Polveri sottili alle stelle: misure anti-smog nelle grandi città

Dopo l'ennesimo superamento dei limiti massimi di polveri sottili nell'atmosfera, scattano a Roma, Milano e Firenze le misure anti-smog. La cattiva qualità dell’aria è soprattutto un’emergenza sanitaria: Legambiente ricorda che il solo PM10 causa ogni anno più di 350.000 morti premature in Europa.

Polveri sottili alle stelle: misure anti-smog nelle grandi città
Dopo l'ennesimo superamento dei limiti di polveri sottili nell'atmosfera, scattano a Roma, Milano e Firenze le misure anti-smog. Oggi e domani, infatti, nella capitale si circolerà a targhe alterne, mentre il capoluogo lombardo ha deciso di fermare domani i veicoli diesel Euro 3. Anche a Firenze la concentrazione di Pm10 nell' aria ha superato per tre giorni consecutivi i limiti di legge facendo scattare i divieti di circolazione per i mezzi più inquinanti in tutto il territorio comunale. Secondo Legambiente, sono ben 46 i centri urbani che hanno superato il limite giornaliero di 50 microgrammi/m3 di polveri sottili oltre i 35 giorni consentiti dalla legge. In testa c'è Torino che ben 124 volte ha superato la soglia giornaliera oltre la quale l'inquinamento diventa pericoloso per la salute, insieme ad altre due città del nord, Milano e Verona (entrambe con 107 sforamenti). La cattiva qualità dell’aria è soprattutto un’emergenza sanitaria: Legambiente ricorda che il solo PM10 causa ogni anno più di 350.000 morti premature in Europa, secondo quanto dichiarato dalla Commissione Europea, mentre in Italia per ogni 10.000 abitanti, più di 15 persone muoiono prematuramente soltanto a causa delle polveri sottili. “Fino ad oggi le misure messe in campo dagli amministratori sono state decisamente insufficienti e inefficaci e i segnali che arrivano dalle politiche sul trasporto pubblico non sono certo incoraggianti”. È quanto ha dichiarato il responsabile scientifico di Legambiente, Stefano Ciafani che ha sottolineato che negli ultimi due anni al servizio ferroviario regionale è stato tagliato il 75% delle risorse. Ciò significa che oltre 2,7 milioni di pendolari che oggi scelgono treno e autobus, domani potrebbero essere costretti a prendere l’auto. Già da un anno l'Italia è stata deferita alla Corte di giustizia Europea per non aver rispettato la Direttiva Ue sulla qualità dell’aria. Come ha spiegato Ciafani, sono necessari “interventi più ampi e strutturali per ripensare la città nell’ottica della mobilità sostenibile e far crescere il numero degli utenti del trasporto pubblico”. Si tratta di “soluzioni che possono essere attuate in modo efficace solo se Regioni e Governo nazionale svolgono un forte ruolo di coordinamento e indirizzo nei confronti di Comuni e Province”. “La sfida per un’aria più pulita – ha concluso Ciafani - richiede insomma un cambio di mentalità e uno sforzo comune da parte dei cittadini e delle Amministrazioni perché è in gioco la salute di tutti”.

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