Prevenire il terremoto con la bioedilizia

Oltre a spezzare vite umane, i terremoti in Emilia hanno provocato il crollo di molti edifici costruiti con cemento e muratura pesante. In un Paese a rischio sismico quale è l'Italia dovrebbero essere adottate nell'edilizia soluzioni alternative e di qualità come le costruzioni in legno. Quanti crolli serviranno ancora prima che tali tipologie costruttive vengano prese in seria considerazione?

Prevenire il terremoto con la bioedilizia
Una delle prime soluzioni proposte quando abbiamo cominciato a parlare di bioedilizia all’inizio degli anni novanta, erano le costruzioni in legno. Leggere, ecocompatibili, ma soprattutto dalla maggiore resistenza ai terremoti. In un paese a rischio sismico come l’Italia, una tipologia costruttiva quella del legno, da prendere seriamente in considerazione. Ma figuriamoci se queste idee ricevevano ascolto, anzi, spesso c’era ironia: "le case dei tre porcellini" si diceva, "in Italia non c’è la tradizione", ecc. Un po’ le stesse stupidaggini di chi sosteneva che le energie rinnovabili in Italia non si sarebbero mai affermate perché non c’era abbastanza sole. Fatto sta che le case in legno recentemente sono uno dei pochi comparti nel settore edile che non sono in crisi, pur essendo purtroppo ancora un settore di nicchia. Ignorando quindi le tante positive qualità della costruzione in legno, si è continuato a costruire con tanto cemento e tanta muratura pesante. Tutto così pesante che quando crolla, fa assai male. Ai materiali di per sé meno indicati per i terremoti si è aggiunta la proverbiale furbizia italiana nell’usare materiali di scarsa qualità. Inoltre si costruisce sempre più velocemente riducendo al minimo i costi per poi consegnare case ai proprietari che sono ghiacciaie d’inverno, forni l’estate e in caso di terremoto non resistono granché. Il problema, sia chiaro, non è solo degli imprenditori edili 'volponi' ma anche dei committenti che non si informano, non pretendono qualità se non per le mattonelle firmate del bagno, la vasca idromassaggio, le rifiniture e simili. Ma l’irrazionalità è propedeutica alla crescita. Bisogna costruire, bisogna crescere, e quindi via a razzo, capannoni costruiti in due settimane, con materiali di scarsa qualità, senza particolari controlli o verifiche, oppure fatti in modo superficiale, basti pensare al recente mercato delle vacche della certificazione energetica per capire quale sia l’attenzione e serietà in questo senso. Quando si affidano delle costruzioni in mano a persone senza scrupoli (e sono una lunga schiera) bisogna tener presente che per questa gente l’unico obiettivo è fare profitto, poi se vi crolla la casa o il capannone, è un problema vostro. Il cemento, il mattone, a cui siamo tanto affezionati e che dà tanta sicurezza, non solo se casca fa male ma è anche più scomodo da isolare rispetto alle costruzioni in legno. Ci sono tipologie di case in legno che permettono la possibilità di inserire molto materiale isolante senza aumentare lo spessore delle pareti, perché la parete è fatta sostanzialmente di materiale isolante. La casa passiva costruita all’Energie und Umweltzentrum di Springe in Germania nel 2000 è un ottimo esempio applicativo da questo punto di vista. Si prenderanno in considerazione queste tipologie costruttive e attenzioni quando si ricostruirà in Emilia? Si ragionerà con criteri bioedili e con grande attenzione a fornire un lavoro a regola d’arte e non "a tirar via"? Molto probabilmente no, perché agendo in questo modo si andrebbero ad intaccare grandi interessi, gli stessi interessi che se ne infischiano del dolore e delle vite umane. La crescita come al solito non guarda in faccia a niente e a nessuno e poi piange lacrime da coccodrillo, pronta a ripartire come e più di prima.

Commenti

purtroppo in italia si predilige il calcestruzzo armato contro ogni logica; USA e Giappone usano tecnologie completamente diverse dalle nostre e sopportano terremoti ben più violenti
domenico, 04-06-2012 12:04
Ragazzi, in Italia non possiamo fare case super isolate senza un minimo di massa, lo vogliamo capire o no?
Andrea Ursini Casalena, 04-06-2012 04:04
Nulla in contrario sulla casa in legno. Ma attenzione: la bioedilizia non è solo la casa in legno! Preciso che come nell'edilizia "in muratura" anche nelle ditte che forniscono case in legno vi sono i "furboni". Ho avuto modo di constatarlo di persona. Aggiungo che per quello che ho potuto vedere in tv e sui giornali ho notato che gli edifici crollati non presentavano caratteristiche tecniche idonee a resistere ai terremoti. E' anche vero che qualsiasi struttura, invecchiando, presenta dei problemi prima o poi.
Giovanni Gregoretti, 04-06-2012 07:04
viviamo da 3 anni in una casa costruita in bioedilizia classe a con struttura in legno a traliccio isolata con lana di pecora e fibra di legno. 90 mq più mansarda, zona climatica D aperta campagna, spendiamo in media 300 euro di riscaldamento (pav. radiante con pdc geotermica), la scorsa sett. temp.esterna 38 interna 27 senza contare che il terremoto ..appartiene al passato. in una parola fantastica! chi oggi costruisce con i vecchi metodi è semplicemente un incosciente e anche un pò ignorante.
Marco, 28-08-2012 05:28

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