Terzigno: stop agli sversamenti nella discarica Sari

Il sindaco di Terzigno, Domenico Auricchio, ha firmato un'ordinanza con la quale vieta agli autocompattatori dei 18 comuni della zona vesuviana di raggiungere Cava Sari. "Ho il dovere di tutelare la salute dei miei concittadini", dice il primo cittadino dopo i risultati emersi dalle analisi condotte sulla falda acquifera sottostante alla cava.

Terzigno: stop agli sversamenti nella discarica Sari
Il sindaco di Terzigno, Domenico Auricchio, ha firmato un'ordinanza con la quale vieta agli autocompattatori dei 18 comuni della zona vesuviana di raggiungere Cava Sari. Lo stop agli sversamenti nella discarica nel Parco del Vesuvio è stato deciso da Auricchio al termine di un lungo consiglio comunale svoltosi sabato scorso alla presenza di oltre 2000 persone. "Ho firmato l'ordinanza perché ho il dovere di tutelare la salute dei miei concittadini", ha spiegato il sindaco. Le analisi effettuate sulla falda acquifera sottostante cava Sari – i cui risultati sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa tenutasi l’11 novembre – avrebbero infatti rivelato la presenza di veleni nei pozzi a Valle della discarica. Alla luce dei dati circa la tossicità delle acque esaminate, i comitati civici hanno protestato contro i sindaci che hanno firmato l’accordo in Prefettura a Napoli che consente lo sversamento nella cava Sari dei rifiuti provenienti dai Comuni vesuviani compresi nella cosiddetta 'zona rossa'. "Così non è possibile andare avanti la gente è esasperata e vuole risposte certe. La prima risposta da dare è impedire che ci sia ancora il cattivo odore", ha aggiunto Auricchio motivando la sua decisione e a chi gli ha chiesto dove andranno a finire adesso i rifiuti ha risposto: "questo non lo so. Ormai di tutto quello che accade danno la responsabilità a me. L'unica cosa che posso fare è quella di cercare di tutelare la salute dei miei concittadini". Intanto però il problema di dove andrà a finire la spazzatura appare sempre più urgente. A Napoli, infatti, giacciono attualmente sui marciapiedi circa 1500 tonnellate di immondizia. Dopo la chiusura per saturazione del sito di Taverna del Re alla periferia di Giugliano, l’unica discarica ora attiva nel territorio è quella di Chiaiano, dove possono essere smaltite ogni giorno al massimo 700 tonnellate di rifiuti. Un aiuto al capoluogo partenopeo è giunto da Salerno che ha accolto - tra gli Stir (Stabilimenti di Tritovagliatura ed Imballaggio Rifiuti, ndr) di Caivano e Battipaglia - una parte dei rifiuti della produzione giornaliera napoletana. La situazione, comunque, resta critica.

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