A Savona l'olio lubrificante rigenerato va sugli automezzi

A Savona si sta sperimentando, sugli automezzi per la raccolta dei rifiuti, l’utilizzo di olio lubrificante su base rigenerata al posto di quello di prima raffinazione, che, a parità di caratteristiche e prestazioni, assicura elevati vantaggi ambientali.

A Savona l'olio lubrificante rigenerato va sugli automezzi
Grazie ad un protocollo d'intesa siglato ad ottobre, il Comune di Savona sta sperimentando su alcuni automezzi dell’ATA SpA - l'azienda locale multiservizi, a capitale pubblico, che si occupa di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti – l’utilizzo di olio lubrificante proveniente al 100% da basi rigenerate. L’esperimento prevede un test sugli automezzi dell’ATA, per una durata di esercizio di 10.000 km (o di 1 anno) nel quale verranno messe a confronto le prestazioni dell'olio lubrificante tradizionale di prima raffinazione e dell'olio lubrificante completamente rigenerato. Il test, fortemente voluto dall’Assessorato all’Ambiente del Comune di Savona, ha lo scopo di dimostrare che l’olio formulato con base rigenerata possiede le stesse caratteristiche di quello di prima raffinazione e garantisce ai motori parità di prestazioni, ma assicura notevoli vantaggi ambientali ed è idoneo ad attuare una strategia di sviluppo sostenibile a lungo termine. Come sottolineato nel comunicato stampa del Comune di Savona, obiettivo dell’operazione è accrescere e diffondere ulteriormente la cultura della rigenerazione e l’importanza del riciclo, come possibilità concreta di sviluppo sostenibile. Si tratta del primo esperimento del genere in Italia, che risponde alla Direttiva Europea sugli "Acquisti Verdi" da parte delle pubbliche amministrazioni e che è stato realizzato grazie all’accordo firmato tra ATA SpA e Viscolube, azienda italiana leader nel settore della ri-raffinazione degli oli usati. L’olio lubrificante usato è un rifiuto molto pericoloso e quello degli olii esausti è un problema che, se gestito in modo non corretto, comporta gravi rischi per l’ambiente e la salute umana. Secondo il Consorzio Obbligatorio degli Olii Usati (COOU), per capire l’entità del rischio, basta considerare che 4 chilogrammi di olio esausto (equivalenti al cambio dell’olio di un’auto), se dispersi in acqua, sono in grado di coprire una superficie grande come un campo di calcio, compromettendo gli ecosistemi marini e fluviali, e la salute pubblica. Mentre l’olio rigenerato torna a nuova vita con le stesse caratteristiche del lubrificante da cui deriva e costituisce un’importante risorsa economica per il nostro Paese. Dai dati diffusi dal COOU nel “Rapporto di sostenibilità 2010” presentato lo scorso settembre, emerge che nel 2010 in Italia sono state raccolte 192.000 tonnellate di olii lubrificanti usati, delle quali 169.787 tonnellate sono state destinate alla rigenerazione, un dato corrispondente all’88% del totale raccolto e in aumento del 2% rispetto all’anno precedente. “I risultati sono soddisfacenti – ha commentato il presidente del COOU, Paolo Tomasi – dal momento che riusciamo ormai a recuperare oltre il 95% del potenziale raccoglibile; ma il nostro obiettivo resta quello di raccogliere il 100% dell’olio lubrificante usato, e per fare ciò abbiamo bisogno della collaborazione di tutti, dalle amministrazioni alle imprese, passando per i singoli cittadini: con il nostro lavoro salviamo l’ambiente e al contempo aiutiamo il Paese a risparmiare nelle importazioni di petrolio”. Il protocollo d’intesa siglato a Savona costituisce un precedente importante in Italia, poiché prevede che, una volta accertato che le prestazioni dei mezzi in cui è stato utilizzato l’olio rigenerato siano almeno uguali a quelle dei mezzi che utilizzano lubrificante “tradizionale”, ATA SpA si impegna ad estendere l’impiego dell’olio rigenerato all’intero parco automezzi. La Presidente di ATA SpA, Sara Vaggi, ha dichiarato in proposito: “L'iniziativa di accordo con Viscolube ha l'obiettivo di verificare la possibilità di utilizzo di olio rigenerato proprio sui mezzi ATA che si occupano di ambiente. Ritengo questo un forte messaggio di impegno dell'azienda non solo nei confronti delle usuali frazioni recuperabili, ma verso una frazione necessaria (l'olio appunto) allo svolgimento quotidiano del lavoro ambientale di ATA”. L’Assessore all'Ambiente del Comune di Savona, Jorg Costantino, ha aggiunto che “si tratta di un'iniziativa dall'altissimo valore ambientale, perché risponde all'obiettivo di limitare al massimo il consumo di materie prime non rinnovabili; e perché valorizza il sistema di recupero e riciclaggio perché dimostra, nel concreto, che è possibile “chiudere il ciclo”, riutilizzando produttivamente quando deriva da una corretta e attenta raccolta differenziata”. L’esperimento in atto a Savona, quindi, potrebbe essere di esempio a tutte le altre amministrazioni, al fine di stimolare comportamenti virtuosi all’utilizzo di lubrificanti rigenerati e alla diffusione della cultura della rigenerazione, oltre che, in generale, ad una maggiore attenzione delle pubbliche amministrazioni agli 'acquisti verdi', sostenibili e rispettosi dell’ambiente.

Commenti

bellissimo ! peccato che se il cittadino di Savona cerca un'isola ecologica per depositare l'olio della propria vettura NON NE TROVA NEL RAGGIO DI 100 KM ! fate la ricerca sul sito COOU. Quindi cosa deve fare ?
mauro viglierchio, 25-08-2015 08:25

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