Rifiuti elettronici: arriva la nuova direttiva europea

Con la nuova direttiva Ue sui Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) l'Italia dovrà passare da una media pro-capite attuale di circa 4,2 kg di rifiuti raccolti per abitante ai circa 7,5 kg per abitante nel 2016, fino a 10 kg/abitante nel 2019. Viene poi introdotto l' “uno contro zero” per i RAEE di piccole dimensioni: gli esercizi commerciali dovranno ora ritirare gratuitamente i piccoli elettrodomestici anche senza l'acquisto di un prodotto nuovo equivalente.

Rifiuti elettronici: arriva la nuova direttiva europea
È stata pubblicata lo scorso 24 luglio sulla Gazzetta Ufficiale Europea la nuova Direttiva sui Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) che introduce nuove disposizioni per il miglioramento della raccolta, del riutilizzo e del riciclaggio dei Raee e pone nuovi obiettivi per i Paesi Membri. La nuova direttiva entrerà in vigore tra 20 giorni, con una prima fase transitoria e un periodo successivo a regime, e gli Stati membri avranno tempo sino al 14 febbraio 2014 per recepirla nelle legislazioni nazionali con i necessari adattamenti. In base alla nuova direttiva entro il 2016 si dovranno raccogliere 45 tonnellate di RAEE per ogni 100 tonnellate di nuovi apparecchi elettronici immessi sul mercato, che diventeranno 65 tonnellate nel 2019. Ciò significa che l'Italia dovrà passare da una media pro-capite attuale di circa 4,2 kg per abitante ai circa 7,5 kg per abitante nel 2016 fino a 10 kg/abitante nel 2019. Con la nuova direttiva viene poi introdotto l' “uno contro zero” per i RAEE di piccole dimensioni. Gli esercizi commerciali di grandi dimensioni dovranno ora ritirare gratuitamente i piccoli elettrodomestici anche senza l'acquisto di un prodotto nuovo equivalente. In base al decreto “uno contro uno” agli esercizi commerciali spettava invece il compito di ritirare i rifiuti elettronici dai clienti gratuitamente al momento dell'acquisto di un nuovo prodotto. La nuova direttiva definisce anche norme più severe per evitare che i RAEE vengano esportati illegalmente all'estero alimentando un sistema di trattamento e smaltimento nei Paesi in via di sviluppo. Qualche tempo fa è stato calcolato che in Europa soltanto il 25% dei rifiuti elettronici al momento dello smaltimento prende una via legale (in USA il 20%), mentre per il restante 75% non è possibile individuare la destinazione finale. Aziende 'fantasma' spediscono in paesi come il Ghana gran parte di questi rifiuti altamente tossici sia per l’uomo che per l’ambiente, in quanto contengono metalli come il piombo, il mercurio, il cadmio, l’antimonio, estremamente nocivi per il sistema nervoso, circolatorio, osseo, visivo e creano danni anche allo sviluppo fetale. “L'aumento degli obiettivi di raccolta – ha commenta Danilo Bonato, Presidente del Centro di Coordinamento RAEE - è per l'Italia una sfida che dobbiamo essere in grado di affrontare con determinazione e vincere. Auspichiamo un processo di recepimento rapido da parte del Legislatore Italiano in modo da correggere alcuni aspetti che ancora oggi frenano il raggiungimento delle medie europee di raccolta. Penso ad esempio al Registro dei Produttori di RAEE che diventa fondamentale per il calcolo dei quantitativi immessi sul mercato ma che, ancora oggi, in Italia stenta ad attivarsi”. La nuova direttiva è stata accolta positivamente anche da ReMedia, tra i principali sistemi collettivi italiani no-profit per la gestione ecosostenibile di tutte le tipologie di Raee. '”Un altro passo avanti per rendere più efficiente il sistema di recupero e riciclo dei Raee – ha commentato Danilo Bonato, direttore generale di ReMedia - Nella stesura finale la nuova direttiva apporta alcune novità rilevanti, in particolare per quanto riguarda gli obiettivi di raccolta. Inoltre, suggerisce modalità più efficaci e semplificate per consentire al consumatore di avvalersi delle strutture della distribuzione al fine di consegnare le vecchie apparecchiature di piccole dimensioni”. “Ci auguriamo – prosegue Bonato - che queste innovazioni siano di forte impulso per dare una svolta decisiva alla raccolta e al riciclo dei rifiuti tecnologici in Italia. Ritengo che i nuovi, importanti obiettivi siano alla portata del nostro Paese ma sarà necessario lavorare in modo sinergico con tutti i principali soggetti della filiera Raee”. Intanto il Rapporto Sociale 2011 pubblicato da Ecolight, consorzio no profit che raccoglie oltre 1.500 aziende, informa che nel 2011 quasi 25mila tonnellate di Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) sono state raccolte e di queste 23.300 inviate a recupero. Nel corso del 2011, in particolare, Ecolight ha avviato a recupero più di 12mila tonnellate di ferro, 5mila tonnellate di plastica, mille di alluminio e 800 di vetro. Per quanto riguarda la gestione delle pile e degli accumulatori esausti, il sistema di raccolta, avviato in forma volontaria, ha permesso al consorzio di gestire 204 tonnellate di rifiuti assicurando un tasso di recupero del 96,5%. LEGGI TUTTI GLI ARTICOLI SUI RIFIUTI ELETTRONICI

Lascia un commento


Per lasciare un commento, registrati o effettua il login.