Quando il cibo è anche la via per il perdono...

Una giornata intensa, dedicata al cibo, ma anche all'anima e alle emozioni. Sabato 11 marzo si è tenuta a Roma l'iniziativa "AlimentAmo – La Grande Via del Perdono" con il dottor Franco Berrino, epidemiologo, già in forze all'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, e Daniel Lumera, scrittore e fondatore di "My Life Design Foundation".

Quando il cibo è anche la via per il perdono...

Alimentarsi non significa soltanto mangiare e bere, come siamo abituati a pensare, ma nutrirsi anche delle nostre emozioni, dei nostri pensieri, delle nostre esperienze passate, delle nostre relazioni. E' necessario, quindi, nutrire non solo il nostro corpo ma anche la nostra mente, il nostro spirito e la nostra coscienza in modo sano ed equlibrato. È questo quello di cui si è parlato e che si è concluso all'interessantissimo incontro che si è tenuto sabato scorso a Roma.

Il cibo, in sostanza, è strettamente legato al nostro modo di pensare e di agire. Le nostre esperienze negative profonde: l'abbandono, il rifiuto, l'umiliazione, l'ingiustizia e il tradimento possono essere devastanti e tutti conosciamo l'impatto profondo e doloroso che possono avere sulla nostra vita, sui nostri comportamenti e sulle nostre relazioni. Il primo passo, però, dice Berrino, è accettarle invece di rimuoverle o respingerle. Se abbiamo fatto un'esperienza profondamente negativa possiamo cambiare la nostra vita, scegliere di amarci. Solo amando noi stessi possiamo amare gli altri. Amare se stessi significa accettarsi e rispettare il proprio corpo e la propria anima nutrendoli con cibo semplice e sano. Abbiamo il potere di riequilibrarci, di guarirci. Noi siamo direttamente responsabili della nostra salute. E l'unica malattia che non si può guarire è l'arroganza.

Ma che cosa riequilibra il nostro corpo e quali sono gli elementi di base per iniziare a prenderci cura di noi? «Basate la vostra alimentazione - ha spiegato Berrino - su cibi prevalentemente vegetali, bandendo cibo industriale e spazzatura, zucchero, bibite in generale. La malattia che ci arriva in un momento della nostra vita è, tuttavia, anche un'opportunità reale di cambiamento, di acquisizione di una consapevolezza che non avevamo. Noi abbiamo l'enorme potere di tornare e mantenerci sani. Una delle strade per farlo è sicuramente recuperare la connessione che abbiamo perso con la natura, tornare da un approccio di sfruttamento a uno di interconnessione con essa e liberare la nostra vita da questa visione distorta significa liberarsi. Un'altra è l'amore di cui siamo spesso carenti. Il vuoto di amore può essere riempito senza successo dal cibo, spesso cibo dannoso per il nostro corpo e per il nostro ambiente. Amare ed amarsi, conoscere, cambiare e perdonare sembrano essere le grandi vie da percorrere. E il perdono, dice Berrino, deve chiederlo per primo il medico, per la sua profonda ignoranza».

«Il cibo che mangiamo è talmente importante che è in grado - ha detto Daniel Lumera - di influire sulla nostra interpretazione della vita. Abbiamo bisogno di integratori sia emozionali che spirituali per essere sani. Tra questi integratori c'è il perdono come abilità basilare di un nuovo modo di essere umani. Esso sviluppa capacità fondamentali della sfera personale, aiuta a gestire conflitti e a trasformare i problemi in risorse. Il perdono, dice Lumera, è uno strumento fondamentale per la salute e la qualità della vita. Non si tratta, tuttavia, di un perdono di tipo “religioso” ma basato su un approccio assolutamente laico come strumento e abilità di vita. Il perdono, infatti, è uin valore che non appartiene a nessuna religione. Vuol dire agire liberi dall'odio. Chi impara a perdonare, infine, si ammala di meno e ha una qualità di vita nettamente migliore».

Alimentazione e perdono, quindi, come due delle grandi vie che portano alla cura del nostro corpo, della nostra energia vitale, delle nostre relazioni, del nostro benessere. Intraprendere queste due strade con consapevolezza influisce profondamente sulla salute della società e del nostro pianeta.

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