Ue: città e regioni chiamate a mobilitarsi per la sostenibilità

Termina domani la Settimana europea dell'energia sostenibile, appuntamento di punta della rivoluzione energetica europea. Nel corso dell'evento sono stati premiati alcuni progetti pilota che si sono distinti nel campo dell'efficienza energetica e del basso impatto ambientale.

Ue: città e regioni chiamate a mobilitarsi per la sostenibilità
Per un’intera settimana a Bruxelles e in tutto il vecchio Continente si torna a parlare di efficienza e fonti alternative nell’ambito della EUSEW, EU Sustainable Energy Week (Settimana UE dell’energia sostenibile), il più importante evento annuale della Campagna europea per l’energia sostenibile, in corso dall'11 al 15 aprile. Nel 2007 l’Agenzia esecutiva per la competitività e l’innovazione la lanciò per conto della Direzione generale Energia della Commissione Europea come consesso di riferimento sul tema. L’edizione 2011 celebrerà quasi 150 eventi a Bruxelles, mentre in 43 paesi dell’Europa e dell’area mediterranea si svolgeranno più di 450 Giornate dell’energia, con oltre 30.000 partecipanti. Sul piano delle azioni concrete, l’iniziativa si propone la realizzazione di piani di lavoro locali che, a integrazione di quelli europei, siano esempi dimostrativi di sostenibilità ambientale ed energetica e delle possibilità di cambiamento della politica ambientale. Le novità, il bilancio e le linee programmatiche trovano voce nella conferenza politica organizzata dalla Commissione europea di 3 giorni (12-14 aprile 2011). Che il tema dell’energia sia cruciale, come testimoniato dall’attualità - gli eventi di Fukushima, il disastro in Messico, le vicende libiche - l’ha affermato esplicitamente in tali termini il Commissario UE per l’energia Günther Oettinger, alla cerimonia di apertura del 12 aprile, ricordando anche l’obiettivo 20/20/20, il pacchetto clima-energia approvato dal Parlamento europeo nel 2008, per conseguire i risultati ambientali che l'UE si è fissata per il 2020, ovvero ridurre del 20% le emissioni di gas a effetto serra, portare al 20% il risparmio energetico e aumentare al 20% il consumo di fonti rinnovabili. Anche nel discorso di Philip Lowe, Direttore Generale del dipartimento 'Energia' dell’UE, l’energia viene definita la priorità assoluta, dell’Ue come delle potenze mondiali. La politica energetica è quindi un caposaldo della strategia 2020, a sentire il coro di voci di più rappresentanti UE relatori alla cerimonia. Gli obiettivi, tuttavia, sembrano alla portata dell’Europa solo se si coinvolgono le città e le regioni, finalità del Patto dei Sindaci 2011 (piano d’azione predisposto e firmato nel 2008 su base volontaria dai sindaci dei comuni europei). Secondo Mercedes Bresso, Presidente del Comitato delle Regioni (CdR), l'assemblea consultiva dell'Unione europea che garantisce la consultazione dei poteri pubblici più vicini ai cittadini, per trasformare gli impegni in azioni e cambiare il volto delle nostre realtà locali: “le città e le regioni possono intervenire nel campo dell’efficienza energetica e sulle rinnovabili in molti modi: con acquisti pubblici verdi (es. parchi autovetture verdi), incentivando gli investimenti pubblici a basso carbonio, incentivando fiscalmente le famiglie e le imprese, con il partenariato pubblico-privato, con le collaborazioni tra ricerca e impresa”. Ma di che tipo di politica necessitiamo a livello di Unione? Per la Presidente Bresso: “necessitiamo di un approccio a livello geopolitico all’energia, incluse sicurezza e diversificazione delle forniture, e di radicare la rivoluzione energetica sul terreno fertile delle sue realtà locali”. Sembrerebbe quindi, di una politica di coesione. Le realizzazioni concrete di progetti locali sono l’oggetto del premio dedicato, Sustainable Energy Europe Award, assegnato nella serata del 12 aprile ai vincitori di sei politiche settoriali: comunicazione, consumi, formazione, abitazioni, produzione, mobilità. Primi classificati: Solar Decathlon Europe (Spagna) per l’area comunicazioni, Strawberry Tree (Serbia) per l’area consumi, Energy Detectives at Schools (Austria) per la formazione, Renovation of Multi-family Buildings (Bulgaria) per il settore abitativo, Renault Tanger Méditerranée (Francia) per la produzione e Cycling City Councillors (Germania) per la mobilità. Dei progetti vincitori, l’UE vuole farne oggetto di mainstreaming, il processo attraverso cui le innovazioni sperimentate in un ambito circoscritto a livello di singolo progetto pilota vengono trasposte a livello di sistema. Il concetto, troverà forse presto un termine italiano che lo renda sinteticamente in modo fedele, ma al momento, è il termine inglese a essere entrato a pieno titolo nel linguaggio comune europeo della 'sostenibilità'.

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