Oceani, temperature in aumento: diremo addio al 'rosso corallo'?

Coralli del Mar dei Caraibi minacciati dal cambiamento climatico e dal conseguente innalzamento delle temperature degli oceani. Il Coral Reef Watch parla di un fenomeno, particolarmente intenso nell'area delle Antille minori, e che consiste nel progressivo sbiancamento di questa specie marina.

Oceani, temperature in aumento: diremo addio al 'rosso corallo'?
Il cambiamento climatico e l’innalzamento delle temperature delle acque marine sta provocando lo sbiancamento dei coralli del Mar dei Caraibi. Secondo Mark Eakin, coordinatore del programma Coral Reef Watch promosso dall’Amministrazione Nazionale Oceanica e Atmosferica degli Stati Uniti, il fenomeno è particolarmente intenso nella zona intorno alle Antille minori. Rispetto al 2005, quando nelle Isole Vergini si verificò un analogo caso di sbiancamento dei coralli e la morte del 60% degli esemplari, la temperatura è aumentata ancora. Il rischio paventato è che l’area colpita dallo sbiancamento si allarghi verso est fino a minacciare le zone del Nicaragua, raggiungere Haiti e Repubblica Dominicana per poi arrivare anche a Puerto Rico. Lo sbiancamento dei coralli non è un problema che riguarda esclusivamente gli esemplari in sé: sebbene si trovino in meno dell’1% degli Oceani, essi costituiscono l’habitat naturale per circa il 30% delle specie marine e milioni di persone vi dipendono per sopravvivere. L’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura afferma che quello dei coralli è un ecosistema essenziale per la sopravvivenza umana. In particolare i polipi, che potremmo definire come 'architetti dei coralli', aiutandosi con il calcio presente nell’acqua modellano il corallo formando dei veri e propri scheletri, delle tane utili a sé e a tutte le altre specie marine, fauna inclusa, che trovano vita e sussistenza intorno ai coralli stessi. Tra i polipi ed i coralli si crea una relazione di mutuo servizio per il quale i polipi, attraverso le alghe zooxanthellae di cui sono coperti, forniscono il pigmento necessario alla colorazione dei coralli; le stesse alghe forniscono ai polipi il giusto alimento a base di zucchero e amminoacidi. In cambio, i coralli offrono alle alghe la luce sufficiente alla loro fotosintesi. La simbiosi perfetta in cui vivono alghe, polipi e coralli e che dura da ben 250 milioni di anni, tuttavia, si spezza se le acque si contaminano o se la loro temperatura si innalza di molto. La morte delle alghe provoca lo sbiancamento dei coralli e contestualmente priva i polipi del loro alimento principale, esponendoli alle malattie e rendendoli quindi estremamente vulnerabili. Lo sbiancamento dei coralli può essere reversibile se il fenomeno resta circoscritto nell’ambito di poche settimane, ma il riscaldamento dell’atmosfera, causato dal massiccio impiego dei combustibili fossili, sta aumentando di rimando anche la temperatura degli oceani e con questo, secondo i dati della Wildlife Conservation Society, lo sbiancamento e spesso la morte di numerosi coralli ugualmente minacciati dalla pesca intensiva, dalla contaminazione delle acque e dallo sviluppo economico costiero.

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