Adiconsum: "Il risparmio energetico deve passare prima per l'efficenza"

La strada da percorrere per il risparmio energetico è senza dubbio quella delle energie rinnovabili. Prima però, c'è bisogno di un ulteriore e fondamentale passaggio: quello di investire sull'efficienza energetica. I costi necessari per investire in efficienza sono nettamente inferiori a quelli utili alla produzione di energia pulita. Parola di Adiconsum.

Adiconsum:
Il risparmio energetico passa prima di tutto per l'efficienza energetica. A ricordarlo in una nota stavolte è l'Adiconsum, Associazione in difesa dei consumatori e dell'ambiente, in merito agli obiettivi del 20-20-20 fissati dal Protocollo di Kyoto e a cui i Paesi europei aderiscono. Per ridurre i consumi di energia, spiega Adiconsum, è necessario come primo passo investire in efficienza energetica, che "va messa al centro dell’azione del Governo e delle iniziative degli operatori e delle famiglie". Questa la richiesta di Adiconsum. Il secondo passo sono le energie rinnovabili. Infatti, spiega sempre l'associazione nella nota, se si considerano i costi per kWh, quelli per il risparmio di un kWh sono di gran lunga inferiori (1,8 euro di investimento all'anno secondo Adiconsum) ai costi necessari alla produzione di kWh anche attraverso energie rinnovabili (5 euro all'anno secondo Adiconsum). In sostanza, è inevitabile che la strada da perseguire per le politiche energetiche sono le rinnovabili, ma prima ancora di pensare a produrre bisogna risparmiare 'tappando i buchi' del sistema energetico e rendendolo efficiente. . Per rendere realizzabile questo obiettivo l'associazione dei consumatori propone di "rimodulare gli incentivi del 55 per cento" stabilizzandone la durata sia per le famiglie che per le imprese e "introducendo la 'portabilità' delle detrazioni fiscali dai diretti beneficiari alle ESCo (Energy service company), alle banche o agli operatori che effettuano gli investimenti, e la 'finanziabilità' dei progetti da parte del sistema bancario". Sul fronte delle rinnovabili, poi, l'associazione suggerisce al Governo di investire in ricerca sulle nuove tecnologie, ancorare i finanziamenti ai costi reali degli investimenti "per evitare rendite ingiustificate", concedere gli incentivi soltanto dopo che è stato completato l'allacciamento alla rete, e di evitare gli incentivi a impianti fotovoltaici in campo aperto, prediligendo invece quelli integrati su costruzioni.

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