale, e quindi sulla salute pubblica, la discriminazione causata dal Super Green Pass è un duro colpo al benessere emotivo e psichico degli adolescenti e giovani che già hanno sofferto in questi due anni. Aumenta inoltre il divario sociale tra chi ha un mezzo privato e chi no, tra chi vive in città e chi vive nei paesi dell’entroterra, tra chi ha parenti che possono dare un passaggio e chi non ha questa "fortuna". 

In nessun altro paese europeo, a quanto ci risulta, si richiede un lasciapassare rafforzato (2 G vaccinati/guariti) per salire sui mezzi pubblici di base, che sono a tutti gli effetti considerati servizi essenziali. 

Amnesty International ha già lanciato un monito importante: "Per quanto riguarda il Green Pass rafforzato recentemente approvato in Italia (...) Amnesty International Italia chiede che siano previste misure alternative per permettere anche alla popolazione non vaccinata di continuare a svolgere il proprio lavoro e di utilizzare i mezzi di trasporto, senza discriminazioni."

Chiediamo quindi al governo di togliere ogni “lasciapassare sanitario” dai mezzi pubblici essenziali (treni regionali, bus, tpl, metro), mantenendo, ai fini della prevenzione del contagio, l’obbligo di dispositivi di protezione individuale a bordo. 

Lo Stato si dovrebbe impegnare, altresì, ad aumentare il numero di corse e mezzi pubblici per garantire viaggi più sicuri e contribuire alla lotta contro l'inquinamento, che resta il nemico numero uno della salute pubblica».

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