Terremoto in Emilia: il Governo approva il decreto per la ricostruzione

Il Presidente del Consiglio dei ministri Mario Monti ha approvato il decreto che istituisce il Fondo per la ricostruzione delle aree colpite dal devastante terremoto del maggio scorso. La ripartizione dei fondi fra le Regioni viene stabilita sulla base dei danni finora riscontrati.

Terremoto in Emilia: il Governo approva il decreto per la ricostruzione
Il Presidente del Consiglio dei ministri Mario Monti ha approvato, di concerto con il Ministero dell'Economia, il decreto che istituisce il Fondo per la ricostruzione delle aree colpite dal devastante terremoto del maggio scorso. La ripartizione dei fondi fra le Regioni viene stabilita sulla base dei danni finora riscontrati. Lo rende noto in un comunicato Palazzo Chigi. Il Governo riferisce che per il 2012 le risorse del fondo sono così ripartite: 95% in favore della Regione Emilia Romagna, 4% in favore della Regione Lombardia, 1% in favore della Regione Veneto. Per quanto riguarda gli anni successivi, 2013 e 2014, la ripartizione dei fondi verrà rideterminata in seguito alla definitiva valutazione dei danni da parte delle Regioni interessate, anche eventualmente con conguaglio della quota per il 2012. In base alle risorse disponibili viene riconosciuto: - ai proprietari degli immobili in cui era presente l'abitazione principale un contributo per la ricostruzione o ristrutturazione fino all'80% del costo sostenuto e riconosciuto per effettuare i lavori; - ai titolari di attività produttive un contributo per la ricostruzione o ristrutturazione degli immobili destinati ad uso produttivo e degli impianti fino all'80% del costo sostenuto e riconosciuto per effettuare i lavori. Il fondo per la ricostruzione sarà alimentato dalle risorse derivanti dall'aumento delle accise, per un limite di 500 milioni di euro; dal Fondo di Solidarietà dell'Unione Europea; dalle somme derivanti dalla riduzione dei contributi pubblici in favore dei partiti e dei movimenti politici. Per il 2013 e 2014 il fondo sarà alimentato per un miliardo di euro l'anno per complessivi 2 miliardi attraverso la riduzione delle principali voci della Pubblica Amministrazione. Mentre l'esecutivo vara il decreto, la popolazione colpita dal terremoto, intanto, pensa a come ricostruire e far ripartire la sua terra in modo sostenibile e trasparente. Con questo obiettivo è stato pensato dal Coordinamento di Agende 21 Locali e dal Comune di Ferrara, l’evento “Emiliani brava gente” che vede collaborare insieme dapprima tutti territori dell’Emilia colpiti dal terremoto e anche Mantova e Rovigo. L’iniziativa è sostenuta la Regione Emilia Romagna, ANCI, UPI, il Commissario Straordinario Vasco Errani. L'evento, previsto oggi presso la Biblioteca Ariostea di Ferrara, rappresenta un'occasione per iniziare a condividere e raccogliere, assieme alle comunità locali, idee concrete per ricostruire il territorio emiliano. “Abbiamo pensato – spiega Emanuele Burgin, Presidente del Coordinamento Agende 21 Locali italiane – ad un programma che possa permettere di aggregare contenuti e competenze, che favorisca la partecipazione e stimoli una ricostruzione che parta dal basso, tenendo presente quali sono i grandi filoni di innovazione e di finanziamento dell’Unione europea o provenienti da altre fonti che possono facilitare la ricostruzione”. “Ciò che conta ora per le popolazioni colpite dal terremoto – sottolinea Rossella Zadro, Assessore all’Ambiente del Comune di Ferrara - è ripartire subito, facilitare la diffusione di nuove competenze,creando iniziative imprenditoriali nuove, utilizzando la cooperazione come risposta a questa nostra crisi nella crisi. Le parole d’ordine devono essere partecipazione, trasparenza e legalità”.

Commenti

quanti di quei soldi arriveranno a chi ne ha diritto?! briciole! mentre il panettone sarà nelle tasche dei soliti noti. Il passato insegna. Non crediamo agli asini che volano. Che fine hanno fatto, per esempio, quei soldi raccolti con gli sms?! persi per strada. Nessuno ha mai detto dove vanno a finire, dove sono andati a finire. Gonzi, poveri italiani. Credono ancora alle favole.
maria, 06-07-2012 11:06

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