La Selva di Carta, i manifesti elettorali invadono Roma

In periodo di campagna elettorale, Roma si trasforma in una 'selva di carta' con manifesti elettorali affissi ovunque e in molti casi abusivamente. Strati multipli di carta che, una volta staccati, restano abbandonati per settimane sul ciglio delle strade della capitale.

La Selva di Carta, i manifesti elettorali invadono Roma
youtube|Tz3ZDAtmtCM

Commenti

Tutto questo rigore e poi la scritta "le immagini (quelle pochissime immagini di Altan) sono considerate di pubblico dominio perchè su Internet. Ma chi ci crede più?! Se bisogna fare una campagna di civiltà facciamola bene. Potete dire che sono state usate non a fini di lucro, a scopo di critica, per documentario gratuito, nei limiti del fair use americano, ciascuna e più di una di queste affermazioni. Ma che siano di pubblico dominio...su, tanta voglia di legalità sulle trascurate tasse sulle affissioni e poi così. Mi si dirà che è un commento poco produttivo ed è vero, sono fuori tema ma bisogna pur vedere che dovremmo partire dalle leggerezze nostre. Poi basta poco: figuriamoci se Altan non vi dice di sì all'uso (sempre poi che ci sia bisogno di chiederglielo) considerando il personaggio. Ahi. Per il resto fa male, fa male che la pedagogia implicita, quella dei fatti, sia questa. A me hanno chiesto una vidimazione (non per fortuna una tassa) su un singolo avviso da affiggere. Era quasi più grande il bollo. Anche la legalità, se è questa legalità, fatta di puntiglio burocrate, fa male in Italia, dunque. Non se ne esce se non con un bel rovesciamento energico, tenendo conto di non passare per un reset, che c'è il rischio che, sfatta l'ingiustizia ci si stanchi. E la giustizia da metterci al suo posto non arrivi, lasciando il niente.
Marco, 24-10-2012 08:24
La scritta finale, riguarda tutte le immagini presenti nel video. Non solo quelle di Altan.
Matteo Marini, 25-10-2012 06:25

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