Il Tar blocca i lavori del Muos

Il Tar di Palermo blocca i lavori del Muos, l'impianto satellitare della Marina Militare americana; esultano i cittadini di Niscemi. Ma scatteranno i ricorsi.

Il Tar blocca i lavori del Muos

Tirano un sospiro di sollievo e tornano a sperare gli abitanti di Niscemi, almeno per ora, in attesa di nuovi prevedibili ricorsi in questa guerra a colpi di carte bollate e manifestazioni di protesta. I lavori del Muos, l'impianto satellitare della marina militare in costruzione in contrada Ulmo, in provincia di Caltanissetta, intanto saranno bloccati. Lo ha deciso una sentenza del Tar di Palermo che ha accolto il ricorso presentato dal Comune di Niscemi. Per i giudici le 46 antenne radar del Muos sarebbero nocive per la salute umana. Il Muos, il sistema di comunicazione del dipartimento della Difesa Usa, (Mobile User Objective System) è costituito da cinque satelliti e quattro stazioni terrestri (Chesapeake in Virginia, Wahiawa alle Hawaii, Geraldton, nell'ovest dell'Australia, e Niscemi in provincia di Caltanissetta). I primi tre siti sono già operativi, quello siciliano invece è in fase di completamento. Nel 2013 anche il governo Crocetta aveva provato a bloccare i lavori, in attesa di un'analisi da parte dell'Istituto superiore di sanità, per poi fare marcia indietro dopo aver ricevuto il parere dell'Istituto sui rischi per la salute. Così i lavori sono ripartiti dietro un coro di polemiche sia del mondo politico che di quello scientifico.

«Lo studio dell'Iss - scrivono i giudici nella sentenza - costituisce un documento non condiviso da tutti i professionisti che hanno formato il gruppo di lavoro e - fatto ancor più significativo - risulta non condiviso proprio dai componenti designati dalla Regione siciliana, Mario Palermo e Massimo Zucchetti. I due esperti, con una loro autonoma relazione allegata allo studio Iss, evidenziano, però, che non sarebbe stata ben indagata neppure la reale dimensione del rischio alla salute».

Che il Muos fosse pericoloso per gli abitanti di Niscemi, per la presenza di campi elettromagnetici, sconsigliandone l'installazione, lo aveva denunciato anche un gruppo di scienziati tra i quali Massimo Zucchetti, professore di protezione delle radiazioni del Politecnico di Torino, nel rapporto presentato in commissione Sanità al Senato a marzo dello scorso anno.

«È il primo passo - dice il sindaco di Niscemi Francesco La Rosa, mentre protesta in un ospedale di Niscemi contro la chiusura dei piccoli ospedali -, sono convinto che alla fine ci daranno ragione, perché abbiamo ragione. Dobbiamo comunque leggere la sentenza. La nostra battaglia legale continua insieme ai comitati No Muos». Ma a gioire per lo stop ai lavori, però, non sono solo cittadini ed esponenti dei comitati No Muos, che da anni protestano contro la realizzazione dell'impianto ma anche Verdi, Sel, Green Italia e associazioni ambientaliste e i Cinquestelle, che chiedono le dimissioni di Crocetta, che però rivendica di aver 'subito la scelta del Muos e non di averlo autorizzatò, provando a fermare i lavori, bloccando le autorizzazioni. «Siamo stati obbligati a rilasciare le autorizzazioni, dopo il parere dell'Istituto superiore di sanità. Prima di questo non c'era un parere sanitario di un organismo valido - dice Crocetta -. Per noi non è una sconfitta, non ci siamo opposti al ricorso del comune, siamo stati molto legittimisti fin dall'inizio. Ci atterremo alle decisioni della magistratura e cercheremo di capire le motivazioni della sentenza».

 

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